Serial Moments 382 – Dal 9 al 15 giugno 2019 di Diego Castelli
Grandi attrici, finali lieti e botte di cattiveria
ATTENZIONE! SPOILER POMERIDIANI DI BIG LITTLE LIES, GENTLEMAN JACK, POSE, THE HANDMAID’S TALE, YEARS AND YEARS
5.Big Little Lies 2×01 – Meryl
Parlare bene di Meryl Streep è uno sport talmente diffuso, che a volte la cosa può perfino diventare stucchevole, come se tutti si sentissero in diritto (e spesso in dovere) di decantarne le lodi, anche se magari il suo ultimo film non è che l’hanno proprio visto-visto. Basta però poco per ricordarsi che quelle lodi, anche se talvolta arrivano da pulpiti non preparatissimi, sono comunque sempre meritate: il suo ingresso in Big Little Lies ha la forza delle novità azzeccatissime (e meno male, visto che pare l’unica della stagione): nei panni della madre di Perry, una signora anzianotta, grigia, apparentemente pacata ma in realtà scossa dal dolore e per questo altamente imprevedibile, la Streep offre una prova di quelle che colpiscono subito, mettendo insieme silenzio e urla, sobrietà e cinismo. Praticamente ogni scena con lei presente è un serial moment. Diciamo che a HBO piace vincere facile.
4.Gentleman Jack 1×08 – Amore e crescita
Finale felice per la prima stagione di Gentleman Jack: finalmente Anne e Ann (Lister e Walker) si ritrovano dopo molto girovagare, dopo che la giovane miss Walker aveva tentato il suicidio, e a seguito di incontri “regali” della protagonista. La tensione, come per molta parte della stagione, è attentamente costruita usando la strutturale lentezza della posta cartacea, che impiegava anche settimane per arrivare da un punto all’altro d’Europa, e che a noi adoratori di Whatsapp sembra nemmeno un’altra epoca, ma proprio un altro universo. Fatto sta che, per inaspettati incastri del destino, le due innamorate si ritrovano, mostrando un efficace ribaltamento rispetto al passato: dopo aver sperimentato la depressione e aver riflettuto sulla propria vita, ora è Miss Walker ad avere le idee chiare, e a spingere con volto sereno verso il matrimonio con Anne. Quest’ultima, invece, memore delle ripetute mazzate prese nella vita, si offre all’amata con la fragilità di chi sa di non poter prendere un’altra scoppola. Il fatto poi che la ricomparsa di miss Walker sia anche una manna per le finanze di Anne è un fatto che la serie, un po’ cinicamente, non smette mai di sottolineare, ma ci sarà tempo di occuparsene: per ora solo cuoricini rosa e battutine fra fidanzate. Che tenerezza.
3.Pose 2×01 – Promesse e condanne
Torna una delle serie più commoventi e toccanti dello scorso anno, e lo fa con una premiere che spinge subito sul pedale dell’affetto per i personaggi, mostrandoci la discesa sempre più repentina di Blanca nell’AIDS. Ma forse più interessante e sorprendente è il percorso di Angel, che punta a diventare una modella vera, finisce brevemente nelle mani di un depravato che le strappa foto di nudo che potrebbero rovinarle la carriera, e infine riesce ad aprirsi una breccia nel modo della moda e delle riviste. Tutto abbastanza entusiasmante, se non fosse per la paura abbastanza feroce che sia solo l’anticamera di un brutto tonfo, che a questo punto farà malissimo.
2.The Handmaid’s Tale 3×04 – Festa delle medie
Diversi momenti ad alta intensità nel quarto episodio stagionale di The Handmaid’s Tale. June e le altre ancelle vengono invitate a una festa (diciamo così), dove la protagonista spera di poter lavorare sottotraccia in favor di ribellione (soprattutto convincendo Serena a unirsi alla causa, e spingendo Waterford a dare più libertà alla moglie), anche se poi si trova a dover gestire imprevisti di un certo peso: Janine che si offre per dare un fratellino/sorellina alla figlia, prendendosi così una dose di violenza dalla rediviva zia Lydia, tale da far inorridire perfino comandanti e mogli; e poi l’arrivo di un video che mostra Lucas in compagnia della piccola Nichole, durante una protesta di piazza. Tutta roba ad alto tasso di lacrime trattenute e primi piani insistiti, che tornano anche in Canada, dove Emily rivede finalmente il figlio, alla ricerca di un equilibrio perduto. Interessante anche il continuo parallelismo fra l’integralismo malato di Gilead (tutto dogmi e rigidità), e la spiritualità più sana e luminosa con cui June fece battezzare Hannah da piccola. Anche se, vi dico la verità, vedere Lucas che fa battezzare Nichole mi fa ribollire un po’ il sangue, tipo “non avete imparato niente eh?”
Unica vera pecca della puntata: poca progressione e poche novità. Come al solito è tutto tosto e ben girato, ma un po’ ripiegato sui soliti temi e situazioni. Noi ora vogliamo vedere le ribelli al lavoro!
1.Years and Years 1×05 – Vendetta
Finalmente l’abbiamo recensita, e così può entrare nei serial moments. Years and Years è una grande serie, emozionante e immaginifica, e se il serial moment migliore finora (la morte di Danny) è arrivato settimana scorsa, in questo quinto episodio ci sono le conseguenze di quell’evento: in un mondo sempre più incasinato, inquinato, pieno di senzatetto, rinascono le peggiori memorie, tanto che Vivienne Rook dà il via libera alla creazione di nuovi campi di concentramento. Ma non è tanto questa la scena più importante, bensì quella di poco successiva, in cui Stephen, accecato dall’odio per Viktor che a suo dire è responsabile della morte di Danny, usa la sua posizione nel nuovo lavoro per far rinchiudere Viktor proprio in uno dei quei campi di concentramento. Una scelta crudele e meschina, che funziona proprio perché rende perfettamente evidente uno dei noccioli tematici della serie, cioè la capacità, per un mondo esterno sempre più inquietante, di insinuarsi anche nella dinamiche familiari più solide, smembrando antichi legami e spezzando catene credute indistruttibili.