Non si esce vivi da Dawson’s Creek di Marco Villa
Capeside è la nuova Salem
Come dimostrano i duelli, a volte a Serial Minds ci sono spaccature.
In fondo, potremmo anche trovare un punto d’accordo su ogni questione, a parte una.
Una serie, infatti, non potrà mai avere l’unanimità.
Si tratta di Dawson’s Creek, che per me è una delle cose più brutte, inutili e fastidiose mai prodotte, mentre per gli altri due miei soci è qualcosa che apre la mente e permette a tutti di (ri)vivere l’adolescenza più bella del mondo. È evidente che sono io ad avere ragione, ma cosa ci volete fare.
Ad ogni modo, volenti o nolenti, Dawson’s Creek ha segnato il suo tempo.
Non a caso l’abbiamo inserita nella tripletta delle serie teen del decennio.
Di quella serie, quattro sono i nomi che ci si ricorda.
Il primo e meno conosciuto è quello di Michelle Williams, che nell’orrido mondo creato da Kevin Williamson interpretava la zoccoletta Jen e che, una volta uscita dall’incubo a forma di seghe mentali, ha infilato una serie di titoli interessanti, da Brokeback Mountain a La terra dell’abbondanza, fino a Shutter Island.
Mai da protagonista, però oh, buttali via.
Katie Holmes ha fatto la fine che tutti sappiamo: sposata a un microcefalo, costretta a partorire con dolore e a ingurgitare la placenta dopo la nascita di una bambina che si candida a diventare serial killer. Forse, per lei, persino Capeside era meglio rispetto alla vita reale.
Ma veniamo ai due eroi, ovvero al motivo per cui sto scrivendo tutte queste righe nel bieco tentativo di trasformare due-link-due in un post vagamente dignitoso.
Veniamo a Pacey e Dawson.
Joshua Jackson, dopo aver interpretato film francamente discutibili (roba tipo Urban Legend e The Skulls, mica cazzi), ha trovato la maturità con il ruolo di Peter Bishop in Fringe. Il buon Joshua, però, non dimentica da dove viene, ovvero da Pacey Witter, il più sano di mente di un gruppo di personaggi che si dimenavano senza sosta tra l’insostenibile e il decerebrato.
Ecco, ricordando il suo passato, qualche mese fa Joshua Jackson se n’è andato al Comic-Con di San Diego e ha iniziato a delirare, sostenendo che Pacey Witter è stato il miglior personaggio della storia della televisione e facendosi portavoce di un improbabile Pacey-Con in suo onore:
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Niente male, eh? Allora cosa volete che faccia lo sfigato per antonomasia? Pensavate forse che il lacrimevole con il ciuffo potesse starsene con le mani in mano? Davvero eravate convinti che il figlio subnormale di Flash fosse in grado di stare al suo posto? Ovviamente, no.
Così, una settimana fa, è sceso in pista anche James Van Der Beek, ovvero Dawson, ovvero l’inutilità.
E ha sorpreso tutti, riscattando una carriera da parassita con due minuti di genio, durante i quali Dawson, per scusarsi dopo aver ammorbato la gente per anni (in particolare i fidanzati costretti dalle ragazze a guardare la serie), si offre come idiota a pagamento, per aiutare la gente a uscire da situazioni difficili come litigi di coppia e quant’altro.
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Entrambi i video sono prodotti da Funny or Die.
Per Asshole for Hire, la nostra fonte diretta è Inkiostro (sempre sia lodato). Per Pacey, non ci ricordiamo più.