25 Febbraio 2022

One Of Us Is Lying è l’inevitabile nuova hit di Netflix di Marco Villa

Cinque ragazzi chiusi in biblioteca, uno di loro muore, gli altri nascondono un segreto: chi sarà stato? Ecco One Of Us Is Lying

Pilot

Ci sono cose che sono evidenti, palesi, già scritte. One Of Us Is Lying era una serie destinata a diventare un nuova hit di Netflix e così è stato. E non è questione di essere particolarmente esperti del settore, ma è sufficiente vedere il primo episodio, forse nemmeno per intero, per non avere dubbi a riguardo. E di sicuro di dubbi non ne hanno avuti i dirigenti di Netflix, che infatti si sono accaparrati questa serie, pubblicata su Peacock nell’ottobre 2021 e arrivata adesso proprio su Netflix.

Tratta dall’omonimo romanzo di Karen M. McManus (enorme successo del 2017, da poco arrivato anche in Italia), One Of Us Is Lying è il classico teen drama liceale, variante omicidio. Siamo in California, in un liceo che ha una caratteristica particolare: ha la sua Gossip Girl, intesa come voce profonda che svela segreti sui membri della comunità. 

La girl in realtà è un ragazzo di nome Simon (Mark McKenna), che usa un’app per smascherare l’ipocrisia dei comportamenti di chi lo circonda. Questo negli obiettivi, nei fatti racconta dei tradimenti di x con y, del tizio che spaccia, di quello che nasconde la propria omosessualità e cose del genere. In sostanza è una pessima persona che fa bieco gossip e tutti si chiedono perché la scuola non lo abbia mai punito, visto che tutti conoscono la sua identità. 

La conoscono talmente bene che qualcuno finisce per ammazzarlo: l’omicidio avviene in biblioteca, in un momento in cui Simon si trova in punizione insieme ad altri quattro ragazzi. Tutti si professano innocenti, ma è evidente che uno di loro sta mentendo. O forse no?

I quattro in questione sono ascrivibile ad altrettante tipiche categorie di personaggi da liceo: la bionda popolare che sta con il quarterback, ma è infelice (Addy, interpretata Annalisa Cochrane); il bello e dannato che spaccia, ma ha il cuore tenero (Nate, interpretato da Cooper van Grootel, nuovo nome preferito in assoluto); la studentessa modello con la vita tracciata, ma un po’ di angoscia a riguardo (Bronwjn, interpretata da Marianly Tejada); l’atleta che spera di diventare professionista, ma ha un segreto nascosto (Cooper, interpretato da Chibuikem Uche).

Sono loro a essere al centro dell’attenzione della polizia, ma anche degli aggiornamenti dell’app, che nel frattempo continua a sfornare notizie come se non ci fosse un domani. Mentre i quattro pensano a contromosse, capiscono che non è un caso che proprio loro fossero in punizione in biblioteca: qualcuno ha fatto in modo che ci finissero. Ma chi?

Questi sono gli ingredienti della prima puntata ed è innegabile che si tratti di ingredienti interessanti. One Of Us Is Lying cita apertamente The Breakfast Club, creando di fatto una deviazione di trama data dall’omicidio e la semplicità narrativa cattura fin da subito. Il problema è ciò che arriva dopo quel subito: episodio dopo episodio, la serie non decolla mai. Quelli che dovrebbero essere i punti di svolta sono al massimo delle curve molto dolci e tutti gli eventi appaiono dilatati senza ragione. Niente colpi di scena, insomma. E quando ci sono sono stratelefonati.

Giusto per dare un’idea: la vittima non aveva amici, parlava solo con una ragazza, ma i quattro personaggi principali impiegano più puntate per sospettare che proprio lei possa essere la responsabile del fatto che l’app continui a essere aggiornata, anche dopo la morte del suo creatore. È un dettaglio, ma dà l’idea della lentezza con cui si muove la trama principale, incapace di creare tensione e più interessata a mostrare gli addominali perfetti di tutti gli esponenti di sesso maschile che passano sullo schermo.

Come detto, la forza del primo episodio è tutta nel suo creare un meccanismo semplice, quasi elementare, eppure di grande fascino: One Of Us Is Lying però si perde su strade laterali, concentrandosi poco sulla trama e molto sui personaggi. Scelta che può funzionare, a patto di avere personaggi forti e non degli stereotipi che camminano, visti e stravisti in decine di serie e film.

Arrivato a metà stagione, ho poche speranze su un recupero finale. O meglio: ci sarà magari un’ultima puntata piena di rivelazioni, ma la sensazione è che un film sarebbe stato più che sufficiente per raccontare questa storia. Certo, poi basta dire che One Of Us Is Lying in Italia è secondo solo a Inventing Anna e presto sapremo anche i risultati mondiali. Del resto è una hit Netflix fatta e finita, con tutti gli elementi necessari. Nessun colpo di scena, insomma, perfettamente in linea con quello che si vede nella serie. E con una seconda stagione che è lì che si intravede all’orizzonte.

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