Netflix, è ufficiale: in Italia a ottobre di Diego Castelli
Vediamo di capirci qualcosa in più
È finalmente arrivata la notizia che molti stavano aspettando, con tanto di comunicato stampa ufficiale che è stata la prima cosa che ho visto appena svegliato stamattina.
Visto che ci tenete, dunque, sacrifico questi primi minuti del sabato per aggiornarvi sulla situazione mentre bevo la spremuta e mangio un po’ di pane e nutella.
Insomma, a ottobre arriva Netflix. Ci ha messo un po’ ad arrivare, complice un mercato audiovisivo italiano già molto “pieno” di soggetti di varie forme e colori capaci di offrire parecchi contenuti in molti modi diversi. Alla fine, però, il bestione-Netflix, ormai troppo importante a livello planetario, ha deciso che era ora di scendere in campo (la metafora berlusconiana è del tutto casuale).
Sicuramente si tratta di una buona notizia, in generale, perché significa nuove piattaforme, più contenuti e più concorrenza, tutte cose che vanno a vantaggio dell’utente finale. Allo stesso tempo, cogliamo l’occasione per fare un po’ di chiarezza sul concetto generale di Netflix, sul quale secondo me qualcuno ha ancora le idee poco chiare, o comunque un po’ fantasiose.
Sì perché Netflix, per bravura del suo ufficio marketing ma soprattutto a causa di pareri e sensazioni provenienti dall’America, è percepito anche in Italia come una sorta di panacea di tutti i mali, come l’unico calderone enorme dove si può vedere “tutto e subito”.
Questo ovviamente è vero solo in parte. In primo luogo perché non c’è “tutto”: Netflix offre un grande quantità di prodotti, ma tipicamente sono film e serie tv non di “oggi”, bensì di “ieri”. Sul Netflix americano (vedremo cosa accadrà con quello italiano) la gente ha recuperato Breaking Bad prima dell’ultima stagione, ma l’ultima stagione, per l’appunto, mica ci è andata in contemporanea. Netflix va dunque considerato come un enorme archivio, dove non necessariamente si trova la roba “freschissima”, ma dove comunque se ne trova tanta. Il che significa che in un paese ad alto tasso di scaricamento illegale come il nostro gli scaricatori compulsivi potrebbero semplicemente non notarne l’arrivo.
Per quanto riguarda il “subito”, anche qui bisogna stare attenti, ma non per colpa di Netflix: stiamo parlando, a conti fatti, di un servizio di streaming legale online, che quindi ha bisogno di internet per funzionare. Per questo il comunicato stampa di Netflix fa bene a parlare dei contenuti in HD e in UltraHD, ma sappiamo bene che in Italia questi ottimi propositi dovranno scontrarsi con una diffusione della banda larga e larghissima non certo capillare come in altri paesi. Per dirla molto banalmente: col piffero che io a casa mia riesco a vedere i contenuti in UltraHD.
Ci tenevo a fare queste precisazioni perché come sempre ciò che arriva dall’estero mantiene quell’alone di misticismo che i servizi nostrani non riescono mai ad avere, anche se in realtà poi non sono mica da buttare via, anzi. Parlo in particolare di Infinity di Mediaset e di SkyOnline, che sono buoni servizi e che hanno ormai raggiunto un buon numero di titoli offerti allo spettatore (nell’ordine delle centinaia di film e delle decine di serie tv). Entrambe le piattaforme hanno molto lottato in questi mesi per farsi vedere da un pubblico che effettivamente, specialmente i più giovani, sembra aspettare Netflix come se fosse Gesù Cristo, senza sapere che Breaking Bad la poteva già vedere su Infinity e che True Detective la poteva vedere su SkyOnline.
Fatte queste doverose premesse, cercando di essere meno bimbiminkia e più “persone che ne capiscono”, è però inutile negare che Netflix non ha certo intenzione di arrivare in Italia e stare lì a fare da spettatore, e di questo ovviamente bisogna essere solo contenti.
In particolare, la partita potrebbe giocarsi sui contenuti originali di altissima qualità, che le altre piattaforme possono permettersi solo in piccola parte.
Quelli di Netflix non sono mica scemi, e tutte le cose che ho detto nelle righe sopra le sapevano già: è per questo che negli anni scorsi hanno cominciato a produrre una mole sempre più grande di titoli espressamente targati Netflix. Se tu arrivi in Italia e l’unica cosa che puoi fare è riproporre contenuti che in un modo o nell’altro sono già passati altrove, non ci fai una bella figura, o comunque non riesci a differenziarti più di tanto dai concorrenti. Se invece arrivi portando una dote fatta di Marvel’s Daredevil, Sense8, Bloodline, Grace and Frankie, Unbreakable Kimmy Schmidt e Marco Polo, più le prossime serie Marvel tipo Jessica Jones, più valanghe di documentari e prodotti per bambini, più i prossimi film a marchio Netflix, ecco che la situazione cambia, e da “magazzino” diventi immediatamente “rete televisiva” a tutti gli effetti (tra moltissime virgolette, s’intende).
In questo caso potete anche vedere una delle cose più curiose di questo lancio: manca House of Cards. Il motivo banale è che House of Cards era venduta all’estero tramite Sony, e se l’è presa Sky in esclusiva. Possibile (probabile?) che allo scadere del contratto con Sky, Netflix se la riprenda per far tornare a casa il figliol prodigo. Un ulteriore esempio di quella foresta dei diritti televisivi che a noi spettatori spesso passa inosservata, ma che in realtà è la partita tutta economica e contrattuale su cui si gioca la forza dei vari competitor.
Per il momento non ci sono altri dettagli. Sappiamo che Netflix arriverà ad ottobre, che ci farà vedere quasi tutti i suoi contenuti originali più una probabile svalangata di prodotto library, e che sarà visibile su tutti gli schermi connessi a internet, dalle smart tv ai tablet ai computer.
Al momento non sappiamo effettivamente cosa e quanto ci sarà (lo sapremo nei prossimi mesi) e non sappiamo il prezzo (si parlava, cifra da confermare, di 7,99 euro al mese). Ovviamente poi sarà interessante valutare la qualità tecnica del servizio offerto, anche se la fama di Netflix fa ben sperare da questo punto di vista.
Al netto di tutti i ragionamenti, e al netto delle cautele da “voglio vedere prima di giudicare”, di una cosa possiamo essere sicuri: l’arrivo di Netflix aprirà un altro, agguerritissimo fronte della guerra per la conquista di abbonati paganti e felici. Considerando che, comunque vada, questo conflitto porta solo vantaggi per gli spettatori, mettiamoci comodi e prendiamo i pop corn!