Rizzoli & Isles: manette e eyeliner, please. di Marco Villa
ATTENZIONE
Nel corso di questo post verrà coniato un neologismo
La visione del pilota di Rizzoli & Isles è figlia di numerosi fraintendimenti.
Primo: pensare che il titolo di questo telefilm americano si riferisse al nome di uno studio legale.
Secondo: pensare che ci fosse in ballo qualcosa di saffico.
No.
E ancora no.
Rizzoli & Isles è una serie crime prodotta da TNT, che ha esordito lo scorso 12 luglio ed è già stata rinnovata per una seconda stagione. Protagoniste sono Jane Rizzoli (Angie Harmon, già vista in Law and Order) e Maura Isles (Sasha Alexander, già in NCIS), rispettivamente detective e medico legale. Oltre che colleghe sono grandi amiche e confidenti e così si rimbalzano informazioni su persone sgozzate e consigli sul colore del rossetto.
(Tra qualche riga arriva il neologismo)
Dando per scontato che non posso dare a nessuno la colpa delle mie aspettative fondate sul nulla per una serie lesbo, va detto che Rizzoli & Isles è un buon prodotto.
Scritto piuttosto bene, con dialoghi piuttosto ritmati e personaggi piuttosto riusciti.
La sfilza dei piuttosto lascia intendere in modo sibillino che non siamo dalle parti di un capolavoro, ma di una serie onesta che ha il pregio di inaugurare un filone ancora inesplorato.
Ovvero il
(wait for it, wait for it…)
Chick-Crime.
Esiste da tempo la cosiddetta chick-lit (da Hellen Fielding a Candace Bushnell a Sophie Kinsella), ovvero una produzione letteraria pensata prettamente per un pubblico femminile sveglio, moderno e lontano dalle lettrici di Liala o Sveva Casati Modignani.
Basandosi sui libri di Tess Gerritsen, Rizzoli & Isles trasferisce questo approccio al genere crime, o meglio piega quest’ultimo alle necessità di raccontare innanzitutto la vita di due donne indipendenti, affermate sul lavoro e alla ricerca dell’ammmore.
Già dal titolo, l’attenzione è evidentemente puntata sulle protagoniste e il pilot conferma che le vicende investigative sono uno sfondo su cui far muovere le interazioni tra le due eroine (interazioni peraltro simili per toni e ruoli a quelle tra Jackie e la dottoressa O’Hara in Nurse Jackie).
Non è un caso che nei 50 minuti della prima puntata ci sia molto più interesse per le dinamiche relazionali che per le indagini. Al punto che, alle prese con un serial killer spietato, Rizzoli riesce a liberarsi con una facilità disarmante (SPOILER: la protagonista non muore nel primo episodio) e i secondi impiegati per sconfiggere il cattivo sono più o meno gli stessi passati a lanciare sguardi intensi a un agente dell’FBI.
Chick-crime, insomma. Provare per credere.
Previsioni per il futuro: le due continueranno a spettegolare, Isles farà strage di uomini, Rizzoli faticherà a conquistarne uno per il suo caratteraccio. A tempo perso, indagheranno pure.
Perché seguirlo: perché è un mix nuovo. Non propriamente rivoluzionario, ma comunque interessante.
Perché mollarlo: perché di indagini ce ne sono poche e la parte comedy non è fulminante. E non ci sono scene lesbo.
5 commenti a Rizzoli & Isles: manette e eyeliner, please.
Sicuri che non è uno spin off? Angie Harmon interpretava un personaggio praticamente identico in “Women’s Murder Club”, una serie basata sulla stessa idea di questa (con l’unica differenza che lì le protagoniste erano quattro).
Niente spin off: personaggi e storie sono tratti da libri di due autori diversi.
Non se ne può più di polizieschi. L’ambiguità e la “speranza” dello spettatore che ci siano risvolti romantici tra le due protagoniste è il PERNO sul quale gira tutta la fiction. Solo per questo non andrebbe vista, perchè è un tranello squallido per un voyerismo terra terra. In ultimo, ma non per importanza, il riferimento a Pepa (poliziotta) e silvia (medico forense) de “Los Hombres de Paco” è grande quanto una montagna.
RIDICOLI!
nemmeno questo post mi pare tanto “interessante” quasi meno della serie di ‘ste 2 mezze sfigate,per non dire inutile, cmq,.mai vista mezza puntata e mai ne vedro’grazie
Non so a voi, ma a me sa tanto di mix tra Bones (Isles ricorda la Brennan fin troppo e entrambi sono tratti da romanzi) e Crossing Jordan (Rizzoli la ricorda molto). Persino le caratteristiche estetiche tra Deschanel-Alexander e Hennessy-Harmon sono simili!
Ma è proprio questo che mi intrippa.
inoltre avevo amato la Alexander in NCIS e avevo notato la Harmon in Women Murder Club, telefilm che tuttavia non mi piace per niente.
Lo confesso però, sto aspettando il mega slash e sono anche fiduciosa che ci sarà!