15 Settembre 2016 5 commenti

One of Us/Retribution – Un po’ tipo Agatha Christie, ma con la gente massacrata di Marco Villa

Un ambiente chiuso, un omicidio a sangue freddo: chi è stato?

Brit, Copertina, Pilot

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ATTENZIONE: One of Us è una serie del 2016, che abbiamo recensito a suo tempo e che è arrivata adesso su Netflix con il titolo Retribution. Visto che siamo pigri, non abbiamo cambiato il titolo vecchio, ma abbiamo solo aggiunto questa postilla

 

Sono uno di quelli che non ama sapere le cose in anticipo. Non parlo di spoiler, ma proprio di informazioni di base: zero trailer, zero trama. Mi basta sapere se quello che sto andando a vedere è un crime o un drammone famigliare o una comedy old-style. Punto. So che non è il massimo della professionalità, visto che bisognerebbe essere un minimo preparati, ma amen: va così. E per fortuna, perché altrimenti mi sarei perso metà del godimento nel guardare la prima puntata di One of Us.

One of Us è una miniserie di BBC One, andata in onda a cavallo tra agosto e settembre. Ambientata in Scozia, racconta cosa accade dopo che una coppia di eterni fidanzatini-ora sposi viene massacrata in casa da un tossico in cerca di qualcosa da vendere per comprarsi LA DROGA. Tranquilli: niente spoiler, si tratta di una delle primissime scene del pilot e vediamo fin da subito in faccia anche l’assassino. Nella nostra testolina di spettatori, insomma, già andiamo a catalogare One of Us tra i polizieschi che non sono il classico whodunit, ovvero quelli in cui giochiamo fino all’ultimo a indovinare chi sia il colpevole. Il duplice omicidio fa radunare nel paesino d’origine le famiglie delle vittime, vicine di casa in due fattorie sperdute nel nulla. Insieme ai vari fratelli e sorelle, ognuno con i suoi cazzi e le sue belle magagne, arriva anche un ospite inatteso: il tossico assassino. Eh sì, perché per qualche ragione che ancora non sappiamo, il tizio arriva nel nord della Scozia mentre fischia il vento, infuria la bufera, finisce fuori strada e viene soccorso dalla famiglia di una delle vittime.

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Lo so, siete già pronti a dire che è una roba senza senso e un po’ lo pensavo anche io, peccato che poi mi sia dovuto ricredere. Il tg trasmette la foto del sospettato, che viene riconosciuto e messo in una gabbia per la notte: la mattina dopo, lo zietto è morto e solo uno dei membri delle due famiglie può averlo fatto, visto che la zona era isolata dal temporale del secolo. E allora tac: quello che era iniziato come un crime senza assassino da scoprire, di colpo lo diventa. Quelle che dovevano essere vittime, si trasformano in potenziali carnefici.

Questo ribaltamento dei ruoli è senz’altro l’aspetto più interessante di One of Us, in grado di far passare oltre di fronte a eccessi di coincidenze e incastri: quello già citato, che senz’altro verrà motivato più avanti, ma anche altri che non ho menzionato per evitare di appesantirvi, ma che arrivano dal passato e dal presente dei protagonisti.

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One of Us si presenta come un giallo di Agatha Christie e come un classico della narrativa poliziesca, ma con la gente sgozzata e un omicidio a sangue freddo. Nei mesi scorsi su BBC è andata in onda And then there were none, ovvero Dieci piccoli indiani e sempre BBC ha annunciato la produzione nei prossimi anni di film e miniserie tratte da Agatha Christie. Ecco, One of Us non sfigurerebbe in quel gruppone.

Perché guardare One of Us: per la volontà di giocare con lo schema del giallo, saltando dentro e fuori dal classicone

Perché mollare One of Us: perché il primo episodio è un mischione di coincidenze che fa spavento



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