9 Settembre 2024

The Perfect Couple su Netflix – L’ormai tradizionale gialletto con Nicole Kidman di Diego Castelli

Sul finire dell’estate, l’ennesimo gialletto mystery con Nicole Kidman in mezzo a riccastri, spiagge, aperitivi e segreti

Pilot

Dopo Big Little Lies (due stagioni), The Undoing, Nine Perfect Strangers, e in parte anche Expats, ormai il pattern è chiaro: a Nicole Kidman piacciono le miniserie giallo-mystery, con una forte componente drama, in cui può fare la parte della donna alto-borghese un po’ snob, tirata in mezzo a intrighi e misteri a sfondo familiare.

Non sarebbero nemmeno così tanti titoli, a ben guardare, considerando che c’è gente che si specializza in un certo genere per poi costruire carriere monotematiche fatte di decine di tv movie e minisere. Ma qui abbiamo una premio oscar, una vera stella di Hollywood, che peraltro continua a essere tale (ha appena vinto la Coppa Volpi a Venezia), e che a un certo punto ha deciso di dedicarsi anche alla tv. In questo caso, il fatto che quasi tutto quello che fa per il piccolo schermo appartenga allo stesso genere, si nota di più.

E quindi non ci stupiamo, o forse ci stupiamo per il fatto che non ci dobbiamo stupire, di fronte a The Perfect Couple, nuova serie di Netflix in cui Nicole Kidman interpreta, indovina una po’, una donna ricca dell’alta borghesia americana, inserita in una cornice di bugie, segreti, indagini e ripicche.

The Perfect Couple è tratta dall’omonimo romanzo di Elin Hilderbrand ed è creata per Netflix da Jenna Lamia, già sceneggiatrice per serie come 90210 e Good Girls, ma anche attrice con una solida carriera di voce per audiolibri (ci ha vinto pure dei premi, che cosa curiosa…).

Al centro della storia c’è un matrimonio: il secondo figlio di Greer (Nicole Kidman), romanziera di successo sposata con il ricco Tag Winbury (interpretato da Liev ‘Ray Donovan’ Schreiber), sta per convolare a nozze con Amelia (Eve Hewson), ragazza di estrazione molto umile.
Greer non vede di buon occhio la futura nuora, che non le sembra abbastanza innamorata o consapevole della fortuna che le sta capitando, ma tanto c’è altro a cui pensare: il giorno del matrimonio, sulla spiaggia viene trovato il corpo senza vita di Merritt (Meghann Fahy), la damigella d’onore.

Ovviamente la cerimonia salta, arriva la polizia capitanata da un’investigatrice grezzona e sbrigativa ma molto competente (Donna Lynne Champlin), e l’allegra famigliola da spiaggia si rivela essere un groviglio di odi incrociati, avidi desideri e segreti inconfessabili, fra i quali ovviamente la possibilità che uno o una di loro sia la persona colpevole del delitto.

Il paragone che viene più facile, per dinamiche delle trama e anche per ambientazione, è con Big Little Lies. Come dire, siamo in quel campo da gioco.
Allo stesso tempo, però, The Perfect Couple rivela molto presto un’anima più generalista, in cui la raffinatezza dei dialoghi dello scavo psicologico della vecchia serie di HBO perde numerose sfumature in funzione di un sistema di personaggi molto più squadrato: la madre altezzosa e snob, il padre ricco e fattone, la sposa ingenua e un po’ depressa, la detective che non le manda a dire, ecc ecc.

E non è solo questione di costruzione dei caratteri, ma anche di specifiche scelte di regia e di sceneggiatura: in The Perfect Couple è tutto abbastanza palese, dichiarato, perfino a prova di scemo. L’intento di modellare una storia alla Agatha Christie in cui si possa sospettare di tutti è più che palese, come nettissimi sono i dettagli e gli indizi che sembrano portare alla colpevolezza dell’uno o dell’altro.
C’è perfino una scena in cui Nicole Kidman, parlando con un poliziotto, fa un breve riassunto del perché ogni personaggio potrebbe essere colpevole o no.

Non serve nemmeno prestare troppa attenzione, perché le inquadrature indugiano sui dettagli in modo da essere sicuri che chi guarda non se li sia persi, per camminare tutti insieme mano nella mano verso una risoluzione del caso in cui il livello di stupore sarà proporzionale a quello della cura nella costruzione degli inganni: non elevatissimo.

Se non si fosse capito, per quanto mi riguarda il “generalismo” di The Perfect Couple – pure il titolo è palese e non equivocabile, anche se, in questo, pure “Big Little Lies” non è che lavorasse di cesello – la fa stare un gradino sotto gli altri mystery della Kidman, immergendola in quel variegato mondo dei gialletti estivi che possono andare bene (perfino benissimo) per svagarsi un po’ nelle ultime settimane pre-autunnali, ma che non aggiungono granché a quello che già abbiamo visto del genere.

A impreziosire un prodotto altrimenti solo medio c’è naturalmente il cast (ai nomi già accennati dovremmo aggiungere Dakota Fanning e Isabelle Adjani, che lotta con la Kidman per il premio per la chirurgia estetiva più invasiva) ma anche una certa, ironica consapevolezza: sono numerosi i personaggi e i momenti capaci di strappare, se non grasse risate, quanto meno qualche sorriso, solitamente legato a tratti dei personaggi talmente caricati da risultare ridicoli (l’orgoglio puntiglioso della cameriera, la tossicodipendenza “da riccone” dal primogenito di Greer e Tag, l’indole pettegola del wedding planner ecc).

È come se l’autrice sapesse di stare scrivendo una serie molto easy, sostanzialmente “già vista”, che proprio per questo non poteva prendersi troppo sul serio, fingendo di voler insegnare chissà cosa a chissà chi: in questo senso, una certa dose di autoironia aiuta The Perfect Couple a evitare quella che sarebbe stata una stucchevolezza altrimenti inevitabile e respingente.

Insomma, The Perfect Couple potrebbe essere quello che vi serve per sei puntate di onesto intrattenimento, fra bei paesaggi e un cast di primo livello, specie se vi piacciono le storie di ricchi snob in cui odiare tutti è non solo permesso, ma anche richiesto, perché vedere le crepe nelle vite perfette dei ricconi ha sempre il suo bel fascino.

Se però cercate le raffinatezze della serialità televisiva di alto livello, quella che travalica il suo genere per diventare arte, simbolo, occasione di riflessione e contemplazione, ecco, magari non è il caso di chiederlo a The Perfect Couple.
Che comunque neanche finge di essere ciò che non è, e sapete che qui l’onestà intellettuale l’apprezziamo sempre.

Perché seguire The Perfect Couple: perché il gialletto estivo poco impegnativo ma ad alto budget si guarda sempre volentieri.
Perché mollare The Perfect Couple: sono sei ore di televisione che vi lasceranno addosso molto poco.



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