Grey’s Anatomy, finché la barca va lasciala andare. di Eleonora Gasparella
…and thanks for all the fish.
Anche per quest’anno terminano gli appuntamenti con l’ospedale più pazzo di Seattle.
Prima di tutto, come noi di Serial Minds spesso vi abbiamo abituato, spendiamo due parole sul season finale per poi allargare il discorso all’intera dodicesima stagione.
Tema: il matrimonio di Amelia e Owen. Svolgimento: consueto tornado di catastrofi che si riversa su tutti i protagonisti per poi finire con un (quasi) tutto è bene quel che finisce bene. Al matrimonio dei due piove, e già questo non lascia presagire nulla di buono. Allacciamoci le cinture perché il finale sarà un mix tra un thriller e un horror, siamo nella casa stregata di Shondaland.
Anche se sa di già visto (che novità per Grey’s Anatomy!) la puntata si guarda soprattutto perché il fulcro di questo finale sono Amelia e Owen, probabilmente gli unici attori e personaggi che ormai riescono veramente a spiccare in questa serie. In particolare vorrei soffermarmi sul personaggio di Amelia, plasmato perfettamente da Shonda, con le sue debolezze e i colpi di testa, e impersonato da un’ottima Caterina Scorsone, una delle poche “semi-new entry” che riesce a non avere solo F4 nella sua gamma di espressioni.
C’è una scena in particolare, quella del monologo di Amelia davanti a Meredith prima di sposarsi, che rimarrà impresso nei nostri cervelletti. Sorvolando sulla risposta ricca di sufficienza di Meredith, il discorso di Amelia e l’intensità della Scorsone sono davvero superlativi e permettono ancora una volta all’attrice di dare prova della sua bravura.
Dopo noiose e ormai già viste fughe della sposa pre “sì lo voglio”, il finale procede spedito. Highlight: la pancia di April Kepner aperta alla bell’e meglio da un coltellaccio sul tavolo da cucina (di Meredith, e di chi sennò) ed ecco a voi la sezione splatter del season finale. Fortunatamente questa volta il figlio nasce sano e ci risparmia una stagione intera di pipponi, mugugni di Avery e faccioni tristi alla Kepner.
Con il finale si chiudono alcune situazioni, ad esempio quella di Arizona e Callie, con l’uscita di scena piuttosto sbrigativa di Sara Ramirez dal Grey-Sloan-Maccosa-West-Seattle-Grace e dalla serie, quella di April che finalmente diventa genitrice e quella di Ben e Miranda che ritrovano il rapporto di fiducia matrimoniale. Rimane aperta invece la storyline di Jo ed Alex. Il burbero Karev perdonerà la sua fidanzata per essere già sposata? O si arrenderà finalmente al fatto che Jo sia un personaggio del tutto inutile?
Insomma, non è uno di quei finali a trivella ai quali Shonda ci ha abituati, è un finale soft che lascia aperti numerosi spiragli per il futuro della serie.
Parlando dell’intera stagione, questa riesce tutto sommato a marciare bene, sorretta da buoni innesti: la già citata Amelia, ma anche il nuovo maschio alfa Nathan che con il suo fare spaccone alla fine ci piace (peccato Shonda gli abbia già fatto planare addosso la sciagura Meredith Grey).
A fine articolo e con non poca vergogna, vorrei fare un plauso a Shonda per aver fatto fuori Derek Shepard, permettendo al personaggio di Meredith di ripigliarsi, di avere un po’ di freschezza in più e di smettere di vivere la sua vita appesa rigirandosi su se stessa come un kebab. La Pompeo cerca di fare al meglio delle sue possibilità, come al solito il risultato è scadente ma quantomeno dignitoso.
Le opinioni generali su questa dodicesima serie sono le solite: alti e bassi. Gli alti ormai non sono più alti come potevano esserlo nelle prime stagioni, i casi medici non sono più così appassionanti e, come abbiamo già avuto modo di dire, il continuo gioco delle coppie ormai è piuttosto stantio. Si sa, ad un certo punto le idee e gli spunti finiscono anche se sei Shonda.
Detto questo, anche per merito del cambiamento di Meredith, la dodicesima stagione si è fatta piacevolmente guardare. Se si escludono alcune puntate incentrate su April e Jackson che francamente sono insopportabili, e qui siamo tutti d’accordo, le puntate sono andate via lisce come una chiatta sul mare di Jesolo.
A coronamento di questo, il season finale ha avuto ancora una volta l’effetto di farci mormorare a bassa voce che sì, anche la prossima stagione ce la spareremo tra un impegno e l’altro. Senza dirlo troppo in giro, ovviamente.