Hold The Door: ecco il doppiaggio nelle varie lingue di Diego Castelli
Hanno avuto un bel da fare, va là…
Dopo la 6×05 di Game of Thrones si è verificato un fatto curioso: anche persone che ormai non hanno più alcun interesse a seguire film e serie tv doppiate si sono trovate a interrogarsi su un problema effettivamente non facile: come tradurre “Hold the door”, il “tieni la porta” che è alla base del nome del povero Hodor?
Per quanto ci riguarda, sapete bene che non siamo (più) fan del doppiaggio. Per quanto siamo tutti cresciuti benissimo con le serie doppiate, e per quanto la scuola italiana sia una delle più rinomate del mondo (ascoltare i doppiaggi spagnoli per farsi un’idea), la sempre più massiccia possibilità di seguire le serie in lingua originale ci ha inevitabilmente mostrato la superiorità dell’ascolto in lingua, che toglie qualcosa alla visione nel caso si debbano leggere i sottotitoli, ma riesce a preservare tutte le sfumature sonore, recitative e spesso linguistiche che l’audio originale porta con sé.
Detto questo, e nonostante qualche battuta qui e là, non ci siamo mai sentiti di condannare in modo definitivo le persone che continuano a seguire le serie in italiano, né tantomeno le reti televisive che in qualche modo devono adeguarsi a questa necessità.
D’altronde nemmeno i miei genitori vogliono guardare le serie con i sottotitoli, posso consigliare e spingere finché voglio, ma più di questo che faccio? Odiare mamma e papà? Torturarli con una cura Ludovico tipo Arancia Meccanica?
Quindi insomma, la questione Hodor, piaccia o no, era stringente. Gli adattatori si sono trovati fra le mani una bella gatta da pelare, con un personaggio che da sempre ha mantenuto il nome inglese anche in italiano, e che solo molti anni dopo ha svelato l’origine di quel nome, un gioco di parole la cui traduzione letterale perderebbe buona parte del senso della scena.
Come molti di voi ormai sanno, l’episodio doppiato andato in onda ieri sera ha proposto la traduzione “Trova un modo”.
Onestamente non è un gran risultatone. La recitazione del doppiatore, che spinge molto sull’ultima vocale di “modo”, riesce in qualche modo a restituire un’assonanza, complice anche la concitazione degli eventi. Il problema è la R finale. Non c’è nessuno motivo per cui, bofonchiando “trova un modo”, il personaggio finisca col dire “Hodor”. Quella R finale suona sbagliata, posticcia, e purtroppo l’escamotage si nota troppo.
Ora non vogliamo fare i saccenti, visto che la sfida era difficile e noi non avevamo alcuna soluzione pronta (anche se il nostro “Odora la Dora” continua a piacermi!). Però forse si poteva effettivamente usare il termine “orda”, come diversi commentatori avevano suggerito, e che probabilmente aveva maggiori possibilità di far entrare in gioco quella famosa R un po’ meno forzatamente (“Ferma l’orda, “Blocca l’orda”, “Orca l’orda!!!”).
Invece non mi piacevano le soluzioni che usavano la parola “Dio”, e che con Game of Thrones e la banda di Bran in particolare mi sembravano troppo buttate lì.
Com’è, come non è, noi ci siamo ritrovati “trova un modo”. Ma negli altri paesi com’è andata?
Temevo di dover fare una ricerca allucinante, e invece ho trovato questa pagina in cui un’anima pia ha elencato un po’ di adattamenti degli altri paesi. Spero non si sia inventato niente, non ho avuto modo di controllare, ma sembra sapere il fatto suo. Se notate degli errori segnalatemeli.
In Germania sono andati sul sicuro, vista la parentela con la lingua originale. È stato usato un comodo “Halt das Tor”, che vuol dire più o meno la stessa cosa. Fortunelli…
In Francia pare sia stato usato “Qu’ils n’aillent pas au-dehors!”, che è una specie di “non vanno fuori, non escono”, che è poi diventato “Pas au-dehors”, che alla fine si legge effettivamente simile a “Hodor”. Un po’ tirata, ma sono riusciti a conservare il finale con la R.
In Russia la traduzione è “затвори ход” (che è tipo “chiudi il passaggio”). La verità è che non so pronunciare la frase, ma leggo in giro che il passaggio a “Hodor” è pure peggio che da noi.
In Spagna è stato scelto “Ocluye el corredor”, un “blocca il corridoio” detto in maniera un po’ troppo letteraria, con l’unico scopo di arrivare a quelo “dor” finale che, con la O iniziale, consente di finire su “Hodor”. In questo caso la frase iniziale mi pare più brutta dalla nostra, in termini semantici, ma l’effetto sonoro finale è migliore.
In America Latina si parla sempre spagnolo, ma gli adattatori locali hanno preferito usare “Dejalo cerrado”, che è già di suo un modo strano di tradurre “Hold the door” e che peraltro è assai difficile trasformare in Hodor dal punto di vista fonetico. Sì insomma, forse per ora sono i peggiori.
In Turchia usano i sottotitoli, ma hanno comunque fatto lo sforzo di tradurre “Hodor” in “Orada dur”, che sembra il nome di un cancello di Mordor e invece vuol dire tipo “stai fermo lì”. Tutto sommato ci può stare.
In Giappone la scelta è caduta su “ホーダー” [Ho-da-], che è un tentativo esplicito di avvicinarsi all’inglese usando la parola “doa”, che sta per porta. L’effettiva traduzione sarebbe ドアを持って (doa wo motte, ferma la porta), che però evidentemente non c’entrava granché.
In Brasile, dove si parla portoghese, gli adattatori hanno optato per “Segure a porta”, in cui il semplice gruppo di lettere “a por” è diventato Hodor.
I danesi non doppiano e hanno sottotitolato “Hold døren!”
Gli svedesi non doppiano e hanno sottotitolato “Håll dörren!”
I norvegesi non doppiano e hanno sottotitolato “Hold døra!” (vedi che Odora la Dora da qualche parte sarebbe piaciuto?)
I finlandesi non doppiano e hanno sottotitolato “Pitele ovea”, evidentemente senza nemmeno provare a mantenere il gioco di parole.
In Serbia la frase è “Hodi, dobro drži vrata!”, che è una specie di “Dai, tieni con forza la porta”. Mescolando i vari Hodi, dobro ecc si ottiene Hodor. Tentativo estremo di tenere il gioco linguistico, anche se la frase da cui si parte probabilmente suona strana alle orecchie di un serbo.
In Repubblica Ceca hanno prodotto “Drž vrata! Honem!”, che vuol dire “Tieni il cancello, veloce!”, ma che davvero non so spiegare come abbia fatto a diventare “Hodor”.
Per finire, in Grecia hanno usato il “Greekglish”: semplicemente hanno usato lettere greche per scrivere la frase in inglese (cioè, che suonasse come l’inglese). Il risultato è stato “Χολντ δε ντορ”, poi diventato “Χόντορ”, che per l’appunto dovrebbe suonare come Hodor. Qui chiedo la consulenza di chi ha fatto il classico, io ero dall’altra parte della barricata!