The Man in The High Castle: Amazon costretta a ritirare la campagna. Giusto così o polemica eccessiva? di La Redazione di Serial Minds
Polemica sulla campagna decisa da Amazon per pubblicizzare la nuova serie
È un po’ il fatto (seriale) del giorno. Per promuovere The Man in The High Castle, la serie ucronica tratta dal romanzo di Philip K. Dick e uscita lo scorso 20 novembre, Amazon ha tappezzato vari luoghi di New York, fra cui la metropolitana, con una cartellonista di grande impatto: simboli nazisti, bandiere modificate a indicare la sconfitta alleata nella Seconda Guerra Mondiale, perfino una Statua della Libertà col braccio teso nel saluto romano di nazifascista memoria.
Una campagna shock, come si dice in questi casi, che di certo ha centrato un obiettivo fondamentale: far parlare della serie. Ma a che prezzo?
Subito dopo l’inizio della campagna Amazon è stata criticata per mancanza di sensibilità (diciamo così), arrivando a spingere il governatore dello Stato a ordinare lo stop.
Che la campagna ci piaccia o meno, e anche a prescindere da qualunque giudizio sulla serie in sé e per sé, torna evidentemente in auge l’antico dibattito relativo al “non importa come se ne parli, purché se ne parli”.
Esiste una linea di confine fra voglia di stupire e cattivo gusto? Fra arte, provocazione e insulto? E se quella linea esiste, chi dovrebbe avere il diritto di tracciarla? E dove?
Non sono domande banali, sono invece questioni che da sempre interessano tutti i campi della creatività umana, dalla letteratura al cinema, dal marketing alla moda.
Ovviamente noi non abbiamo la risposta, e probabilmente nessuno ce l’ha.
Da estimatori dell’eccesso in tante sue forme, ci piace però pensare che esista un oggetto immateriale e fumoso chiamato “buon senso”. E in quanto a buon senso, stavolta Amazon ha un po’ pisciato fuori dal vaso: sì, avete avuto un’idea forte, ok. Però la maggior parte di quella gente non ha alcun interesse nei telefilm, semplicemente una mattina si è trovata la metropolitana nazista. Non è che ti puoi lamentare troppo se si incazzano…
Un po’ come trasmettere Fight Club in una scuola materna: Fight Club rimane un capolavoro, ma il contesto non è esattamente il più adatto e capire la differenza è compito tuo.