Serial Sex – Il sesso nei telefilm (Parte 1) di Diego Castelli
Devo aggiungere altro?
SIGNORI, E’ EVIDENTE CHE CI SARANNO DEGLI SPOILER QUI E LA’, NON SI POTEVA PROPRIO EVITARE…
Oggi si parla di sesso, miei pruriginosi amici, e già so che le vostre antennine lascive si sono prontamente rizzate. Ho detto le antennine, maledetti debosciati…
Dato il tema particolarmente crudo, trattato con linguaggio esplicito, si sconsiglia la lettura ai minori di sei anni.
In tanta parte della produzione culturale umana, il sesso è fondamentale. Che sia il fine da raggiungere, il mezzo per ottenere qualcos’altro, o persino un nemico da evitare, rimane uno dei temi più trattati dai narratori di ogni tempo.
L’altro giorno pensavo all’uso del sesso nei telefilm – in realtà cercavo solo una scusa per fare un nuovo post antologico, e per inserire nel titolo la parola “sex”, così ci si impennano le statistiche grazie ai mandrilloni del web – ed è evidente che i possibili scenari offerti dalla serialità sono pressoché infiniti.
Un po’ come con le guest star e con gli addii, facciamo un po’ di storia, basandoci su nessuna statistica, senza perseguire alcuna esaustività, e introducendo categorie inventate in questo preciso istante in modo del tutto arbitrario e con un valore accademico pressoché nullo.
Credo che il più importante, per i telefilm, non sia il sesso “mostrato” (Serial Porn è un altro tipo di blog, che stiamo studiando), bensì quello che definirei sesso agognato. Pensateci, è il trucco più vecchio del mondo: l’avvicinamento progressivo di due personaggi che adoriamo e che daremmo un braccio pur di vedere insieme. La cosa bella è che questo meccanismo funziona perfettamente anche in telefilm che non hanno alcuna base romantica specifica. In questo senso, si pensi a Bones. Sono anni che aspettiamo di vedere insieme la dottoressa Brennan e Booth: i due si sono anche avvicinati, e hanno rivelato piccanti segreti del passato, ma per ora niente nudità (se non immaginata da Seeley).
Ma ovviamente gli esempi di sesso agognato potrebbero essere infiniti. Da Mulder e Scully in X-Files a Chuck e Sarah in Chuck; da Francesca e Maxwell ne La Tata a Clark e Lana/Lois in Smallville. In fondo, a molti di noi non frega niente di sapere se gli alieni esistono, se le spie cattive verranno sconfitte o se un contadino extraterrestre indosserà una calzamaglia blu: a importarci davvero è l’esplosione dell’ammmore, e consideriamo il sesso da sobri l’unico vero suggello (o meglio, l’unico suggello davvero soddisfacente) di quella deflagrazione.
Personalmente, il mio esempio preferito è quello del sesso tra Billy e Allison in Melrose Place. Mi faceva cagare quella serie, ma non potevo mollarla finché non li avessi visti insieme. Dopo che ebbero consumato, lasciai passare non più di tre episodi prima di cambiare canale….
Ovviamente, alle volte il sesso agognato non porta da nessuna parte. Perché il telefilm finisce troppo presto, perché gli autori avevano altro in mente, o magari perché voi, brutti maniaci, speravate in un evento privo di senso. E’ il sesso mancato, fonte di grave frustrazione per tutti noi. Quello che avrebbe dovuto esserci tra Fonzie e la mamma di Ricky Cunningham, tra la signora Fletcher e lo sceriffo Tapper (che poi di Ricky Cunningham era il padre), tra Penny e Sheldon, tra Liz Lemon e Jack Donaghy (vorrei che lo facessero, ma se lo facessero mollerei 30 Rock), tra Grande Puffo e Puffetta. Parentesi di costume: pare esista un episodio speciale de I Puffi in cui GP viene accusato di essersi montato la biondina bluastra mentre era minorenne, ma lui si scagiona dicendo che in realtà stava solo aiutando una persona in difficoltà che si diceva essere la nipote di Gargamella.
Sottoinsieme del sesso mancato è il sesso sognato: cosacce brutte fatte solo nella mente dei nostri personaggi perverti… pardon, preferiti. Come George O’Malley che si sogna le colleghe sotto la doccia, o Samantha Jones che fantastica sulle doti amatorie del prevosto di quartiere, o Ally McBeal che, nell’apoteosi del delirio ormonale, visualizza grosse tazze per la colazione che possano contenere l’ardore suo e di Biscottino (solo ora mi rendo conto che forse si immaginava la tazza proprio perché lo chiamava Biscottino!). Anche se il mio esempio preferito del recente passato è il povero Wolowitz di The Big Bangh Theory che immagina di fare il bagno con la conturbante Katee Sackhoff: l’hanno sognato un po’ tutti i fan di Battlestar Galactica…
L’opposto del sesso agognato è probabilmente il sesso sprecato. Ore di rotolamenti sotto le coperte, del tutto privi di reale significato e pathos. Ancora mi devono spiegare perché Dawson ha dovuto perdere la verginità con Jen. E meno male che, in Friends, Rachel non è andata fino in fondo con Joey, perché sarebbe stata cosa assai poco interessante…
E’ anche facile che il sesso sprecato si tramuti inesorabilmente in sesso sbagliato. E’ quello fatto tra le persone meno indicate, o nel momento errato, o con conseguenze spiacevoli. Così, il nostro sopraccitato Booth non deve perdere tempo con giornaliste bionde pur avvenenti, e Dexter doveva lasciar perdere Rita fin dall’inizio, come il Villa ha avuto già modo di spiegarci in passato. Molti dei rapporti del pubblicitario Don Draper sono sbagliati, perché non gli hanno mai portato granché di buono, ed era una brutta idea (come si è dolorosamente scoperto solo a posteriori) il sesso tra O’Malley e Izzie (e O’Malley e Meredith, e O’Malley e Callie) in Grey’s Anatomy. Poi vabbe’, sono sbagliati quasi tutti i coiti di Serena Van Der Woodsen, ma lì entra in gioco anche un’ottica igienico-sanitaria.
E’ chiaro, ovviamente, che molto dipende dal punto di vista: così il sesso tra Kate e Jack in Lost è agognato se siete fan del bel dottore, sbagliato se patteggiate per il virile truffatore Sawyer, e viceversa. Certo, il fatto che lei non sappia tenere le cosce chiuse non aiuta affatto. Pochi sanno, infatti, che il triangolo era in realtà un quadrato: oltre a Jack e Sawyer c’era anche Yogi, uno degli orsi polari dell’isola, capace di sedurre la bella fuggiasca grazie alla morbidezza della pelliccia.
Stesso discorso, ma a un livello metanarrativo, per il caso House-Cuddy, di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi: sesso agognato, agognatissimo da noi spettatori, ma potenzialmente assai dannoso per il futuro della serie.
Per oggi il pezzo si ferma qui, tra qualche giorno continueremo la discesa di Serial Minds tra i gironi della lussuria televisiva. Al Castelli in realtà era partito l’ormone e l’embolo e aveva messo in piedi il Ben Hur dei post, che vi avrebbe costretto a saltare la pausa pranzo per terminare la lettura.
Meglio dividere in due parti, no? Del resto questo è un blog episodico. Ma cosa volete che ne capisca il Castelli, lui guarda solo Glee e House… (MV)