Serial Moments 541 – Dal 14 al 20 agosto 2022 di Diego Castelli
Cattivi a sorpresa, pupazzi mostruosi e ultimissimi saluti
ATTENZIONE! SPOILER ESTINTI DI WHAT WE DO IN THE SHADOWS, ONLY MURDERS IN THE BUILDING, THE SANDMAN, WESTWORLD, BETTER CALL SAUL
5.What We Do In The Shadows 4×07 – Gite nei boschi e cene di famiglia
Puntata divisa in due, con Nandor e Laszlo in gita nei boschi, e Guillermo e Nadja rimasti a casa (uno all’insaputa dell’altra) a godersi una meritata solitudine. Diciamo che di serial moments ce ne sarebbero in entrambe le storie: Nandor e Laszlo finiscono a combattere con un mostrone pupazzoso amante di Bon Jovi che sembra uscito da una puntata dei Power Rangers (e meno male che la serie è comica, così possiamo riderne); Guillermo, invece, organizza una cena di famiglia (famiglia, ricordiamolo, in cui scorre il sangue di cacciatori di vampiri) in cui Nadja finisce coinvolta suo malgrado, mettendo in mostra un lato imbarazzato e accomodante a cui non siamo abituati.
4.Only Murders in the Building 2×09 – Surprise(?)
Non so dire se la scoperta del fatto che Cinda Canning nasconde del pesantissimo torbido possa essere considerata, in sé e per sé, un serial moment sorprendente, perché effettivamente non ce l’ha mai contata troppo giusta.
Allo stesso tempo, il modo in cui ci si arriva, il progressivo svelamento del suo volto, funziona alla grande sia a livello narrativo che cinematografico.
Ma poi aggiungerei una sensazione istintiva che non c’entra tanto con la trama della serie, ma con i suoi interpreti: nel finale di questa puntata Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez scoprono una probabile liason romantico-criminosa fra Tina Fey e Michael Rapaport.
Non so, a me pare una cosa che quando gli autori l’hanno scritta su carta, poi devono aver alzato la testa dallo schermo dicendo “no vabbè, ma che figata stiamo facendo?”
3.The Sandman 1×11 – Episodio a sorpresa
Questo è un serial moment che non riguarda tanto il contenuto di un episodio (comunque lodevole) bensì le modalità della sua distribuzione.
L’undicesimo episodio della prima stagione di The Sandman, incentrato due storie quasi standalone del fumetto come “A Dream of Thousand Cats” e “Calliope”, è stato reso disponibile diversi giorni dopo il rilascio di tutte le altre puntate, e praticamente senza alcun annuncio preventivo. In pratica, ci siamo svegliati e l’abbiamo trovato lì.
Un regalo inaspettato e gradito, che segnaliamo volentieri.
Se poi guardiamo nel dettaglio, la scelta (direi obbligata) per l’animazione nel primo dei due racconti si è rivelata efficacissima, mentre il secondo sotto-episodio, per quanto interessante nel concept, è risultato significativamente meno crudo del fumetto, perdendo un po’ di forza espressiva.
Però insomma, mai come in questo caso vale la pena dire “a caval donato…”.
2.Westworld 4×08 – Estinzioni
Finisce la quarta stagione di Westworld, e potenzialmente anche la serie, visto che non è stata ancora rinnovata per una quinta, e questo episodio potrebbe teoricamente fungere anche da finale di serie (cosa che, immagino, fosse ben chiara nella mente della produzione).
Ho inserito Westworld quasi ogni settimana nei Serial Moments, un po’ perché d’estate c’è poco, e un po’ perché se lo meritava. Ma una posizioncina settimanale nei Moments non cambia l’impressione generale che avevamo già espresso, cioè quella di una serie che ormai ha perso una robusta fetta del suo pubblico e non riuscirà a recuperarla.
E di certo non la recupererà con una stagione, e un finale, in cui succedono effettivamente tante cose di un certo peso, ma in cui seguire bene tutti i risvolti della trama fantascientifica è diventato parecchio problematico, probabilmente troppo per una serie tv che deve funzionare per settimane e per anni.
Ad ogni modo, possiamo dirci che quasi tutti i nodi della stagione vengono sciolti, in alcuni casi con discreta sorpresa.
Scopriamo che la strategia di Bernard era prima di tutto quella di convincere Charlotte e rinunciare al suo piano di dominio (che ha di fatto portato alla quasi estinzione sia l’umanità sia gli host) per liberare Dolores. E abbiamo quindi la morte (che sembrerebbe vera morte, perché vengono distrutte le sfere con la coscienza) di William e della stessa Charlotte.
Christina, dal canto suo, dopo aver scoperto di aver fatto la Narratrice in un mondo digitale, riscopre la sua natura di Dolores, anche grazie agli amici che (scopriamo) si era ricreata da sola. La stagione termina con l’umanità sostanzialmente estinta (ma un tot di coscienze sono ancora conservate e, potenzialmente, scaricabili in corpi robot), con i robot più o meno pure, e con una Dolores che controlla completamente un Sublime diventato terra di sperimentazione digitale in cui ri-provare a dare vita a una convivenza fra umani e host che non porti all’estinzione di entrambi.
Un progetto particolarmente ambizioso che Dolores decide di mettere in atto… a Westworld, cioè proprio in una versione tutta sua del mondo western di inizio serie.
Che poi questo esperimento ci venga fatto vedere o meno, non è ancora dato sapere, ma intanto, se qualcuno ci chiede “ma scusa, com’è finita Westworld?”, possiamo rispondere “con l’estinzione di praticamente tutte le forme di vita senzienti sulla Terra”.
Cosa che, comunque, fa un certo effetto.
1.Better Call Saul 6×13 – La fine di tutto
Del finale di Better Call Saul abbiamo parlato copiosamente, ma naturalmente i Serial Moments sono un’ottima occasione per un ultimissimo salutino.
Fra le molte possibilità, non ultima la scena con Bryan Cranston, per me non ci sono dubbi: l’ultima scena, quella della visita di Kim a Saul in prigione, è la più significativa. È quella che riesce a dare un senso completo alle azioni di Saul, quella che ci mostra la sua piccola grande redenzione, quella che concede al protagonista il premio di una (forse) ritrovata amicizia con Kim, e in ultimo è quella che, con quelle immagini così precisamente composte e quasi dipinte sullo schermo, strizza un ultimo occhio verso tutti quei fan che, da anni, applaudono alla capacità di Breaking Bad e Better Call Saul di lavorare non solo con la storia, ma anche e spesso soprattutto con le immagini.
Non ci dimenticheremo mai questa serie, e non ci dimenticheremo mai questa scena.
Farewell.