Senza serial – Cosa fare quando non ci sono telefilm di Diego Castelli
Guida pratica per sopravvivere alle maledette pause americane
Quella appena trascorsa è stata una di quelle brutte settimane in cui un sacco di serie saltano uno o più turni. Niente Fringe, niente The Big Bang Theory, niente Glee, niente Community. I motivi possono essere i più svariati, dalle tribune elettorali alle finali sportive. Poco importa. Quello che conta è che arriva il venerdì sera, già pregusti le nuove boiate di Sheldon e compagnia, e ti ritrovi invece a bocca asciutta. Fastidio, rabbia, depressione.
Dando per scontato che molti serialminder condividono questa imprevedibile pena, ho pensato sarebbe stato utile dare qualche suggerimento su come sopravvivere a questi momenti bui.
Qui di seguito trovate solo alcune delle cose che potete fare per gestire nel modo più proficuo possibile l’inutile tempo senza telefilm.
– Sfamare il cane. Il poverino non mangia da quando avete deciso di recuperare tutte le sette stagioni di West Wing, e ora sembra Gandhi dopo la dieta a zona. Negli ultimi giorni girava per i canili professando la non violenza verso i gatti.
– Rivedere vecchie puntate di Fringe per capire come spalancare un portale verso altri universi. Qualora ci riusciste, guardate se per caso esiste una versione di Grey’s Anatomy senza Meredith, tipo Karev’s Anatomy, o Yang’s Anatomy. Se c’è, ci trasferiamo lì.
– Ritrovare la fede in Dio, che avete perduto dopo le prime due-tre puntate di House, sette anni fa. In concreto non vi servirà a niente, ma almeno potrete fare tesoro dell’esperienza medica accumulata per andare in chiesa e gridare “è sicuramente lupus” non appena una vecchia stramazza al suolo per il caldo e/o l’incenso.
– Cambiare l’acqua al pesce rosso, che esclamerà: “Gesù, ormai era gasolio!”
– Rispondere ad alcune domande importanti che vostra madre vi ha posto qualche tempo fa, ma alle quali non avete potuto rispondere perché guardavate i telefilm. Roba tipo “Ti è piaciuto il Sega Mega Drive che ti ha portato Babbo Natale?”, oppure “E’ simpatica la nuova maestra di religione?”
– Piangere.
– Concedere un po’ di amore fisico alla vostra fidanzata. E no, la sigla di Dexter, per quanto oggettivamente lunga, non può essere in alcun modo considerata un intervallo sufficiente.
– Aggiornarsi sugli eventi più recenti del mondo del calcio. Il vostro ultimo ricordo è Mauro Tassotti che alza la coppa dei campioni vinta dal Milan sul Barcellona.
– Tagliare l’erba in giardino, avendo però cura di trovare una nuova sistemazione alla tribù di boscimani che ormai reclama diritti ancestrali sulle mangrovie che vanno dalla pompa dell’acqua al vecchio olmo piantato da nonno Luigi.
– Aprire la porta di casa, rimanere stupiti per quella specie di faro che vi spara in faccia e sentirvi dire: è il sole.
– Ricordare di comprare il regalino di compleanno per il cuginetto, che però ormai sono tre anni che è di stanza a Livorno coi parà della Folgore.
– Andare dal dentista per un controllo. Siccome non ci andate dai tempi dell’omicidio di Laura Palmer, tenete presente che il dentista potrebbe urlare di gioia non appena avrete aperto la bocca, per poi chiamare la moglie e dirle in lacrime che finalmente potrà comprarle la villetta a Monte Carlo che sognava da che era bambina.
– Riscoprire i programmi tv non-fiction, come La vita in diretta, Uomini e donne, L’Italia sul Due, Buona domenica. Non sto dicendo che sarà “gradevole”, ma almeno darete un senso alla voglia di suicidio che vi attanaglia da quando avete saputo che Vampire Diaries non tornerà per un altro mese.
– Acquistare della musica. Attenzione però, le musicassette non ci sono più, e ora Sting canta da solo, senza i Police. Al massimo buttatevi sui Cugini di Campagna. Quelli sono ancora insieme, da quarantuno fottutissimi anni.
– Cambiare le mutande.
– Andare dall’estetista dopo che il vostro fidanzato, due giorni fa, vi ha chiesto l’autografo scambiandovi per Chewbacca.
– Prenotare le vacanze estive. Potrà sembrarvi un po’ presto, ma non fatevi ingannare: alla ripresa dei telefilm perderete nuovamente il senso del tempo, e se non ci fossero altre pause vi ritrovereste senza meta al 10 di agosto, finendo con l’andare a Milano Marittima con la zia Clotilde e le sue vene varicose.
– Usare gli insegnamenti di Lie to me per capire una volta per tutte se la vostra ragazza vi tradisce davvero con Mustafa “Spilungone” Ibrahim, l’algerino trapiantato a Precotto che lei, con simpatica amicizia, chiama “il mio tatino”. Poi andare dal suddetto algerino e, sempre con le tecniche di Lightman, capire a cosa si riferisce il nomignolo “Spilungone”, visto che Mustafa è alto un metro e sessantasette.
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Vabbe’, ovviamente abbiamo scherzato. Anche perché è chiaro a tutti qual è l’unica cosa da fare quando una o più serie saltano un giro, e cioè… recuperare i telefilm sui quali siete indietro! Non venite a dirmi che siete in pari con tutto quello che volete vedere, perché non ci credo. E se siete in pari è perché guardate quattro serie in croce, e quindi non si capisce cosa ci fate qui.
Personalmente, sull’hard disk del mio computer vince la sfida la settima puntata della prima stagione di United States of Tara. E’ lì dall’11 marzo del 2009. E’ abbastanza evidente che non la vedrò mai, ma mi piange il cuore a cancellarla.
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