1 Ottobre 2015 16 commenti

Quantico – Queste reclute FBI puzzano di Shonda Rhimes di Marco Villa

Un po’ Grey’s Anatomy, un po’ How To Get Away With Murder, ma Quantico riesce ad avere una sua cifra

Copertina, Pilot

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Che cos’è Quantico

Mi sono avvicinato a Quantico convinto che fosse la versione FBI di Grey’s Anatomy. Mi aspettavo una ShondaRhimes-ata prima versione, con gli amoroni pazzi e i personaggi che non sanno cosa fare della propria vita e pensano che a noi possa interessare qualcosa. Questo era ciò che avevo in testa dopo aver letto che la serie sarebbe stata ambientata all’interno dell’Accademia per le reclute dell’FBI. Niente di entusiasmante, insomma, ma allo stesso tempo la consapevolezza che una serie con dinamiche da “scuola di polizia”, diciamo così, è decisamente rara. Per questo motivo l’avevamo messa con un certo azzardo tra le serie più attese e dopo aver visto il pilot si può dire che sì, ci stava.

Quantico è una nuova serie di ABC: è in onda dal 27 settembre ed è stata creata da Joshua Safran, già autore di Gossip Girl, showrunner di Smash e al momento al lavoro su un reboot di Fame. Tutti titoli che non lo dipingono certo come il campione dei crime o dei procedurali. Anzi. L’inizio del pilot sembra confermare tutti questi discorsi, visto che la prima cosa che succede è una rapida scopata in macchina tra la protagonista e un tizio incontrato per caso in aereo. Finisce lì? No, perché ovviamente entrambi stanno andando a Quantico a frequentare l’accademia e quindi finiscono gomito a gomito già dal giorno zero. L’inizio rimanda quindi ancora a Grey’s Anatomy, ma Alex, questo il nome della protagonista, è molto diversa da quell’essere noioso e petulante che è Meredith Grey: Alex non si fa problemi di nessun tipo e tira dritto per la sua strada, dando zero importanza al fatto che il suo amante da parcheggio sieda nella stessa classe. Anche i suoi colleghi non sembrano avere particolari paturnie, cioè, ovviamente TUTTI hanno qualche problema (orfani, ammazza-genitori, stupratori, di tutto), ma non sembrano degli idioti e in più sembrano tutti sul pezzo per il lavoro. Questo per quanto riguarda la parte dell’accademia, che in realtà viene raccontata in flashback.

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Siamo tutti figli di Shonda Rhimes

Il tempo presente dell’azione è infatti l’indagine su un attentato terroristico a New York, in cui sembra sia coinvolto uno degli studenti dell’accademia e di cui viene accusata la già citata Alex. Il pilot viaggia avanti e indietro nella linea temporale, facendo capire che le risposte all’indagine di oggi arriveranno dalle relazioni instaurate nel passato dai ragazzi. E qui ci si ricollega a Shonda Rhimes, perché questo è il meccanismo di How To Get Away With Murder. Ma fine, non è il caso di andare oltre con questo parallelo, perché significherebbe sminuire troppo Quantico.

Che non è certo la serie che arriverà in vetta alle nostre preferenze al termine della stagione, ma sa il fatto suo e ha tutti gli elementi per continuare in modo liscio il suo percorso: la struttura di base è già vista e tutto quello che volete, ma dà una solidità che è fondamentale per un prodotto di questo tipo. Altro elemento potenzialmente a rischio poteva essere il cast, ma non sembrano emergere cani o cagne di particolare entità, anche se difficilmente da qui usciranno dei futuri Emmy o Golden Globe. Cosa può andare male, allora? Semplice, la cara vecchia scrittura, la capacità di mantenere in equilibrio gli episodi tra la voglia di aprire tutto e la necessità di mantenere una dignità.

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Un pilot incoraggiante

 

Nel primo episodio questo discorso a volte rischia di sfuggire di mano (la fuga finale, per dire) e si arriva alla fine piuttosto sommersi dall’enorme quantità di elementi stipati in 40 minuti, ma a freddo non si può certo parlare di un brutto pilot. Ci sono tante cose ancora da sistemare in Quantico, a cominciare dalla necessità di costruire una tensione degna di questo nome, evitando però di demandarla esclusivamente al ritmo e alla rapidissima successione degli eventi. Ma sono cose impossibili da fissare già nel pilot, perché vanno perfezionate nel corso della stagione. Quello che conta è che Quantico lascia la voglia di provare ad andare avanti, che non vuol dire “bisogno immediato di sapere come procede la storia”, ma nemmeno “eliminazione dal cervello”.

Insomma, Quantico aveva tutto per stare fuori dalle serie più attese, ma noi ce l’abbiamo piazzata e siamo contenti di averlo fatto.

Perché seguire Quantico: perché ha tutto per creare non una, ma due storyline tensive e interessanti

Perché mollare Quantico: perché non sarà mai Homeland, ma probabilmente nemmeno How To Get Away With Murder



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