The Naked Director – Su Netflix l’epopea del porno in Giappone di Marco Villa
Su Netflix la trovate come Il regista nudo: in inglese è The Naked Director ed è la storia di come un uomo provato a cambiare il mondo dell’eros giapponese
“Con il porno si guadagna più che con le anfetamine”. Non so quanto questa frase sia veritiera, sta di fatto che è il perfetto riassunto di The Naked Director, serie Netflix giapponese, disponibile sulla piattaforma dall’8 agosto e presente in Italia con il titolo tradotto Il regista nudo
A pronunciare la frase è Toru Muranishi, figura a tratti mitica del mondo del porno e dell’erotismo in Giappone. Dotato di un istinto innato (o quasi, come si vede nel primo episodio) da venditore e mosso in egual misura da grande passione per tutto quello che ruota intorno al sesso, nel corso degli anni ’80 Munirishi si trasforma da rappresentante porta a porta di enciclopedie in imprenditore a luci rosse di enorme successo. Quella di The Naked Director è la storia semiseria tratta dalla sua biografia e parte dalla creazione di una rete di librerie soft core che vendono riviste a tema, passa dal tentativo di superare la rigidissima censura giapponese e finisce con la produzione di video hard.
La storia di Muranishi è la storia di un uomo che ha un chiaro talento e un’altrettanto lucida visione: il fatto che entrambi ricadano in questo campo rende The Naked Director estremamente divertente, così come divertente è tutto il contorno di personaggi sempre sul confine con il patetico che gli ruotano intorno. Dall’improbabile socio che smazza registrazioni di amplessi rubati in un motel all’editore scalcagnato che pubblica porno per goderne in primis lui stesso. Non mancano ovviamente gli antagonisti, altrettanto pittoreschi: l’editore-colosso che intimidisce Muranishi con atteggiamenti da gangster e lo spietato detective che scatena contro il “pervertito” Muranishi una caccia all’uomo degna di un b-movie di una trentina abbondante di anni fa. In parallelo, nei primi episodi si segue anche la vicenda di Megumi, ragazza che fatica a sottostare alla rigida educazione materna e che è destinata a diventare Kaoru Kuroki, stella assoluta dell’hard nipponico.
The Naked Director ha una storia che è un piacere raccontare e seguire e punta tutto su di essa, senza divagazioni inutili e senza sovrastrutture. Tutto è funzionale alla narrazione, attraversata sempre da un tono tra il surreale e il grottesco, in grado di rendere il tutto una sorta di filastrocca per immagini. Una filastrocca stuzzicante e molto ritmata, di quelle che ti si attaccano al cervello e ti spingono ad andare avanti con gusto.
Perché guardare The Naked Director: per la storia intrigante e l’ottimo ritmo
Perché mollare The Naked Director: perché cercate un racconto esistenziale e qui non lo troverete