Serial Moments 540 – Dal 7 al 13 agosto 2022 di Diego Castelli
Stragi ovunque, camei inaspettati e mostri molto fashion
ATTENZIONE! SPOILER FERRAGOSTANI DI WHAT WE DO IN THE SHADOWS, WESTWORLD, FOR ALL MANKIND, BETTER CALL SAUL
4.What We Do In The Shadows 4×06 – Cabina di prova
Il giorno del matrimonio di Nandor offre lo spunto per numerose gag davvero deliziose, non ultimo l’esaurimento dei desideri che il genio aveva messo a disposizione dell’ex conquistatore, e che sono stati tutti sprecati in cose ridicole. Ma la scena che forse ho preferito è quella con Nadja che accompagna il Barone Afanas a cercarsi un vestito per la cerimonia. La classica scena da filmettino leggero da vedere fra amiche, solo popolata di vampiri bruciati e mostri zannuti, fantastico.
3.Westworld 4×07 – (Pre)Finale
Un altro episodio piuttosto denso di Westworld, che concentra nel finale le cose migliori (se escludiamo l’atteso incontro fra Caleb e la figlia, o meglio, l’incontro fra Frankie e una qualche versione artificiale del padre): è infatti negli ultimi minuti che vediamo l’atteso scontro fra Maeve ed Hale; l’uccisione di entrambe (con l’aggiunta di Bernard) da parte di host-William; la rivelazione da parte di Teddy a Christina sul fatto che lei “non esiste” (anche se non abbiamo ancora capito esattamente cosa significa).
Considerando che tutta la storia correva verso un unico punto, cioè lo scontro fra Charlotte Hale (schiavizzatrice dell’umanità) e gli umani e gli host che le si contrapponevano, il fatto che quello scontro ci sia già stato nel penultimo episodio, con tanto di ecatombe finale, ci lascia con molte domande su quello che vedremo nel finale.
Il che, intendiamoci, è una buona cosa.
2.For All Mankind 3×10 – Finalone
Col decimo episodio si conclude una terza stagione di For All Mankind che ho trovato significativamente superiore alla seconda. Più azione, più suspense, più idee, più tutto. Il finale non fa eccezione e c’è solo l’imbarazzo della scelta: il salvataggio di Kelly su Marte, con conseguente, consueta e deliziosa tamarraggine di Ed; la morte di Karen a seguito dell’attentato al centro spaziale; quella di Molly, in una scena epica in cui la donna mette la sua cecità al servizio del salvataggio delle persone in mezzo al fumo; l’inquadratura finale che ci mostra una Margo invecchiata e finita in Russia; la determinazione con cui Ellen manda in vacca l’omofobo partito repubblicano perché se lo merita. E probabilmente mi sto dimenticando qualcosa. Ah sì, mi sto dimenticando la confessione di Danny circa la sua responsabilità per la distruzione della trivella, ma credo che la volontà di mandarlo in una sorta di isolamento marziano sia l’unica cosa che ho trovato un po’ forzata di questo episodio.
In ogni caso, quando arrivi alla fine di una puntata lunga 82 minuti, in cui non ti sei annoiato neanche un secondo, e che alla fine ti lascia con un sacco di curiosità di vedere la prossima stagione, beh, siamo di fronte a un lavoro ben fatto.
1.Better Call Saul 6×12 – Ma di tutto veramente
Va bene, è chiaro che dobbiamo prima di tutto sottolineare l’inaspettato regalo di Vince Gilligan e compagni: ci eravamo così tanto focalizzati sull’attesa del crossover con Breaking Bad della scorsa puntata, che non avevamo contemplato la possibilità che… ce ne potesse essere un altro. E invece ecco arrivare una breve ma graditissima scena in cui Kim incontra Jesse, appena prima che quest’ultimo conosca Saul per la prima volta. Se vogliamo, questo è un crossover “vero”, in cui si incontrano personaggi di serie diverse, al contrario di Saul che fa pienamente parte di entrambe.
Comunque non c’è solo questo.
C’è Kim nel bianco e nero, quindi nel “presente”, che comincia a confessare tutto ciò che è successo con Saul e Howard; C’è la scena della firma dei documenti per il divorzio, in cui sembra quasi che Kim sia un personaggio di Better Call Saul finito dentro Breaking Bad, perché quel tizio con cui parla è veramente Saul Goodman, non ha più niente del Jimmy McGill che lei conosceva.
E poi c’è il finale in cui Saul, o Gene a questo punto, sembra due volte sul punto di mettere in atto una violenza fisica che non sarebbe da lui. Ma cosa, ormai, non è più da lui, considerando il punto di non ritorno ormai superato da ann?
Manca solo un episodio e forse non ci siamo mai trovati in un punto più buio di Better Call Saul. Chissà che Vince Gilligan non abbia in mente un trucco che ci porti a un’ultima redenzione, un po’ alla Breaking Bad. Ma se una redenzione ci sarà, naturalmente ci sarà anche un prezzo da pagare.
Vada come vada, comunque, sono abbastanza sicuro che sarà una roba memorabile.