Vampire Diaries vs Twilight: The Epic Battle! (Seconda Parte) di Diego Castelli
ATTENZIONE
SI PARLA DI QUELLO CHE SUCCEDE NELLA PRIMA STAGIONE DI THE VAMPIRE DIARIES
Prosegue la sfida tra i fenomeni vampireschi del momento: Vampire Diaries e Twilight. Chi si fosse perso la prima parte, la trova qui.
TEMI E MOOD
-Parliamo di due storie con protagonisti adolescenti e vampiri. Inevitabile che Vampire Diaries e Twilight tocchino tematiche simili. Ai classici argomenti da teen drama – i primi amori, il rapporto coi genitori, la scuola, le difficoltà della crescita – si mescolano i temi tradizionali dei racconti dedicati ai vampiri: l’immortalità, l’amore eterno, i lati oscuri dell’animo umano, la relatività della morale, il fascino del Male. Pur non potendo concedersi troppa filosofia, Vampire Diaries si prende del tempo per qualche riflessione interessante. Ecco dunque lo struggimento di Stefan, che porta il fardello della trasformazione del fratello e vive la sua condizione come un peso da cui non può (e forse non vuole) liberarsi. Damon predica sulle capacità dei vampiri di sopire ogni dolore, quando la sua stessa malvagità è frutto di un dolore indimenticabile. Elena si batte per la sua felicità, pur dovendo gestire la recente morte dei genitori e le difficoltà del fratello. Quest’ultimo, dal canto suo, vede nella trasformazione in vampiro una possibile via d’uscita dai problemi che lo assillano. Queste sono condizioni di base che poi, nel concreto, si mischiano continuamente, dando spessore ai personaggi col passare delle puntate. Si arriva anche a scelte e punti di vista intelligenti, come la rappresentazione della dipendenza di Stefan dal sangue umano, che in pratica diventa un racconto sui problemi della droga, senza per questo essere effettivamente una (banale) storia di spinelli o siringhe. Ma la cosa più importante, forse, è che Vampire Diaries non si prende troppo sul serio. Tutte queste tematiche, potenzialmente molto “serie”, vengono costantemente stemperate da una battuta ironica, da un colpo di scena, da una sequenza d’azione, da un dialogo moderno che rifugge la fiabetta moralista. E meno male.
–Twilight condivide molti di questi aspetti, e peraltro presenta personaggi con un buon potenziale di base. Bella ed Edward, entrambi così estranei al mondo che li circonda (sebbene per motivi diversi), ed entrambi obbligati a crescere troppo presto per far fronte agli ostacoli del loro amore, avrebbero le carte in regola per diventare personaggi assai potenti. Purtroppo, la scelta che viene fatta quasi sistematicamente è quella di scavare molto poco, rimanendo su un livello superficiale fatto di sguardi e sussurri amorosi che non riescono a sondare come si deve i caratteri dei protagonisti. Molto dei film è dedicato alla personalità di Bella e ai suoi problemi interiori. Eppure di lei si capisce tutto troppo in fretta. Ne percepiamo le potenzialità, ma vediamo anche che si gira sempre in tondo, tra una salita sull’albero in stile Cip & Ciop e l’ennesimo sospiro. Dal punto di vista emotivo, così come da quello fisico, “succede poco”, ed è sempre questo il più grosso limite di Twilight. Senza contare che, al contrario di Vampire, qui ci si prende sempre molto, troppo sul serio. E il comico involontario è dietro l’angolo.
MESSA IN SCENA
–Dal punto di vista registico, scenografico e musicale, Vampire Diaries è abbastanza “medio”. Non c’è una ricerca stilisica davvero particolare, né episodi che si facciano ricordare in maniera decisa per la pura espressione visiva. Ciò detto, il lavoro “sporco” viene gestito bene. Buone le scene d’azione, buone le sequenze romantiche. Effetti speciali misurati (siamo pur sempre in tv) ma mai ridicoli. Soprattutto, c’è un ottimo ritmo. Ovvio che la sceneggiatura ci mette del suo, ma l’alternarsi delle scene e delle ambientazioni è sempre ben calibrato e adeguatamente mosso. Alle volte il tutto suona un po’ “chiuso”, troppi interni illuminati da candele e troppi boschi bui. Ma alla fin fine sono vampiri, mica possono correre nei campi di grano tipo Mulino Bianco…
–Attenzione attenzione che qui Twilight può segnare almeno un punto. Giudicare complessivamente la saga è difficile, perché sono tre film diversi con tre registi diversi. Però alcuni problemi sono costanti. La saga letteraria di Twilight è molto intimista, tutta giocata sui sentimenti di Bella, lo struggimento di Bella, le aspirazioni di Bella. Portare al cinema questa atmosfera è pericoloso, perché si rischia la staticità. E puntualmente accade. Malgrado l’azione aumenti col procedere dei film (ma è un aumentare abbastanza raffazzonato), i tre fintroppolungometraggi sono particolarmente lenti e sussurrati. Molli, mi verrebbe da dire. Sia chiaro, non sono un fan dell’azione a tutti i costi, ci sono fior di film pacati e bellissimi. Qui il problema è che, anche quando non c’è (più) molto da dire, si indugia comunque sugli occhioni da cernia di Edward o sulle labbrine tenerine di Bella. Viene spesso voglia di urlare “prossima scena, grazie!”
E il punto segnato da Twilight? Sono le ambientazioni. Il lavoro fatto sulla scenografia è molto buono. I paesaggi boschivi pieni di nebbia fluttuante sono un’immagine piuttosto forte e suggestiva, che rimane impressa e, se Dio vuole, risulta coerente col tipo di atmosfera che pervade l’intera saga. Prima o poi qualcosa di decente doveva pure saltar fuori…
DIFETTI
-Malgrado il mio evidente entusiasmo, Vampire Diaries non è privo di difetti. Tralasciando gli aspetti troppo “strutturali” (se non vi piacciono i telefilm per adolescenti c’è poco da fare), mi verrebbe da citarne soprattutto uno. Essendo di base un teen drama, Vampire Diaries si fonda su un gruppo più o meno stabile di personaggi giovani che intrattengono relazioni di vario tipo. E come in tutti i teen drama ci sono litigi e riconciliazioni. Ma se di solito si tratta di tradimenti, piccole malignità, segreti non confessati o altro, qui ci sono i vampiri, e i vampiri ammazzano. Ora, se io mi limono la tua ragazza, io e te litighiamo e ci picchiamo, ma forse poi possiamo tornare amici (se mi scuso e via dicendo). Se invece io ho ucciso tua madre, o la tua fidanzata, oppure ho trasformato tua moglie in vampiro, non dovrebbe essere così facile per te perdonarmi. Prendiamo Elena e Damon: lui ha trasformato in vampiro la madre di lei e la ragazza del fratello; ha ucciso un sacco di innocenti; rende la vita di Stefan un inferno; pensa sempre e solo al suo tornaconto. E dopo tutto questo, Elena sembra disposta a volergli bene se lui fa il bravo per un paio di pomeriggi?!? Un po’ come diventare amiconi di Totò Riina perché è qualche anno che non scioglie nessuno nell’acido. Capite che la cosa è leggermente disturbante. Ma d’altronde bisogna tenere in piedi il triangolo, quindi ce ne dobbiamo fare una ragione. (Va anche detto che Damon è assai più bello di Totò Riina)
-Per quanto riguarda i difetti di Twilight, vi rimando a pressoché tutte le categorie precedenti.
Insomma, traete voi le conclusioni. A me pare che Vampire Diaries, reincarnato televisivamente per cavalcare l’onda vampiresca innescata da Twilight, lo superi praticamente da tutti i punti di vista. Qui si potrebbe, tra le altre cose, intavolare un discorso sulle diverse capacità di film e serie tv di tradurre in audiovisivo libri e saghe da migliaia di pagine. Ma magari lo facciamo un’altra volta, che dite?