Black Monday – Oh, una comedy che fa ridere di Marco Villa
Andrew Rannells e Don Cheadle sono i protagonisti di Black Monday, una comedy cattiva e scorretta nella New York tutta fatta di bamba degli anni ’80
Attenzione che sto per dire una cosa forte, a cui forse non siamo più abituati: Black Monday è una comedy che fa ridere. Non sto dicendo una risatina amara o un sorrisino stiracchiato accompagnato da un retropensiero sull’arguzia di una scena. No, no: risate vere, di gusto. E scusate, ma non è tanto comune in questi anni, soprattutto se si parla di comedy di un network di (estrema) qualità come Showtime.
E invece con Black Monday (in onda dal 20 gennaio) si ride, non come in una sitcom classica ovviamente, ma comunque ci si gode una serie di momenti non da poco. Scritta da Jordan Cahan e David Caspe (Happy Endings) e diretta da Seth Rogen e Evan Goldberg, Black Monday è ambientata nella Wall Street degli eccessi degli anni ‘80, quella tutta coca, sesso e yuppismo, ma anche quella che non sa di essere diretta contro un muro, ovvero quel lunedì nero che dà il titolo alla serie e che rappresenta il giorno peggiore nella storia della borsa statunitense. La serie inizia il 19 ottobre 1986, ovvero un anno esatto prima del black monday e vuole raccontare cosa ha portato a quel crollo che – di fatto – risulta ancora oggi senza una precisa ragione.
https://www.youtube.com/watch?v=G2u4nCtyBCo
A naso, la colpa finirà sulle spalle di uno dei due protagonisti: Maurice Monroe, detto Mo, interpretato da un Don Cheadle che ha tutta l’aria di divertirsi un mondo. Mo è una rockstar della borsa, impizzato fino alle punte dei capelli, che dirige un fondo di investimento tanto spregiudicato quanto di successo. Sulla sua strada capita il povero Blair Pfaff, uno che ha passato la vita a spiegare che Blair non è un nome da donna, ma che è anche riuscito ad elaborare un algoritmo in grado di garantire investimenti bomba. Blair è interpretato da Andrew Rannells, che da queste parti conosciamo per Elijah di Girls, ma che è soprattutto uno dei più apprezzati attori di Broadway di questi anni.
Nel primo episodio, la coppia Cheadle-Rannells non interagisce più di tanto, ma la scena in cui si incontrano è da applausi: Blair ha appena concluso un giro di colloqui che sembra possano spalancargli le porte di un grande fondo di investimenti; Mo sta tornando da un incontro con una esilarante coppia di fratelli in odore di incesto a.k.a. The Lehman Brothers. Nel pieno della sala contrattazioni della borsa, i due si scontrano e a Mo parte una busta di cocaina, con conseguente pioggia di polverina bianca. Un momento quasi slapstick, che però dà il via a una sequela di insulti di Mo nei confronti di Blair che sembra discendere direttamente da quella Grande Scuola dell’Insulto Creativo fondata da Armando Iannucci con Veep e soprattutto The Thick of It. Fa ridere, così come fanno ridere i dialoghi oltre ogni verosimiglianza all’interno del fondo di Mo, in cui l’unica donna (Regina Hall) è costretta a rimettere al loro posto una manciata di uomini che rendono l’ambiente non proprio sano. O ancora, gli scambi tra Mo e i fratelli Lehman o quelli tra Blair e la fidanzata. Su mezz’ora di pilot, insomma, sono diverse le scene che girano a dovere e colpiscono, portando Black Monday a un livello sempre più alto di non-sense, salvo poi rientrare parzialmente nei ranghi narrativi con una sequenza finale inattesa che non vado a spoilerare.
Black Monday è una serie che si diverte a esagerare e si compiace di questa sua tendenza: per questo, ad alcuni potrà sembrare eccessiva, ma in realtà ha la capacità di essere scorretta senza mai cadere nella volgarità. È un equilibrio strano, che potrebbe saltare da un momento all’altro, così come il meccanismo narrativo che c’è alla base potrebbe mostrare a breve la corda. Rischi ovvi quando si parla di serie che puntano tutto sul rilancio continuo. Allo stesso tempo, però, dopo un pilot così divertente sarebbe davvero stupido non dare un po’ di credito a Black Monday.
Perché guardare Black Monday: per la sua cattiveria e perché è una comedy di qualità che fa ridere
Perché mollare Black Monday: perché per alcuni potrebbe risultare eccessiva