Serial Moments 550 – Dal 16 al 22 ottobre 2022 di Diego Castelli
Magheggi politici, psichiatri in pericolo e madri coraggio
ATTENZIONE! SPOILER CAMPEGGIATORI DI THE PATIENT, GANGS OF LONDON, ATLANTA, STAR WARS: ANDOR, THE HANDMAID’S TALE, HOUSE OF THE DRAGON
6.The Patient 1×09 – Bene, bravo, ok, però non così, aspetta, ma che fai, no!
In questo episodio mi è piaciuta molto la sottile ironia del finale: dopo essersi autoconvinto di poter uscire dalla brutta situazione in cui si trova, il dottor Strauss riesce effettivamente a riprendere il dialogo con il suo rapitore, e l’episodio sembra portarci verso una soluzione positiva, in cui lo psichiatra riesce ad aiutare/manipolare Sam fino a fargli comprendere la radice dei suoi problemi, situata nel rapporto con il padre.
Solo che quando Sam capisce che ogni sua uccisione è inconsciamente un tentativo di uccidere suo padre, decide che l’unica cosa da fare per guarire è… eliminare effettivamente il proprio genitore, cosa che ovviamente lascia Strauss interdetto e spaventato, perché naturalmente no, quella non è una bella strategia. A fine episodio viene voglia di sorridere, ma di una risatina storta e colpevole.
5.Gangs of London 2×01 – Entusiasmo confuso
Il mio problema, con il ritorno di Gangs of London, è che la prima stagione è andata in onda due anni e mezzo fa, e all’inizio della seconda non c’è manco un riassuntino. Insomma, memoria azzerata.
Detto questo, non ci ho messo molto a ricordarmi perché guardavo questa serie, grazie a una sequenza iniziale in cui un lungo (anche se finto) piano sequenza ci mostra la devastazione prodotta dall’ennesima prova di forza di Elliot, che ha massacrato un non meglio precisato gruppo di uomini e finisce con l’assassinio di un gigante incazzatissimo. Insomma, Gangs of London è violenza, sangue, cazzotti e pallottole, sempre messe in scena con un acceso e godurioso gusto del macabro.
Però sì, qualche dettaglio di trama l’ho capito e me lo sono ricordato: direi che i serial moments più rilevanti sono la morte inattesa di Alex, che si butta dalla cima del suo palazzo, e il ritorno (questonon troppo a sorpresa) di Sean proprio sul finire del secondo episodio.
E per gradire c’è anche l’arrivo di un nuovo cattivo spietatissimo, Koba, che fin da subito catalizza l’attenzione e porta sollievo anche agli smemorati come me: se pure non ti ricordi bene cos’è successo due anni fa, questo è il tizio su cui ti devi concentrare ora.
4.Atlanta 4×07 – L’amour
Una delle tante questioni rimaste da tempo aperte in Atlanta (serie ondivaga, liquida, imprevedibile) era quella dell’amore fra Earn e Van. I due hanno una figlia ma non stanno insieme, anche se le sacre linee di forza della serialità ce li hanno sempre mostrati come due persone destinate in qualche modo a reincontrarsi.
Lo fanno in questo episodio, in cui un compleanno di campeggio con la figlia, con sopra la cappa di un possibile trasferimento di Earn a Los Angeles, diventa teatro della riconciliazione definitiva, o meglio del chiarimento: per convincere Van a seguirlo, Earn deve farle capire che vuole lei e la figlia con lui in California non perché ha paura di sentirsi solo, ma perché vuole stare proprio con loro, e in particolare con Van, che non ha mai smesso di amare in quanto donna, non solo in quanto “madre di sua figlia”.
È un discorso talmente importante, per i due personaggi, che non servono grandi artifici visivi e nemmeno verbali: basta la piena sincerità, raccontata nel silenzio notturno di una tenda, e sul volto di Van passa tutto il tormento e il sollievo di chi sa di doversi impegnare per tenere alta l’asticella di un amor proprio sempre minacciato (specie per una donna nera), ma anche disposto a lasciarsi andare quando trova amore sincero.
Una scena semplicissima e perfetta.
3.Star Wars: Andor 1×07 – Il vero Impero
Andor è una serie strana. Da una parte è completamente diversa, in termini di atmosfera, dalla Star Wars originale di George Lucas (ma anche, tanto per capirci, da The Mandalorian). Allo stesso tempo, lo sguardo che sta gettando su alcuni dettagli militari e politici della saga, danno effettivamente l’impressione di osservare un prezioso “dietro le quinte”.
In questo episodio vengono raccontati gli avvenimenti immediatamente successivi all’operazione dei ribelli su Aldhani, e quella cui assistiamo è la nascita dell’Impero Galattico come effettivamente lo conoscevamo nella trilogia originale, cioè l’istituzione spietata e terribile che comanda la Galassia con pugno di ferro, e arriverà a distruggere un intero pianeta come atto dimostrativo che, però, non sopirà la lotta dei ribelli. L’inizio di quel percorso è qui, in questo episodio, quando l’azione di Andor e degli altri genera una reazione imperiale che lì per lì aumenta, e di molto, la sofferenza della gente, ma che allo stesso tempo pone le basi per una lotta partigiana che, a questo punto, non potrà più fermarsi fino alla vittoria.
Siamo dunque perfettamente dentro la saga, ne comprendiamo meglio le articolazioni, anche se effettivamente ci sembra di essere da tutt’altra parte.
(E vale la pena di aggiungere che parlare di imperi autocratici che cercano di soffocare i ribelli, in questi mesi fa particolarmente impressione)
2.The Handmaid’s Tale 5×07 – Amiche per la pelle
Sarei tentato di dire che The Handmaid’s Tale ha saltato lo squalo, andando un po’ oltre le sue premesse e diventando uno show che ha troppo bisogno di stupire a ogni puntata.
Eppure non mi viene da dirlo veramente, perché io mi diverto da matti. Questo episodio, in cui le fuggitive June e Serena si trovano alle prese con il parto di quest’ultima (che diventa motivo per una discussione molto più ampia, onesta e approfondita sul loro rapporto), è sì una botta così forte da sembrarci perfino sbrodolata, ma allo stesso tempo oh, funziona.
Il ribaltamento di prospettiva è ormai chiaro e definitivo, con Serena cosciente dei suoi crimini, e June finalmente capace di un perdono e di una compassione che temevamo non fossero più possibili. June aiuta Serena e rinuncia a punirla perché non vuole essere come lei, ma oltre a un freddo ragionamento etico, c’è l’istinto di protezione nei confronti di una madre e di un figlio (in un mondo, ricordiamolo, in cui di figli ne nascono pochissimi), che sarà retorico finché volete, ma era effettivamente l’unico strumento possibile per riportare queste due donne dalla stessa parte.
Il fatto poi che Serena venga arrestata sulla base della segnalazione di Luke, un uomo che, pur in buona fede, si comporta con spietatezza non potendo condividere intimamente il sentire della moglie, aggiunge un ulteriore livello, spostando il fuoco della sfida da integralisti vs progressisti, a uomini vs donne, facendolo però in modo non scontato, e coerente con la narrazione fino a quel momento.
1.House of The Dragon 1×09 – Draghi e piedi
Un’altra puntata magistrale di House of The Dragon (l’ennesima), in cui il gioco politico seguito alla morte di Viserys consegna il Trono al figlio di Alicent, la vedova grande protagonista dell’episodio che tira tutti i fili che può tirare per prendere possesso del potere.
Ma se l’incoronazione del giovane Aegon, con la folla inneggiante e la sorpresa di Rhaenys che manifesta il suo leggero dissenso irrompendo nella sala con il drago, è una sequenza importante e riuscita, la scena che rimarrà impressa a lungo è quella dei piedi: per ringraziare il temibile Lord Larys dei suoi servigi, Alicent gli mostra i piedi, svelandoci un feticismo sessuale dell’uomo che la regia mostra in modo contemporaneamente sordido e molto sottile. Soprattutto, è una scena che bilancia il potere e l’intelligenza mostrata da Alicent, sottolineando come tutta quella astuzia debba per forza passare anche dalla sua disponibilità a porsi come oggetto di piacere sessuale gli uomini, che continuano a essere la forza trainante della realtà in cui la donna è costretta a vivere (e anche, paradossalmente, ad alimentare, perché lei nei fatti si impegna a impedire l’incoronazione di una donna).