7 Luglio 2022

The Lake e The Summer I Turned Pretty: l’estate comica-pucciosa di Prime Video di Diego Castelli

Due serie estive, uscite lo stesso giorno, con atmosfere simili (ma con anime diverse)

Pilot

In italiano si chiamano “Al Lago con Papà” (The Lake) e “L’estate nei tuoi occhi” (The Summer I Turned Pretty), hanno un’ambientazione simile, sono uscite lo stesso giorno, sono entrambe di Prime Video, e hanno rappresentato il tentativo evidente da parte della piattaforma di Amazon di dire “oh, è iniziata l’estate e noi siamo pronti”.

Di fronte a questo invito abbastanza palese, non posso quindi evitare di recensirle insieme, nella consapevolezza che sì, ci sono atmosfere simili, ma pure toni e target parecchio diversi, anche se poi, come a chiusura del cerchio, il giudizio complessivo non sarà poi così distante.

The Lake è creata da Julian Doucet e racconta la storia di Billie (Madison Shamoun), una ragazza sedicenne che viene “costretta” dai genitori adottivi a passare l’estate al lago a casa del padre naturale (Jordan Gavaris), un uomo gay che mise incinta una sua compagna del liceo quando entrambi erano giovanissimi.
Billie è una ragazza di città, molto impegnata nel sociale, mentre Justin si è ri-trasferito da poco negli States dopo essere stato in Australia per seguire un amore ormai finito. Sono insomma una coppia assai male assortita, che dovrà cercare di passare un’estate decente in un posto che offrirà occasioni di entusiasmo, amore, gioia, ma anche imbarazzo, inadeguatezza, e inaspettate faide fra proprietari di cottage.

The Summer I Turned Pretty, invece, è creata da Jenny Han, che è anche l’autrice della trilogia letteraria che fa da base per la serie.
Qui siamo dalle parti del teen drama puro: siamo al mare e non al lago, e la storia è, come titolo suggerisce, quella di una ragazza che “diventa bella”, cioè che sboccia passando da un’infanzia tutta giochi e apparecchio ai denti, a un’adolescenza fatta di primi amori e turbamenti. Il fatto poi che la sua casa al mare sia condivisa con due bellocci molto diversi e ma ugualmente fascinosi, figli della migliore amica della madre, non aiuta a vivere un’estate spensierata, nel senso platonico del termine.
(Naturalmente il titolo italiano, così stucchevolmente poetico, non trasmette nulla del senso di quello originale, ma ormai su ste cose ci abbiamo fatto il callo, o quasi).

Non credo di dover spiegare più di tanto perché le due serie sono parenti: basta solo l’ambientazione, tutta sole, acqua, vestitini, country club ed esseri umani molto avvenenti, per spiegare il motivo per cui, guardando le due serie in contemporanea, ho provato qui e là un senso di straniamento, non ricordando più chi era personaggio di quale serie.

A questo punto, però, vale pure la pena dire in cosa The Lake e The Summer I Turned Pretty sono diverse.
The Lake è una comedy pura, con qualche spruzzata di romanticismo, certo, ma con la precisa intenzione di riempire il racconto di personaggi buffi, strambi, dominati da questa o quella ossessione, sempre pronti a infilarsi in situazioni equivoche e imbarazzanti.
È anche una serie piuttosto sboccata, in cui il rapporto fra un padre gay e ancora giovane e una figlia adolescente e molto matura per la sua età, creano una dinamica per cui i ruoli tendono a mescolarsi e invertirsi, raccontando anche e soprattutto le beghe dell’essere genitori.
È quindi uno show diretto a un pubblico più adulto, in cui il cinismo e l’ironia hanno il compito di bilanciare uno zucchero che, se pure presente, non deve mai diventare stucchevole.

The Summer I Turned Pretty, invece, è romanticismo puro, fatto di ragazzi belli e dannati, di insicurezze, di primi baci, di frasi non dette e sospiri trattenuti. Soprattutto, è molto più spiccatamente un coming of age nel senso classico del termine, un racconto di formazione in cui la protagonista Belly (Lola Tung) è chiamata a rivedere le proprie priorità, scoprirsi donna dopo una vita da bambina, trovare un terreno comune fra il suo essere una ragazza intelligente e giudiziosa, e la carica di ormoni che la sballotta da mattina a sera.
Per cogliere la differenza basta guardare gli interessi amorosi: all’inizio, la giovane Billie di The Lake si innamora di uno che è bello ma stupidone, un bamboccione da coltivare che è ottimo per lo stile comedy della serie; Belly invece (certo che oh, Billie e Belly, almeno differenziare di più i nomi…) è segretamente invaghita di Conrad, che è un adolescente ombroso, cupo, col capello mosso e una certa propensione all’alcolismo.
D’altronde si sa, nel mondo vero, quello fuori dalle comedy, le ragazze giovani scelgono i bad boys.

Insomma, il quadretto dovrebbe essere chiaro, ed era abbastanza comprensibile già dal trailer o anche solo dalle sinossi lette su internet.
Quello che invece non mi aspettavo in quanto spettatore, è il fatto che posso giudicare entrambe le serie come “buone senza essere eccezionali”, ma che a conti fatti preferisco The Summer I Turned Pretty.

The Lake è una commedia abbastanza efficace, i personaggi funzionano, e ci sono alcuni momenti che fanno ridere di quelle risate un po’ alla The Office, quelle a denti stretti, quelle furbine.
Allo stesso tempo, il livello non riesce mai ad alzarsi oltre una cerca soglia, e per quanto io sia palesemente più in target rispetto all’altra serie, non posso nemmeno negare che di commedie fresche e leggere ne esistono di molto migliori.

The Summer I Turned Pretty, invece, mi è sembrata più centrata. Sarà che il teen drama per adolescenti è (forse) più semplice della comedy semi-sofisticata per adulti, e che quindi sia più facile mettere in scena tutti gli elementi “da manuale” che compongono un teen drama che funziona.
Allo stesso tempo, però, se il menu del dramma adolescenziale è più scontato e obbligato (i triangoli amorosi, le prime scoperte, l’ambientazione marittima che per tutti rappresenta quelle estati magiche che non tornano più), poi bisogna anche saperlo mettere in scena.
Il che significa trovare protagonisti che siano belli “nel modo giusto”, costruire una chimica fra di loro, portare sullo schermo immagini che trasmettano il senso di quel tipo di estate, senza però diventare pacchiane.

Ecco, The Lake e The Summer I Turned Pretty lavorano in due generi diversi, con caratteristiche e obiettivi differenti, ma la mia impressione è che The Summer I Turned Pretty riesca a rispondere alle esigenze del proprio genere meglio di quanto non faccio The Lake con il suo.
O magari chissà, siamo a fine giugno, e abbiamo voglia di qualcosa che sia “poeticamente estivo”, e per il sarcasmo aspettiamo l’inverno…

Perché seguire The Lake: è una comedy fresca e simpatica, con un concept che funziona e buone ambientazioni.
Perché mollare The Lake: in termini di puro intrattenimento, non è la commedia più divertente di sempre, e il ritmo non è abbastanza costante.

Perché seguire The Summer I Turned Pretty: è un teen drama che conosce le sue possibilità e i suoi limiti e fa tutto a modino, restituendo una vera atmosfera da giovane estate romantica.
Perché mollare The Summer I Turned Pretty: se i teen drama non fanno più per voi, qui non c’è veramente altro. È quella roba lì e basta.



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