Serial Moments 343 – Dal 26 agosto all’1 settembre 2018 di Diego Castelli
Disagio familiare, morti ammazzati e killer in coma
ATTENZIONE! SPOILER INFREDDOLITI DI WHO IS AMERICA, SHARP OBJECTS, THE SINNER, MR. MERCEDES, CASTLE ROCK, BETTER CALL SAUL, PREACHER
7.Who is America 1×07 – Fascisti e O.J. Simpson
A conti fatti, qualcosa non ha funzionato nell’approdo di Who Is America in tv. Lo show di Sacha Baron Cohen aveva le potenzialità per diventare una bomba lanciata nel mondo medial-politico americano, e invece è passato mediamente in sordina, senza riuscire a dare scandalo come avrebbe voluto. Malgrado le sue indubbie qualità concettuali, c’è forse da dire che a mettere in ridicolo il mondo di estrema destra americano si rischia di dire cose che chi sta dall’altra parte già conosce, e chi di quel mondo fa parte non si cura. O forse, più semplicemente, Cohen ha fatto fatica a coinvolgere i veri potenti, limitandosi a sbertucciare politichetti di quartiere che lo sberleffo se lo meritavano tutto, ma che alla fine possono essere liquidati dai loro stessi compagni di area politica come macchiette senza importanza. Peccato, perché i fascistoidi portati alla marcia per le donne vestiti da lesbiche sono un’altra chicca da portarsi gelosamente nel cuore. Ultimissima scena tutta dedicata da O.J. Simpson che, e questo è un errore già visto con altri personaggi semi-famosi nelle scorse settimane, finisce col sembrare una povera vittima piuttosto che il tizio non troppo raccomandabile che è.
6.Sharp Objects 1×08 – Ho la febbre, posso stare a casa da scuola?
Per una volta, io e il Villa siamo completamente d’accordo su una serie e soprattutto un finale: Sharp Objects chiude il suo percorso con un episodio frettoloso che punta tutto su una sorpresa che non è nemmeno troppo una sorpresa, e consegna troppa importanza, e troppo rapidamente, a una trama gialla che fino a quel momento sembrava voler essere solo un pretesto. Notevole comunque la frase con cui Amma si congeda, quel “non dirlo a mamma” che è un bel sunto del rapporto morboso della ragazza con la madre, molto più importante, ai suoi occhi, della vita delle sue vittime.
Ma se devo scegliere un serial moment allora guardo più indietro, al momento in cui Camille accetta di sacrificarsi per poter smascherare il marcio della sua disastrata famiglia, fingendosi malata e mettendo così a nudo la follia della madre, che molla istantaneamente l’altra figlia per dedicarsi anima e corpo alla primogenita. Che infanzia di merda ragazzi…
5.The Sinner 2×05 – Sacrifici
Dopo qualche settimana in cui ci interroghiamo sulla vera natura (e sulle vere parentele) di Julian, negli attimi finali del quinto episodio arriva una rivelazione piccola, sussurrata, ma mortalmente inquietante: normalmente la setta attorno a cui gira questa seconda stagione non avrebbe ammesso la nascita di nuovi bambini, motivo per cui Marin avrebbe dovuto abortire. Se Julian però è nato e cresciuto all’interno della setta, un motivo c’è: il suo destino è quello di essere sacrificato tipo agnello pasquale. E il modo in cui veniamo a saperlo, un parallelismo sottile fra il pargolo ancora di là da venire e una mucca uccisa poco prima, è da brividi lungo la schiena.
4.Mr. Mercedes 2×02 – Cantine psichiche
Ho molto apprezzato l’idea di recuperare la location della cantina di Brady, spazio privilegiato della prima stagione, tramutandola in una stanza mentale da cui la coscienza del killer osserva il mondo esterno attraverso gli stessi schermi da hacker con cui elaborava i suoi piani quando ancora non era un vegetale. Un bel modo di tessere un filo preciso e immediato con la prima stagione, pur nel vistoso avanzamento della storia.
Meno efficace, a mio giudizio, quella specie di hackeraggio dell’infermiera che introduce un elemento di mezzo soprannaturale che non trovo particolarmente azzeccato. Poi magari c’era nei libri, non lo so, ma l’ho trovato forzato nel qui e ora della serie tv. Vediamo se nelle prossime puntate trova un equilibrio più convincente.
3.Castle Rock 1×08 – Che bel posticino
Pare ormai assodato che il Kid, pur nella sua espressione tranquilla e più o meno gentile, è uno che porta caos e morte ovunque vada. Solo che in questo episodio viene esplicitamente suggerito che quella “dote” ce l’abbia anche Henry. E beh, bisogna dire che effettivamente la sua apparizione coincide sempre con cose turpi che neanche Jessica Fletcher. Quasi tutto l’episodio – che pure racconta cose importanti per la serie tutta, come l’incontro finale fra il Kid e Molly, di cui il ragazzo dimostra di conoscere molte cose della sua vita – mette in scena la vicenda di una coppia pazzerella e appassionata di omicidi famosi, che compra la casa dell’ex direttore del carcere per farne un bed & breakfast a tema killer. Si fanno prendere troppo la mano però, perché il tizio, Gordon, uccide i primi clienti che arrivano, e poi cerca di ammazzare anche Henry, che poco prima aveva scoperto i dipinti che dimostravano l’eterna giovinezza del Kid. L’omicidio dei clienti prima, e la lotta con Henry dopo, sono momenti di violenza esplicita ma in qualche modo comica, stilizzata, perché scaturita apparentemente dal niente. Che poi “niente” non è: il messaggio, forte e chiaro, è che se vieni a Castle Rock finisce male, poi vedi tu.
2.Better Call Saul 4×04 – Psicologia e cellulari
Per quanto cruenta e sofferta sia la vicenda di Nacho, non posso tradire l’amore per Mike e Jimmy tacendo i due serial moments che li riguardano. In entrambi i casi vediamo i due personaggi impegnati in quello che sanno fare meglio: da una parte Mike che smaschera il truffatore nel gruppo di supporto, con la ferma, composta determinazione che da sempre rappresenta il primo motivo di adorazione per Mike nonché la principale causa di sgomento nei suoi nemici; dall’altra Jimmy che, fattosi assumere controvoglia da un negozio di cellulari per tranquillizzare Kim, finisce col dipingere la vetrina del negozio con un messaggio diretto a tutti i complottari là fuori, che potrebbero essere interessati a comprare un cellulare usa e getta per nascondere le proprie conversazioni al governo. Ad emergere è l’impossibilità, per Jimmy, di stare nei ranghi, di fare il suo senza esondare, preso com’è dalla smania di trovare sempre la via più efficace, la strada mai battuta che lo farà primeggiare. Un grande pregio che sarà la sua rovina, e che presto lo trasformerà in Saul Goodman.
1.Preacher 3×10 – Tabula rasa
Provo sentimenti contrastanti nei confronti di questa stagione di Preacher, piena come sempre di tanti spunti creativi e immagini gustose, ma anche un po’ chiusa, costretta nei pochi ambienti legati alla nonna e all’Allfather. Ma vabbè, non mi scervello troppo ché questa non è una recensione, sono i serial moments. E da questo punto di vista, il finale si porta dietro la morte di… beh, quasi tutti. Muore il diavolo, sostituito da Hitler (farà un ottimo lavoro, ne sono certo!), muore il vampiro amico/mentore/nemico di Cassidy, muore apparentemente Hoover, muore la nonna. Si rimane con Starr che lancia l’attacco finale a Jesse, in attesa di una quarta stagione che, forse, promette un respiro più ampio di quella appena passata. Comunque ci si diverte.