Serial Moments 536 – Dal 10 al 16 luglio 2022 di Diego Castelli
Mogli morte, mosche robot e matriarcato interstellare
ATTENZIONE! SPOILER MOSCHICIDI DI WESTWORLD, MS. MARVEL, PLAYERS, WHAT WE DO IN THE DHADOWS, THE ORVILLE, BETTER CALL SAUL
6.Westworld 4×03 – Metatestualità e mosche
Siccome qui siamo amanti della metatestualità, è stato sicuramente interessante vedere Caleb e Maeve arrivare in una simulazione della caduta di Westworld, a uso e consumo di nuovi clienti paganti. Uno scenario non solo stuzzicante per gli spettatori della serie, ma anche vagamente metaforico di certo capitalismo arraffone a cui frega poco di reami e strutture che crollano, l’importante è saperci fare sopra altro business.
Sul fronte meno filosofico e più d’impatto immediato, giusto segnalare anche la finta figlia di Caleb a cui si apre la faccia per far uscire le mosche. Questa cosa delle mosche è azzeccata in generale, perché sono proprio brutte bestie e fanno venire incubi di sporcizia e schifo.
5.Ms. Marvel 1×06 – Mutanti e bracciali
Finisce la prima stagione di Ms. Marvel, che ha rappresentato complessivamente un buon esordio, anche se nella parte finale si è persa un po’ la spinta creativa del pilot, e soprattutto la scrittura si è fatta mediamente più confusa, e meno capace di valorizzare certi aspetti etnici e culturali che, nelle puntate di mezzo, hanno rappresentato una delle caratteristiche più innovative dello show. A parte questo, comunque, bisogna segnalare due chicche che insistono sullo stato più generale del Marvel Cinematic Universe.
In primo luogo, Bruno rivela di aver scoperto una strana “mutazione” nei geni di Kamala, e mentre comunica questo fatto si sente in sottofondo il tema musicale del vecchio cartone degli X-Men, quello che andava in onda anche in Italia (qui potete ascoltare la sigla originale). Se ne dovrebbe dedurre, quindi, che Kamala è una mutante, e forse il primo segnale dell’effettivo arrivo degli X-Men nel MCU.
Ma non è finita qui, perché nella scena post-credit fa la sua comparsa niente meno che Brie Larson, nei panni di Captain Marvel. L’eroina spunta dal nulla sostituendosi a Kamala, a sua volta risucchiata in una specie di vuoto, cosa che ha fatto pensare alle Nega-bands, i bracciali con cui l’originale Capitan Marvel entrava e usciva dalla nostra dimensione a scapito di Rick Jones, ragazzo “normale” visto molte volte nei fumetti Marvel, ma mai comparso nei film.
Sì insomma, un po’ di riferimenti nerd oscuri al grande pubblico (e per i quali io ho dovuto fare un ripassino), ma che seminano indizi interessanti sul prossimo futuro dei progetti della Casa delle Idee.
4.Players 1×08 – Crescita
Nella costante tensione fra “Creamcheese capo carismatico, guida sportiva e totale sfigato” da una parte, e “Organizm giovane prodigio semi-muto e con difficoltà a lavorare di squadra” dall’altra, questo episodio rappresenta un momento di svolta perché è proprio il giovane Organizm a prendere le redini della squadra, assumersi la responsabilità di decisioni importanti durante la partita, e mostrare quindi la capacità di sbocciare come atleta e come essere umano. Un’evoluzione del personaggio particolarmente esplicita e riconosciuta (siamo pur sempre in un finto documentario) che è stata gestita col piglio giusto e una robusta dose di epica, anche per chi, come me o come gli stessi genitori di Organizm, non riesce ancora a capire quando e perché i nostri beniamini di Fugitive stanno vincendo.
3.What We Do In The Shadows 4×01-02 – Mogli e desideri
È tornata la nostra amata What We Do in The Shadows, e forse dovrei bacchettarla perché il cliffangherone del finale della scorsa stagione è stato liquidato un po’ troppo in fretta, giusto per avere nuovamente i protagonisti nella solita casa. Però alla fine non posso non volerle bene lo stesso, specie per i racconti di Nadja sul Vampiric Council, per il piccolo Colin Robinson (ma non chiamatelo Colin Robinson), e per Nandor che usa i desideri di un genio della lampada per far resuscitare (e poi uccidere una a una) tutte le mogli di quando era vivo, giusto per trovare una compagna per il presente.
2.The Orville 3×07 – Uguaglianze
Ormai i moments di The Orville, che con queste puntate molto lunghe, quasi mediometraggi, costruisce ampie parabole sulla condizione umana, stanno diventando una rubrica nella rubrica. Questa settimana, l’incontro con una specie ferocemente matriarcale (un po’ l’opposto dei Moclan) diventa la cornice per un episodio a tema uguaglianza, rispetto, compromesso. Il tema, declinato sia nella tensione fra maschi e femmine, sia in quella fra specie diverse, è quello di una non-esclusività del ruolo di vittime e carnefici, nella consapevolezza che il potere, una volta raggiunto, può corrompere chiunque, e che proprio la presa di coscienza di questo pericolo è il primo tassello verso una condotta che sia rispettosa della dignità di tutti.
Come al solito, una lezione di filosofia articolata ma comprensibile, ricca di spunti di riflessione.
1.Better Call Saul 6×08 – Ostaggi
Per il suo ultimo ritorno prima della fine, Better Call Saul non si è risparmiata. Una puntata al cardiopalma con i ricatti di Lalo, la paura per Fring, la capacità dello stesso Fring di uccidere Lalo con una mossa forse un po’ troppo old school (un ostaggio sotto tiro che si libera spegnendo la luce e facendo casino) ma che si aggancia bene al resto della mitologia del mondo di Vince Gilligan, in cui non era certo la prima volta che vedevamo quella spina male inserita che con un calcio fa saltare tutto. Grande malinconia e struggimento anche nel momento in cui Mike sotterra insieme i corpi di Lalo e Howard, con quella faccia da “io però non avevo esattamente firmato per sta roba, una volta ero una brava persona e un bravo nonno”.