Serial Moments 279 – Dal 23 al 30 aprile 2017 di Diego Castelli
Attrici infelici, informatici agguerriti e vecchie pazzoidi
ATTENZIONE! SPOILER LAVORATORI DI SILICON VALLEY, FARGO, THE LEFTOVERS, BATES MOTEL, FEUD (E IN FONDO NOBODIES)
5.Silicon Valley 4×01 – The New Internet
Torna Silicon Valley e ci sentiamo subito a casa. La premiere stagionale riesce senza sforzo a mettere insieme le due cose che più amiamo di questa serie: da una parte la sua comicità goffa e imbarazzante (vedere la prima scena in cui Richard si finge autista di Uber per poter presentare il progetto della chat a un potenziale investitore), e dall’altra la capacità di trasmettere l’urgenza della scoperta e la voglia di emergere. Così ridiamo di gusto di Richard e dei suoi strambi compagni, ma ci guardiamo bene dal ridere quando il protagonista avanza la sua idea di una nuova rete internet, e viviamo appieno la passione con cui rinuncia a tutto quello che possiede per inseguire il nuovo sogno. Bravo Richard, siamo con te!
4.Fargo 3×02 – Hai una penna? No? Nessun problema!
Al di là che siamo al secondo episodio e Varga è già il nostro cattivo preferito degli ultimi ottocento anni, con quella parlata forbita sibilata in mezzo ai denti orrendi, il serial moment di Fargo di questa settimana può essere uno solo: mentre Emmit e Ray parlottano in giardino, fingendo di superare i loro dissapori, Nikki penetra in casa di Emmit per cercare il famoso francobollo. Non lo trova, e al suo posto vede il quadretto di un asino, che lei crede essere una presa in giro messa lì appositamente da Emmit. Il che non è affatto vero, come si scopre in seguito, ma intanto Nikki si arrabbia parecchio, e per questo decide di lasciare una bella firma del suo passaggio, scritta proprio sul quadretto incriminato. Non avendo a disposizione una penna, e volendo lasciare un segno bello deciso, Nikki prende l’unica decisione ovvia, che ognuno di noi avrebbe preso al suo posto: si sfila l’assorbente interno e lo usa come pennarello. Disgustosamente geniale.
3.The Leftovers 3×02 – Un biglietto per il paradiso
Nora ci ha provato tutta la puntata a guadagnarsi il serial moment, e sicuramente ha fatto un gran lavoro: fra la misteriosa promessa di poter rivedere i suoi figli (o quello o essere incenerita), i tatuaggi improvvisati per coprire i nomi dei pargoli sul braccio, la lotta contro la superstizione nei confronti del Pillar Man, e infine la decisione di andare in Australia, Nora ha messo insieme un episodio di grande tensione e pieno del consueto misticismo leftoveriano. Ma il serial moment vero purtroppo non è suo, perché non può che essere di quelle quattro tizie misteriose che annegano un povero Kevin qualunque solo perché pensano che sia quel Kevin, e danno quindi per scontato che riuscirà a salvarsi dalla morte. Ennò care signore, quel Kevin lì neanche ci assomiglia al protagonista della serie, avreste potuto almeno guardare un previously per essere sicure, e invece no, fate le cose a cazzo di cane e poi la gente si fa male. Vediamo se il pade del vero Kevin, che compare altrettanto misteriosamente alla fine, riuscirà a capirci qualcosa.
2.Bates Motel 5×10 – Forever together
Abbiamo già parlato del finale di Bates Motel, ma ovviamente non posso esimermi da un ultimo saluto in sede di serial moments. E sarò anche banale nella scelta: in questo episodio la scena più forte e vera è l’ultima (anzi penultima), quella della morte di Norman, che al cospetto del fratello e del corpo della madre fa un ultimo tentativo di rifugiarsi nella follia. Il tentativo fallisce e Norman trova la morte, ma è una morte dolce, liberatoria, che lo solleva dalle fatiche del suo vivere malato regalandogli la pace eterna accanto alla madre. E per tutti gli altri, la gioia di poter vivere finalmente lontano dagli psicopatici!
1.Feud 1×08 – L’emozione alla fine arriva
Nei prossimi giorni mi piacerebbe trovare il tempo di riparlare della prima stagione di Feud, che dopo il pilot mi aveva lasciato un’impressione di grande precisione ed eleganza, ma anche di freddezza. Invece il finale è tutto tranne che freddo, pieno anzi di un tenero affetto per le due insoddisfatte protagoniste, la cui vita piena di lustrini non è stata nemmeno lontanamente sufficiente a dargli la felicità che anelavano. L’ultimo episodio (e non solo l’ultimo) è in realtà piuttosto sbilanciato su Joan, che è la vera interprete di questo generale sentimento di insoddisfazione. La cena sognata in cui deporre l’ascia di guerra con Bette; le parole di Mamacita sul funerale (a cui si presentarono “tutti”, anche se “nessuno” era disposto ad aiutarla da viva); i due-secondi-due ricevuti durante il classico in memoriam degli oscar: tutti piccoli tocchi di classe in grado di costruire l’amarezza di una diva al tramonto e della sua genetica incapacità di essere felice. Vogliamo pensare che la morale sia “il successo non è tutto, contano gli affetti”? Forse banale, ma non per questo meno vera, e alla fine quello che resta è comunque la grandezza, che col passare degli anni perde il peso dei piccoli bisticci e diventa Storia.
Fuori concorso per cameo irresistibile
Nobodies 1×05 – Bob!
Nobodies mi sta piacendo. Pensavo fosse l’ennesima serie sul dietro le quinte di Hollywood (originale cinque anni fa, molto meno adesso), ma il giusto mix fra personaggi azzeccati e cameo gustosissimi la sta rendendo una comedy piccola-ma-deliziosa, di quelle che ti fanno sentire un po’ più figo se le guardi e cogli tutti i riferimenti. Non ci vuole comunque chissà quale esperienza seriale per apprezzare la comparsata di Bob Odenkirk, che questa settimana partecipa nella parte di se stesso permettendo ai tre sfigatissimi protagonisti di entrare nel famigerato party post-Emmy di HBO. Sempre una spanna sopra (Bob dico, non il party di HBO, che comunque non dev’essere mica brutto).
Fuori concorso perché la voglio citare lo stesso
Better Call Saul 3×02 – Scarpe
Per far capire il livello dell’amore per lo stile di Vince Gilligan, vi comunico che ho un nuovo hobby per quando voglio rilassarmi dopo un’intensa giornata di lavoro: guardare Mike che tira scarpe sui fili della luce.