Master of None – La seconda stagione e il viaggio in Italia di Aziz Ansari di Marco Villa
Master of None riparte dall’Italia e riparte con grande sicurezza
Non se ne esce, si sa che gli americani guardano all’Italia come a un luogo sospeso, in cui tutti sono fermi agli anni cinquanta e magari vivono in campagna. Da qui parte la seconda stagione di Master of None (da oggi disponibile interamente su Netflix), da un episodio girato in bianco e nero e con inquadrature e situazioni da puro neorealismo. Ovviamente la scelta è carica di ironia e pure di autoironia, anche perché spostare le vicende di Dev dai marciapiedi di New York all’acciottolato di Modena è operazione davvero straniante.
Prima ancora della città e quindi dell’Italia, a risultare fuori dal tempo è infatti Dev: il personaggio di Aziz Ansari, arrivato a Modena per alimentare la sua passione per la cucina e dimenticare la fine della storia con la fidanzata, si muove per la città spendendo a destra e sinistra un italiano ovviamente rudimentale, ma comunque efficace, con un passo e una velocità diversa da tutto ciò che lo circonda. Il primo episodio è recitato in buona parte in italiano, con Aziz a confrontarsi con attori come Alessandra Mastronardi, Riccardo Scamarcio o Paolo Sassanelli.
Tutto l’episodio è giocato sul furto del telefono di Dev da parte di un ladruncolo, con conseguente inseguimento nelle vie del centro ed epilogo con carabiniere che si ferma a mangiare la pasta al ragù a casa del presunto ladro. Oltre lo stereotipo, appunto, con tanto di bambino cicciottello con l’accento del sud che parla a gesti. Tutto questo sembrerebbe il preludio a una stroncatura un po’ adirata, invece porta al più serafico dei chissenefrega. Come detto, tutto è pieno di ironia e soprattutto di leggerezza, la stessa che Aziz Ansari dispensa da sempre e che esplode ancora di più nel secondo episodio, in cui viene raggiunto dal gigante buono Eric Wareheim.
Lo scorso anno, i loro account Instagram erano una meraviglia e grondavano passione per tutto quello che era carboidrato italiano. Esattamente ciò che accade anche nella serie, tra una sosta da Massimo Bottura all’Osteria Francescana e una mangiata di pasta nel bel mezzo della Toscana. Il secondo episodio è quello in cui torna anche un po’ di storia, di trama e infatti si chiude con il ritorno a casa di Dev, che arriva a New York con il dubbio amletico di cosa fare del proprio futuro.
La seconda stagione di Master of None è fatta della stessa sostanza della prima: Aziz Ansari al centro di tutto, tra faccette, falsetti e battute surreali. Non può essere diversamente, perché questo è il concept stesso della serie. Pur essendo due prodotti radicalmente diversi, Master of None raccoglie simbolicamente l’eredità di Girls, tagliando tutta la parte più seria e impegnata, ma tenendo comunque la volontà di puntare al cuore di un’intera generazione.
L’inizio della seconda stagione è spiazzante per l’ambientazione, ma rassicurante per tutto il resto. Giusto così, avanti senza paura.