Hanna – La ragazzina che combatte come un intero esercito di Marco Villa
Dopo il film di Joe Wright, Hanna diventa una serie tv di Amazon Prime Video con una protagonista bravissima
Se guardate la filmografia di Joe Wright, vedrete dei film che hanno come caratteristica principale la staticità. Pellicole classiche o in generale storie che non brillano per movimento e vivacità. Tutte tranne una, girata dal regista inglese nel 2011, forse per togliersi di dosso il peso di un Orgoglio e Pregiudizio e di Espiazione. Quel film si chiama Hanna ed è un caso unico nella carriera di Wright: un film d’azione su una ragazzina addestrata dal padre come una soldatessa modello, in fuga da tutti e a caccia di una donna. Hanna ebbe un buon successo di critica e di pubblico, ma non restò particolarmente impresso nell’immaginario, nonostante fosse un buon film e nonostante la pazzesca interpretazione di una giovanissima Saoirse Ronan.
Otto anni dopo, quella stessa storia è diventata una serie tv, curata dallo stesso sceneggiatore, David Raff: Hanna è disponibile dal 29 marzo su Amazon Prime Video e sembra avere tutto ciò che rese il suo predecessore la cosa più bella di Joe Wright (almeno fino a The Darkest Hour). La storia di Hanna riprende quella del film e inizia con un padre che sottrae una neonata da una sorta di laboratorio segreto nel cuore della Romania. Non sono gli anni della Guerra fredda, siamo nei primi 2000, ma il contesto è di quel tipo: il laboratorio non è però gestito da un KGB a caso, ma legato direttamente alla CIA. Sfuggito per un pelo alla cattura, il padre Erik e la figlia Hanna si rifugiano per 15 anni in una foresta dell’Europa orientale: vivono nei boschi, cacciano e dormono in una grotta.
Nel frattempo Erik addestra Hanna, perché sa che prima o poi qualcuno verrà a cercarli. In realtà le cose non vanno esattamente così, perché è proprio Hanna ad andare in cerca di qualcosa, per l’esattezza del resto del mondo: diventata adolescente, non riesce più ad aspettare che le cose succedano all’interno di una grotta. Vuole scoprire il mondo, ma appena mette piede fuori dalla zona di sicurezza che il padre ha approntato per lei, di colpo diventa un bersaglio. A inseguirla c’è Marissa Wiegler, la donna responsabile del progetto e responsabile anche della morte della mamma di Hanna, uccisa durante la fuga.
Il primo episodio non lascia spazio alle chiacchiere: tanta azione, tante corse e anche tanto budget. Il primo elemento che colpisce è la bravura di Esmé Creed-Miles, figlia d’arte di Charlie Creed-Miles e Samantha Morton e soprattutto un viso che riempie lo schermo con carisma e forza non scontate per una classe 2000. Un’interpretazione potente, che non fa rimpiangere quella di Ronan. Accanto a lei, il padre e la cattiva, ovvero una coppia che si riforma: a distanza di cinque anni dalla fine di The Killing, Joel Kinnaman e Mireille Enos tornano nella stessa serie tv, ma su opposte barricate. Non più colleghi-amici-quasi amanti, ma nemici giurati, uno come padre di Hanna, l’altra come antagonista numero uno.
Se siete passati attraverso le indagini di Linden e Holter, avrete un motivo in più per seguire questa serie, ma fidatevi: l’avreste avuto comunque. Hanna è una di quelle serie che riesce a catturarti in poche sequenze e che ti dà l’impressione di avere ampi margini di crescita. Vedremo se sarà davvero così, ma la partenza è ottima. In caso, sarebbe un altro bel colpo di Amazon Prime Video, che non godrà dello stesso hype di Netflix, ma piazza cose belle con una regolarità invidiabile.
Perché guardare Hanna: per un cast ottimo e una partenza a razzo
Perché mollare Hanna: perché il film vi è bastato