19 Novembre 2019 1 commenti

The War of the Worlds – La versione BBC del classicone di fantascienza di Marco Villa

Con The War of the Worlds BBC fa vedere i muscoli a livello visivo, ma inciampa su un drammone d’amore un po’ troppo sopra le righe

Brit, Copertina, Pilot

Così, dal nulla, nell’ultimo mese sono arrivate due versione della Guerra dei Mondi di H. G. Wells. Opera simbolo della fantascienza dell’inizio del XX secolo, quella che Orson Welles portò nel mito realizzandone un adattamento radiofonico che scatenò il panico vero nelle strade di diverse città statunitensi. Torniamo al presente e alle due riletture: la prima è ambientata ai giorni nostri ed è quindi in linea con quanto visto già in passato. Anche per questo, non ne abbiamo parlato, al contrario parliamo oggi di un’altra The War of the Worlds, quella targata BBC e ambientata nell’Inghilterra dei primi del Novecento. 

La storia di fondo è nota: arrivano i marziani, nella forma di tripodi giganti che atterrano sul nostro pianeta con l’intento di prosciugarlo di ogni energia e rendendolo quindi una landa inabitabile e ricoperta di polvere rossa. Come Marte, appunto. The War of the Worlds parte raccontando la vita tumultuosa di George (Rafe Spall) e Amy (Eleanor Tomlinson): lui è un giornalista, lei una scienziata (con tutte le difficoltà annesse e connesse per una donna) e la loro non è una relazione come le altre: George è di ottima famiglia e per stare con Amy ha lasciato la moglie. Scandalo, tragedia, famiglie che diseredano, mondo che crolla. Una questione drammatica, almeno fino a quando il mondo non inizia a crollare davvero.

E a quel punto The War of the Worlds inizia a lavorare su un doppio piano temporale, fin lì solo accennato. Da una parte il racconto di come si cerca di resistere all’assalto da parte degli alieni tripodoni, dall’altra la visione di come finirà la guerra, ovvero un deserto rosso in cui i pochi sopravvissuti si aggirano in accampamenti di fortuna. Tra questi c’è Amy, alla disperata ricerca del suo amato George, che non vede dal giorno dell’attacco.

È proprio questo l’aspetto fondamentale di The War of the Worlds: una grande storia d’amore che si incrocia con il disastro dei disastri. Per forza di cose, il tono della serie segue questo impianto, privilegiando un linguaggio melodrammatico rispetto a uno stile action. Anche in un momento di dramma come l’avanzata aliena su Londra, per dire, la serie si concentra sulla freddezza con cui Amy viene trattata dal fratello del suo uomo, che non ne vuole più sapere di lui per la mossa del tradimento.

Detto questo, The War of the Worlds ha senz’altro un impatto visivo molto forte: il contrasto tra l’ambientazione edoardiana e il gigantismo dei tripodi è potente, così come funzionano le scene in cui si svolge l’attacco vero e proprio ai danni dell’umanità. Si fatica però ad affezionarsi ai personaggi, che rimangono distanti e troppo di cartone: e di solito non è un buon segno.

Perché guardare The War of the Worlds: per il contrasto ambientazione d’epoca-alieni in arrivo

Perché mollare The War of the Worlds: perché la vicenda d’amore è un mattonazzo non da poco

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