Serial Moments 197 – Dal 30 agosto al 5 settembre 2015 di Diego Castelli
Androidi romantici, alieni sconfitti e geni informatici
ATTENZIONE! SPOILER FANTASCIENTIFICI DI RAY DONOVAN, THE WHISPERS, SCREAM, FALLING SKIES E MR. ROBOT (E IN FONDO EXTANT)
5. Ray Donovan 3×08 – Discussione civile
Stravolgimenti meno epocali del solito nella puntata settimanale di Ray Donovan, ma ho apprezzato come è stato introdotto l’evento “morte di Varick”: breve litigio neanche troppo accesso, qualche parola di troppo e poi tac, colpo di attizzatoio in fronte. Può sembrare un dettaglio stupido, ma in realtà è significativo del mondo in cui da sempre si muove il protagonista: un mondo di ricconi col delirio di onnipotenza che credono di poter fare tutto, salvo poi dover pagare qualcuno per gestire le conseguenze.
4. The Whispers 1×13 – Mamme succhiate via
Discreto il finale di stagione di The Whispers, una della cagatone scacciapensieri di questa estate, che dopo tredici episodi si è ormai allontanata dal pilot horror-soprannaturale per finire nella fantascienza più esplicita. Lo svelamento del piano di Drill, al momento non interessato a invadere la Terra ma “semplicemente” a rapire un po’ di bambini, porta al risucchio spaziale di Claire, che riesce per il rotto della cuffia a sostituirsi al figlio. A questo punto sono abbastanza curioso di vedere cosa succederà, anche se ammetto di avere paurissima di eventuali scene “cosmiche” potenzialmente ridicole. Vedremo.
3.Scream 1×10 – In memoria di Wes
Finisce la prima stagione di Scream – l’episodio si apre col doveroso omaggio a Wes Craven, scomparso pochi giorni fa – e lo fa con l’episodio migliore insieme al pilot: buona tensione, qualche interessante guizzo formale (la scena del frigo, le budella cascanti dello sceriffo), e un sacco di riferimenti meta, come quando un impaurito Noah sottolinea a gran voce di non possedere le caratteristiche classiche della “prossima vittima”. Lo svelamento finale non era del tutto imprevedibile, d’altronde in questi casi si finisce col sospettare di tutti, e in qualche modo “ci prendi” comunque. Però nel complesso la prima stagione non è stata un brutto esperimento seriale, malgrado le riserve della vigilia e il rischio costante di annacquare una storia pensata per consumarsi in 90-100 minuti. Certo, ora il coinvolgimento di Audrey rischia di iniziare una girandola sempre più forzata per avere ogni anno un nuovo assassino: vedremo come se la caveranno.
Falling Skies 5×10 – Il ritorno degli USA
Normalmente il series finale di uno show che segui da cinque anni si piglierebbe il primo posto a prescindere. Falling Skies non ce la fa un po’ per merito di Mr. Robot, ma soprattutto per demeriti suoi. Partita come una serie onesta e dignitosa, buona per un intrattenimento estivo senza eccessive pretese, Falling Skies è lentamente ma inesorabilmente scesa nel corso delle stagioni, e il finale ha zoppicato vistosamente: la sconfitta della regina è plasticosa e poco epica, uccidere Anne avrebbe probabilmente avuto più impatto (ma non se la sono sentita), e anche la morte di Pope passa via in maniera troppo rapida, considerando il peso che il personaggio aveva raggiunto nell’ultima fase della storia. Il finale al Lincoln Memorial, con la rifondazione degli Stati Uniti, è una botta di retorica probabilmente inevitabile, ma che comunque suona un po’ troppo stucchevole. Detto tutto questo, è anche vero che l’affetto per i personaggi c’era, un finale di serie è sempre un finale di serie, e quindi siamo contenti che i nostri eroi ce l’abbiano fatta. Ora passiamo serenamente ad altro.
Mr. Robot 1×10 – Rimaniamo mainstream…
Di Mr. Robot abbiamo parlato a lungo nei giorni scorsi, non serve dilungarsi nuovamente. Mi piace però sottolineare un fatto curioso: Mr. Robot nasce come serie di nicchia, ce l’ha quasi nel DNA. Eppure, dopo che nel corso dell’estate è diventata oggetto di un piccolo culto da parte di un numero forse imprevedibilmente alto di appassionati, metterla al primo posto nei serial moments ha un vago sapore di mainstream. Se devo scegliere una singola scena, allora dico l’ultimo confronto fra Elliot e Mr. Robot: è il vero ponte fra prima e seconda stagione, sorta di spartiacque psicanalitico fra un “prima” fatto di allucinazioni e dubbi, e un “dopo” fatto probabilmente di altre allucinazioni, ma con un diverso livello di consapevolezza da parte del protagonista.
Fuori concorso per “chi la dura la vince”
Extant 2×11 – Tenerezze robotiche
Per due stagioni gli autori di Extant hanno provato e riprovato a farci affezionare a Ethan, riuscendoci solo saltuariamente (il fatto di aver scelto un attore con la faccia da schiaffi non ha aiutato…). Poi però succede che il vero affetto robotico lo proviamo all’improvviso, per gente mai vista prima. Parlo di Calderon, che si fa aiutare dal piccolo androide a ridare voce a Frankie, la pupazzona che gli fa compagnia e che da tre anni non spiaccica parola perché gli si è rotto il meccanismo. C’è proprio una tenerezza senile che non può che farti dire “awwwww”.