Serial Moments 344 – Dal 2 all’8 settembre 2018 di Diego Castelli
Flash Forward, Flash back, e motociclisti ovunque
ATTENZIONE! SPOILER OMBROSI DI THE SINNER, MAYANS, MR. MERCEDES, BETTER CALL SAUL, CASTLE ROCK
5.The Sinner 2×06 – Fantasmi
Inizialmente The Sinner doveva essere solo una miniserie, e la seconda stagione è stata aggiunta inaspettatamente dopo il successo della prima. Ma proprio per questo è ancora più apprezzabile la scelta di approfondire la figura di Ambrose, che avrebbe anche potuto rimanere il detective un po’ tormentato che prende in mano un altro caso, e invece diventa protagonista di un percorso tutto suo, alla riscoperta di un passato oscuro che ancora influenza il presente. In questo senso, particolarmente significativo il dialogo, verso fine episodio, con il giovane Julian, che in qualche modo diventa specchio dell’infanzia del detective, periodo in cui Ambrose, invece di giocare con palloni e macchinine, dava fuoco a casa sua perché era un posto troppo brutto in cui vivere. Intenso Bill Pullman, sempre bravo il quattordicenne Elisha Henig, uno che fra dieci anni o anche meno potremmo vedere con in mano qualche statuetta importante. Oppure in galera per aver sterminato tutto il paesello, le due ipotesi mi sembrano ugualmente probabili.
4.Mayans MC 1×01 – Dai che ce la facciamo
Del debutto di Mayans abbiamo già parlato, e abbiamo già tirato il sospirone dovuto a una possibile ciofeca che invece non è tale. Se volessimo trovare un singolo serial moment, a parte le ovvie strizzate d’occhio (Gemmaaaaaa!!!!), potremmo citare sia l’interrogatorio del samoano, che con la sua spietata violenza mette bene in chiaro che Mayans non tirerà mai indietro il braccino (scusate il gioco di parole amputatorio), ma anche il finale, quando EZ scopre che il fratello è la talpa all’interno del club, e combatte per ripulirlo dagli accordi con i cattivoni del narcotraffico (una battaglia che sarebbe piaciuta a Jax Teller). Di sugo ce n’è, incrociamo le dita.
3.Mr. Mercedes 2×03 – Nuova vittima
Settimana scorsa mi lamentavo della deviazione un po’ troppo soprannaturale con cui Brady, attualmente in coma, riusciva ad “hackerare” la mente della povera infermiera Sadie, trasformandola in una storta di minion/periscopio con cui continuare ad agire nel mondo esterno. Stavolta però devo applaudire alla scena in cui, dopo essersi reso conto che la ragazza sta attirando troppo l’attenzione, Brady decide di condurla fino al suicidio. Uno splat sul marciapiede abbastanza inquietante, che lascia il dubbio su cosa succederà nella prossima puntatas, visto che Brady è attualmente a corto di scagnozzi. Ma non dimentichiamo la storia parallela di Lou, che prova il forte desiderio di affrontare il comatoso Brady nonostante le raccomandazioni della psicologa, che la ritiene non ancora pronta. Deduzione fin troppo facile: Lou diventa la vera cattiva (per interposta persona) della stagione.
2.Better Call Saul 4×05 – Ormai non lo fermiamo più
Il quinto episodio stagionale di Better Call Saul si apre con un altro flash forward, ma non uno di quelli in bianco e nero che ci mostra un Jimmy ex-Saul impegnato a volare basso per non farsi riconoscere da nessuno. No, finiamo proprio alle ultime battute di Saul Goodman, nel suo mitico ufficetto, pronto a fuggire dopo il finale di Breaking Bad. Una bella botta nostalgica che però ha una funzione importante: mostrarci per la prima volta in questa serie il vero Saul Goodman, a simboleggiare il fatto che ci stiamo avvicinando alla sua comparsa. L’impegno compulsivo con cui Jimmy cerca di vendere i cellulari prepagati, fino a farsi derubare e ad ammettere con Kim di avere un problema, rappresenta proprio la strada lastricata di buone intenzioni con cui Jimmy McGill sta lentamente ma inesorabilmente perdendo il controllo di sé, senza più il fratello a fargli da contrastata guida, e con il ritorno della sua licenza ancora troppo lontano nel tempo. Sul finale, Jimmy ripete più volte la sua intenzione di tornare a fare l’avvocato come si deve, ma proprio quell’insistenza è per noi un campanello d’allarme: no Jimmy, non ce la farai, Saul Goodman ormai ti morde le caviglie.
1.Castle Rock 1×09 – Due Henry al prezzo di uno
Potrebbe essere il primo caso nella storia in cui la sorpresa più importante di un episodio sta nel previously. Eh sì perché nel rimontaggio di scene già viste, ricompattate e riordinate, la 1×09 di Castle Rock ci suggerisce quello che finora avevamo visto, ma che non avevamo capito, cioè che il Kid è effettivamente Henry Deaver, come pure aveva detto la prima volta che aveva aperto bocca. Solo che non è il nostro Henry Deaver. E qui, in una scelta in qualche modo banale, ma coerente con l’universo di Stephen King e soprattutto impreziosita da una bella di messa in scena, Castle Rock si apre al multiverso: scopriamo l’esistenza di più versioni della stessa città, tutte coesistenti nello stesso momento, in cui alcuni personaggi si dimostrano capaci di ascoltare gli echi degli universi vicini (come già spiegato nelle scorse puntate) e anche di finirci dentro in maniera più o meno rocambolesca. Ed ecco che pian piano tutti i pezzi del puzzle finiscono al loro posto, anche se mancano ancora degli elementi, e soprattutto bisogna capire perché il Kid, arrivato nel nostro universo (ma poi sarà il “nostro”?), si sia messo a fare l’ombroso attiraguai, invece che andare in tv a raccontare la sua avventura fichissima. Può essere che non lo scopriremo, magari è solo un vezzo per farci rimanere incollati alla poltrona, ma sarebbe bello se la cosa venisse affrontata e contestualizzata.