Anne Rice farà una serie tv tratta dalle sue Cronache dei vampiri, ed è felicissima! di Diego Castelli
Dai Annina, che ce la fai!
Nel mondo dei vampiri cine-televisivi si sta muovendo qualcosa di importante, e in questo qualcosa c’è pure un sacco di tenerezza.
Se gli ultimi dieci anni sono stati un periodo molto florido per i succhiasangue da piccolo e grande schermo – a partire dalla saga di Twilight, passando per True Blood, The Vampire Diaries, e tutto il cucuzzaro di altre produzioni fantasy che sembravano non poter proprio fare a meno dei vampiri – è anche vero che proprio questa ondata di vampirismo giovanile ha fatto storcere il naso a molti fan più adulti.
Certe esagerazioni di True Blood, l’approccio evidentemente teen di The Vampire Diaries, gli sbarluccichii di Twilight, in cui i vampiri esposti al soli sembravano drag queen piene di brillantini, sono alcuni dei fattori che fomentavano la bile di chi voleva prodotti più fedeli all’immaginario classico, più oscuro e psicologico.
Uno dei nomi che si facevano più spesso era quello di Anne Rice, che con le sue Cronache dei vampiri (iniziate del 1976 col famoso Intervista col Vampiro) era rimasta legata a uno stile più barocco e fascinoso, lontano dalle paturnie adolescenziali. E proprio la stessa Anne Rice, in più di un’occasione, si era scagliata contro Twilight al grido di “cos’è stammerda?!?!”, causando ovviamente le critiche di chi vedeva in lei l’autrice snob incapace di cogliere il vento del cambiamento, e allo stesso tempo gli applausi dei puristi.
Ebbene, ora Anne Rice avrà modo di farci vedere di cosa è capace: rientrata in possesso dei diritti per la trasposizione audiovisiva delle sue opere, la Rice ha dichiarato di stare lavorando insieme a suo figlio (Christopher Rice, a sua volta romanziere) alla produzione di una serie tratta dai suoi libri, che ad oggi, in 40 anni di lavoro, sono ben undici.
Al di là dell’entusiasmo più o meno feroce che ognuno di noi può provare di fronte a questa notizia (io ho il leggero sospetto che siamo un po’ fuori tempo massimo, ma può essere che sia solo un’impressione), l’elemento più interessante sta in questo post su facebook della stessa Rice:
In pratica è un messaggio da serialminder vera, in cui l’autrice ammette che l’esperienza cinematografica non è andata come lei sperava (giusto due film, di cui uno, La Regina dei Dannati, una ciofeca), e che il mezzo televisivo, per come è cresciuto nel corso degli anni, rappresenta ora l’ambiente ideale in cui trasportare la sua lunga saga.
Entusiasta come una bambina, la Rice ribadisce che è sua intenzione offrire una versione televisiva che sia il più possibile fedele alla storia raccontata nei libri, in un approccio un po’ diverso rispetto ad altri autori simili (vedere George R.R. Martin con GoT) che non potrà non fare la gioia di tutti quei lettori che si lamentano quando un film o una serie tv si allontanano troppo dai romanzi da cui sono tratti.
Per questo all’inizio parlavo di tenerezza: leggere le parole della Rice, così smaccatamente entusiaste per l’avventura che si appresta ad intraprendere (alla veneranda età di 75 anni), scalda il nostro cuore di fan della narrativa, in qualunque forma.
Certo, ora dobbiamo sperare che sia davvero capace di fare il grande salto, e che non sia solo una vecchia che non vuole andare in pensione.
Scusate, ma alla fine un pizzico di cinismo era doveroso.