Game of Thrones 7×03 The Queen’s Justice – Il riassunto in versi di Diego Castelli
Battaglie, vendette, addii
Jonny alla Roccia, ci arriva in barchetta,
Di proteggere il Nord, non è ancora pago,
“Orsù venite, la regina vi aspetta”
“Frena un momento, che sia quello un drago?”
Strega ed eunuco, si fanno i dispetti,
Lei ammette che “sì, qualche errore lo faccio,
Ma il mio ruolo continua, voglio che lo rispetti,
Ché ormai ho messo insieme, sia il fuoco che il ghiaccio.”
Jon al cospetto, dell’altera Khaleesi,
Lo guarda dal trono, non priva di spocchia,
Si scusa dei morti, ma senza sorrisi,
Lui alza il bel mento, e non si inginocchia.
“Mi serve il tuo aiuto, per combattere i morti,”
Le dice assai serio, con aria dimessa,
Ma lei del suo popolo, conosce le sorti,
E tutta la fede, la mette in se stessa.
Jon si risente, come un baldo destriero,
Lei allora lo fissa, da austera signora,
“Ma che per caso, son tuo prigioniero?”
Lei ammicca bellina: “vabbè, non ancora”.
Rimasta da sola, coi suoi consiglieri,
Khaleesi apprende, che poco rimane,
Di alleati ne abbiamo, ma meno di ieri,
Dorne e Greyjoy, sono andati a puttane.
Intanto c’è Theon, ripescato dal mare,
Così che il suo nome non si disperda,
Va detto però, non si può certo vantare,
Sarà anche vivo, ma rimane una merda.
Euron festeggia, la nipote al collare,
Accumula onori, con costanza di mulo,
Poi parla con Jaime, con piglio volgare,
“Ma che a Cersei piace, il dito nel culo?”
Il dito chissà, ma lei vuol vendetta,
Per questo a Ellaria, che è incatenata,
Le dice gioiosa, ma senza gran fretta,
Che la vuole più triste, assai addolorata.
Basta un suo bacio, come a Myrcella,
Una tal cattiveria che Ellaria stupisce,
“Ora stai qui, al lume di fiammella,
E guardi ben bene che tua figlia marcisce.”
Poi prende una pausa, dalla tortura,
Per gustarsi un momento, col gemello vicino,
Lui resta sorpreso, ha pure paura,
All’inizio rifiuta, ma poi accetta un… ehm… bacino.
Sangue, guerra, e anche il piacere,
Ma i conti in casa van comunque fatti,
Perciò Cersei dibatte, insieme al banchiere,
Che è Mycroft Holmes, roba da matti!
Jonny e Tyrion, sulla scogliera.
Di dubbi, il bastardo, ne ha proprio un fottio,
“Ma lei è come te, valorosa e fiera,
Aspetta dai, che ci parlo io.”
E va da Khaleesi, il nano mediatore,
A parlar d’armi, per la minaccia incombente,
“Concedi il vetro, per te senza valore,
Dar qualcosa senza dar niente.”
Ed ecco i ragazzi, d’Occidente la speranza,
Parlare da soli, il tono più pacato,
Di fare la figa, lei adesso ne ha abbastanza,
E dunque gli concede, sto vetro smerigliato.
Nel frattempo, a Grande Inverno,
Torna Bran, un po’ santone,
Il suo sguardo, ora è eterno,
Pure il tronco, ha un bel faccione.
Sansa è stanca, ma felice,
Di abbracciare il suo parente,
Però è sincera, glielo dice,
“Fratellino, sei inquietante”.
E ser Jorah è ormai guarito,
Senza piaghe, risanato,
Saluta Sam, assai agguerrito,
Mica arreso, il friendzonato.
E’ il momento di attaccare,
Il castello di granito,
Tyrion spiega, cosa fare,
C’è un passaggio incustodito.
Con coraggio e giusta guida,
Il castello è conquistato,
Ma eran pochi, senza sfida,
Qui mi sa che vi han gabbato.
Jaime infatti va da Olenna,
I Tyrell da soggiogare,
Lei è serena, non tentenna
“Forza fa, quel che hai da fare.”
Bella scena, di spessore,
Uno scambio assai civile,
Lui è il cattivo, ma con cuore,
Lei è sconfitta, ma con stile.
Quando ormai è avvelenata,
Ma un po’ prima di andar via,
Lancia l’ultima stoccata,
“Sai quel Joffrey? E’ colpa mia.”