9 Settembre 2011 2 commenti

Beaver Falls – Tre inglesi al campo estivo di Marco Villa

Era – me lo ricordo bene – la colonia estiva

Brit, Copertina, Pilot

Lo sapete bene, l’estate è stata davvero avara di serie belle e del tutto deserta se si parla di serie estive. Roba leggera che ti riempia qualche settimana, mica si chiede la luna (roba tipo Death Valley, se solo fosse iniziato due mesi fa: tra una settimana saremo sommersi di roba nuova e chi lo guarderà più?). Se la cosa migliore degli ultimi mesi è arrivata dall’Inghilterra, sempre a sua maestà dobbiamo rivolgerci per avere anche l’unico titolo che ha un sapore veramente estivo.

Si tratta di Beaver Falls, serie di Channel 4 ambientata in un campo estivo. Serie dichiaratamente teen, ma senza quel politicamente corretto tutto americano che porta a schifezze come The Lying Game. La storia: tre ragazzi inglesi decidono di passare l’estate post-laurea in America e di guadagnare qualche dollaro lavorando in una colonia estiva per ricchi. I tre sono degli idiotoni di buon cuore, i loro colleghi tutti strafighi e strafighe, i ragazzini che vengono loro affidati i loser del campeggio.

Niente di che né per idea, né per sviluppo, ma fa impressione vedere quanto pesi un oceano di distanza. Perché questa serie in America non sarebbe mai stata prodotta e forse nemmeno pensata: perché ha la capacità di essere un po’ educativa su certi temi (usare il preservativo), ma non si fa problemi a essere piena zeppa di parolacce e di chiamare ciccioni i bambini ciccioni. Insomma, pur in un universo molto stereotipato e superficiale, in Beaver Falls qualcosa di meno scritto e artificioso c’è.

Certo, poi il figo del terzetto (una specie di versione meno indie di Fab Moretti degli Strokes) se ne farà una a sera, lo sfigato sbatterà la testa contro la più bella e il di lei fidanzato, il più complicato si innamorerà – ricambiato – della psicologa e via di sviluppi scontati, ma attraversare questa prevedibilità con un tono perlomeno sopportabile è già qualcosa.

Per il resto, uno degli spunti potenzialmente divertenti è lo scontro di civiltà USA-UK, già visto all’opera in Episodes. In sostanza, gli americani sono caciaroni e sempliciotti, gli inglesi cinici e se la tirano. Non male anche la caratterizzazione dei ragazzi sfigati cui i tre protagonisti devono badare: c’è un clone del vostro amico Arnold che si atteggia a nigga del ghetto, una specie di dandy sovrappeso e – bellissima idea – un ragazzo che l’anno prima era nel gruppo degli sportivi e ora è ingrassato a dismisura ed è emarginato dagli ex-amici.

Quindi, Inghilterra batte USA? In questi mesi estivi, sì, senza dubbio. The Hour è nettamente la cosa migliore che sia partita da giugno e Beaver Falls riesce a sbaragliare una concorrenza di per sé imbarazzante anche sul fronte della leggerezza. Dategli un’occhiata e capirete l’abisso che lo separa dalle brutte figure di ABC Family.

Previsioni sul futuro: dai, su, lo sapete anche voi cosa succederà

Perché seguirlo: perché siamo a settembre e ancora state aspettando la vostra serie estiva idiota. Ultima chiamata.

Perché mollarlo: perché è una serie che si fa notare solo nell’abisso della concorrenza. E come sapete qui a Serial Minds tifiamo solo per l’eccellenza.



CORRELATI