Serial Moments 158 – Dal 23 al 29 novembre 2014 di Diego Castelli
Confessioni, prese di coscienza e zombie-clave
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Settimana del Ringraziamento per gli statunitensi, che per noi si traduce in una settimana con meno telefilm, ottima per fare recuperoni, per andare al cinema, per prendere un po’ d’aria (che quelle due-tre volte all’anno serve anche a un serialminder).
Qualche episodio però c’era, e alcuni ci hanno regalato serial moments di primissima qualità.
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ATTENZIONE! SPOILER DA RINGRAZIAMENTO DI THE WALKING DEAD, THE AFFAIR, THE NEWSROOM, THE FALL, HOMELAND (E GOTHAM) !!!!
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5. The Walking Dead 5×07 – Ora ti picchio con la testa di un morto
In una puntata abbastanza ordinaria dal punto di vista narrativo, The Walking Dead piazza però il piccolo serial moment trashone che ci fa sempre applaudire di gusto. Ovviamente il protagonista è Daryl, principe assoluto della badassaggine, che durante una colluttazione con un vivo cerca di trovare un’arma contundente da usare prima che l’avversario riesca a soffocarlo. Non trovando sassi o coltelli, a Daryl non rimane altro che infilare le dita nei bulbi oculari di uno zombie e strappargli la testa per usarla come mazza. Che classe ragazzi, che classe!
4. The Affair 1×07 – Rivelazioni
The Affair non è una serie costruita per i serial moments. Non procede per strappi improvvisi o sorprese clamorose, è più intimista e psicologica, e lavora su atmosfere di medio lungo periodo piuttosto che su botte da “qui e ora”. Questo episodio però spicca sugli altri perché effettivamente contiene una progressione narrativa notevole e abbastanza repentina: a estate ormai finita, quando Noah e Alison hanno messo una pietra sulla loro storia extraconiugale, arriva un po’ inaspettato il momento delle rivelazioni: entrambi i personaggi si trovano nella necessità di vuotare il sacco con i rispettivi partner, mettendo tutte le carte sul tavolo. Molto efficace il modo in cui gli autori gestiscono entrambi i momenti, assai diversi nelle reazioni dei cornificati Helen e Cole ma accomunati da una sorta di amarezza di fondo, di greve malinconia che supera di gran lunga qualunque approccio più “rabbioso”. In questo modo si aggiunge un altro tassello a una parabola romantica iniziata come liberazione da una gabbia matrimoniale troppo stretta, e che si è esaurita in imbarazzo e senso di colpa. E ora bisogna capire cosa ne verrà fuori della storia poliziesca, che deve ancora esplodere come si deve.
3. The Newsroom 3×03 – Dubbi esistenziali
Io sono un po’ più magnanimo rispetto al Villa, che un paio di settimane fa aveva evidenziato alcuni dei problemi di fondo della nuova (e ultima) stagione di The Newsroom. Fatto salvo che West Wing non si batte (su questo siamo d’accordo) la scrittura di Sorkin è sempre qualcosa che mi manda fuori di testa, proprio nella concretezza dei suoi dialoghi veloci, intelligenti, pure un po’ snob, pieni di invenzioni. In questo senso, il terzo episodio è zeppo di buoni esempi della bravura di sto geniaccio, primo fra tutti l’intervista allo scienziato apocalittico. Ma il serial moment lo voglio dare al finale, quando Will deve accettare il fatto che forse la sua fama non potrà proteggerlo quanto avrebbe sperato (concetto ribadito più volte nel corso dell’episodio). Quella frase finale è tanto buffa quanto inquietante.
2. The Fall 2×03 – Atmosfera incandescente
Mi rendo conto che questo potrebbe essere considerato un serial moment un po’ sessista. Cercherò di argomentare dicendo che sono un amante del bello, e Gillian Anderson che si sbaciucchia Archie Panjabi è una cosa bella. Anche perché, al netto delle due attrici, per i serialminder è Scully di X-Files che bacia Kalinda di The Good Wife. Insomma, è tutto un mischione di strane sensazioni!
1. Homeland 4×09 – Dai, non farti pregare
Altro puntatone di Homeland, che stavolta non deve nemmeno vincere la concorrenza di Sons of Anarchy (i nostri motociclisti preferiti erano in ferie). È pure difficile trovare un unico serial moment, in un episodio che ancora una volta ci ha tenuti inchiodati alla poltrona partendo dalla difficile liberazione di Saul (quella vera, diciamo), passando per le macchinazioni del marito dell’ambasciatrice, e arrivano ai missili finali, che lasciano un grosso punto di domanda sulla sorte dei nostri eroi (e intanto i cattivi penetrano un po’ ovunque…).
Se devo scegliere, però, allora lascio perdere il sorpresone finale (potente, ma non particolarmente innovativo) e punto tutto sul dialogo Carrie-Saul prima della liberazione. Il discorso motivazionale di Carrie potrebbe pure risultare un po’ stucchevole, ma l’intensità del rapporto tra i due personaggi, costruito in anni di episodi, e la bravura dei due attori (soprattutto Patinkin in questi caso) rendono comunque la scena straordinariamente forte. Il bambino con la cintura di bombe poi è un tocco di classe: siamo portati a credere che esploderà, e anche se alla fine non succede la sua sola presenza ha facilmente raddoppiato la tensione della scena.
Fuori concorso
Gotham 1×10 – Primi approcci
Abbiamo già parlato bene del midseason finale di Gotham, quindi non stiamo a perderci troppo tempo. Voglio comunque lasciare ai posteri il momento del primo bacio tra il futuro Batman e la futura Catwoman, che mi sembra un momento importante.