7 Dicembre 2020

Serial Moments 455 – Dal 29 novembre al 5 dicembre 2020 di Diego Castelli

Tormentoni mancati, grandi ritorni e il trionfo del caos

ATTENZIONE! SPOILER DPCMATI DI GREY’S ANATOMY, HIS DARK MATERIALS, STAR TREK DISCOVERY, FARGO, THE MANDALORIAN, THE UNDOING

6.Grey’s Anatomy 17×04 – Oops they did it again
Non fa lo stesso effetto dell’altra volta con Derek perché, beh, perché è la seconda. Però la comparsata di T.R. Knight alias George O’Malley riesce comunque a colpire il cuoricino di chi bazzica l’ex Seattle Grace da tempo immemore. Ricordiamo peraltro che la morte di George si piazza forse nella top5 di sempre dei decessi più strazianti della tv. Ci dobbiamo fare un podcast su questa cosa, Villaaaaaaa?????

5.His Dark Materials 2×04 – Fili
Finalmente un episodio della seconda stagione di His Dark Materials per il quale ho provato qualcosa. I motivi sono sostanzialmente due. Il primo è il ritorno di Andrew Scott (John Parry) che quando non c’è manca a prescindere. Ma soprattutto, per la prima volta questa serie mi ha trasmesso un senso di stupore fanciullesco. Mi riferisco al momento in cui Will usa per la prima volta la Lama Sottile – che è un po’ l’oggetto più importante della stagione – aprendo così una porta verso un altro mondo. La prima volta che sentiamo di questo potere della lama, non riusciamo a visualizzarlo bene, e quindi ci viene da dire “vabbè che è ‘sta cazzata”. Invece, poi, la scena è girata benissimo, perché il dettaglio della lama che in qualche modo svela la natura “tessuta” della realtà, andandone a toccare i fili intrecciati per trovare lo spazio per l’apertura di una breccia, dà una sensazione fisica, materica, che fa venire quasi un brivido. È stata la prima volta in cui una serie fantasy che avrebbe dovuto farmi rimanere a bocca aperta dal giorno 1, è effettivamente riuscita a farmi sentire un friccicore davvero potente. Oddio, un po’ anche quando volano le streghe dai, però è una cosa meno sottile.

4.Star Trek Discovery 3×08 – Tormentoni e gender
Un momento tenerissimo quello in cui il Capitano Saru, nell’evidente ricerca di una sua frase memorabile da pronunciare quando è al comando della nave, prova a piazzare il famoso “execute” che era il tormentone di Jean Luc Picard, salvo essere guardato malissimo da tutti, come se avesse fatto il tentativo più goffo del mondo. Ha anche cercato di imitare Picard con la voce, proprio una roba pacchianissima, ma per questo buffa e molto riuscita come citazione interna.
Altro momento culturalmente interessante quello in cui Adira affronta con Stamets il tema della sua identità non binaria, tema casualmente molto dibattuto in questi giorni per via del coming out (il secondo, verrebbe da dire) da parte di Elliot Page. Ebbene, è interessante perché il discorso fra i due personaggi svela l’interesse che da sempre Star Trek coltiva per i temi del suo tempo, che vengono inseriti nelle trame degli episodi al fine di dibatterli nell’ambito in qualche modo “protetto” della fiction. In questo caso, è difficile pensare che fra mille anni la questione delle persone non binarie possa risultare ancora spinosa, ma in un episodio che si rivolge al pubblico del 2020 è necessario che invece se ne mostri la natura potenzialmente problematica, poi risolta dalla serena accettazione e amicizia fra i due. Come a dire: temi che nel mondo della storia dovrebbero risultare vecchi e superati, e che invece non lo sono per “colpa” nostra.

3.Fargo 4×11 – Morte e futuro
Il finale della quarta stagione di Fargo, di cui sicuramente riparleremo, si porta dietro le classiche chiusure di cerchio della serie, in cui tutto trova il suo posto, anche se non sempre o non per forza in modo particolarmente epico. Il riferimento è ovviamente per Josto e Oreaetta, che muoiono giustiziati in un campo senza avere granché possibilità di parola, mentre Loy Cannon è contemporaneamente costretto ad ammettere la sua sconfitta, per poi essere ucciso a sua volta in modo non troppo onorevole. Una sorta di morale cinica e laica, in cui tutto scorre: chi c’era prima non c’è dopo, e tutti gli affanni dell’uomo finiscono con l’essere spazzati via dal caso e dal disordine, in mezzo a una storia scritta e riscritta costantemente solo da chi vince, e mai da chi perde. La serie, però, racconta il caos mantenendo il suo preciso ordine interno, che torna deliziosamente dopo i titoli di coda, quando scopriamo che il giovane Satchel altri non diventerà se non Mike Milligan, fra i protagonisti della seconda stagione di Fargo.

2.The Mandalorian 2×06 – Rapito!
Un altro episodio molto succoso di The Mandalorian, in cui finalmente entra in scena come si deve Boba Fett, peraltro accompagnato dalla rediviva Fennec. Ma a straziarci è il fatto che il piccolo Grogu viene rapito dai cattivi, proprio al termine di una puntata che era iniziata con uno dei momenti più pucciosi fra l’ex Child e Mando. La tenerezza senza confini che ormai proviamo per Grogu (e per la sua passione per il cibo e le sferette di metallo), è direttamente proporzionale alla voglia spasmodica che abbiamo di vedere Mando mettere insieme una squadra di potenti alleati, con i quali andare a prendere a sculacciate Gus Fri… no cioè, Moff Gideon, e recuperare il piccolo. All’arrembaggio!

1.The Undoing 1×06 – Testimoni e fughe
Di The Undoing e del suo finale abbiamo già parlato diffusamente. In sede di Serial Moments, non so se scegliere la testimonianza di Grace, momento chiave della trama culminante con l’avvocata che dice a Jonathan un delizioso “se distruggevi il martello non eravamo qui a discutere”, oppure il finale tutto action con l’oncologo assassino che scappa in compagnia del figlio, cominciando a dare seriamente di matto e trasfigurando il suo volto in forme simil-demoniache. Comunque sia, bene così.



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