Lucas Till: la faccia del nuovo MacGyver di Diego Castelli
Che poi la domanda di fondo è: perché?
Dunque, forse sapete che presto avremo una nuova MacGyver. CBS ha ordinato il reboot e nessuna ha idea del perché, considerando che la maggior parte dei reboot seriali degli ultimi anni (pensate a Knight Rider, o a Charlie’s Angels) sono crollati miseramente dopo pochi episodi.
E qui ci starebbe tutta una serie di luoghi comuni tipo “scherza con i fanti ma lascia stare i santi”, e altri proverbi e motti popolari su cui però non indugio, giusto per non sembrare ancora più vecchio di quello che sono.
Per il momento prendiamo atto che CBS sto MacGyver lo vuole proprio fare, e quindi tanto vale astenersi da qualunque giudizio preventivo (giusto un po’ di scetticismo) in attesa di vedere il pilot di questa attesissima perla.
La notizia di oggi, comunque, è che il nuovo Angus MacGyver ha ora un volto. Si tratta di Lucas Till, 26 anni ancora da compiere, che abbiamo visto negli ultimi film degli X-Men e che rivedremo a breve in X-Men Apocalypse, nei panni di Havok.
Una faccia giovane quindi, più giovane di quella di Richard Dean Anderson, che all’epoca della prima MacGyver (era il 1985) di anni ne aveva 35 e non ne nascondeva neanche uno (e dire che sotto il mullet lo spazio c’era).
Il timore immediato è quello di una deriva più teen e spaccona, per un personaggio che è sempre stato “utile e pratico” piuttosto che “bello e arrogante”.
Va anche detto che CBS è la regina dei procedural, quindi ci si può aspettare un prodotto tutto sommato solido e adulto, anche se non memorabile.
Mi chiedo però che senso abbia piazzare un uomo che deve la sua fortuna all’abilità con graffette, cannucce e nastro adesivo, in un mondo contemporaneo in cui fanno app anche per contare quante volte vai a pisciare in un giorno. Magari userà la graffetta per hackerare un iPhone, oppure gli daranno un telefono a conchiglia giusto per farlo sembrare più vintage. Se invece gli dessero uno smartphone dotato di coltellino svizzero, forse applaudirei.
Al momento le aspettative sono basse, mentre alta è la paura del ridicolo. Staremo a vedere…