28 Novembre 2014 5 commenti

Benched, la comedy da mettere in panchina di Vale Marla Morganti

Benched è la storia di un’avvocatessa bionda caduta in disgrazia alla disperata ricerca di far sorridere

Copertina, Pilot

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Con un ritardo fotonico, causato solo ed esclusivamente dal mio lassismo oggi parliamo di Benched, nuova serie in onda da fine ottobre su USA Network.

Ebbene sì, la stessa emittente che trasmette Suits. E che nesso c’è, vi chiederete. Dato che di Suits ho seguito solo la prima stagione, la rassomiglianza che ho trovato è il tema di fondo, ossia che il tutto si svolge nel mondo degli avvocati (un po’ l’altro lato della barricata di quella brutta roba che è stata Bad Judge, riposi in pace).
Diciamo che le similitudini finiscono qua. Perché la serie inizia proprio con la caduta in miseria della giovane, bionda e rampantissima Nina Whitley (Eliza Coupe, ex Scrubs ultima stagione e Happy Endings) dall’olimpo degli avvocati d’affari che brindano con Dom Perignon e caviale e guardano il mondo dall’alto di un altissimo grattacielo a vetri pensando “che schifo”.

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Non solo è appena stata mollata dal fidanzato, ma quando il capo della sua società alza i calici per annunciare la promozione ad associata e lei non sente il suo nome, ma quello della graziosa tettona rifatta al suo fianco, va su tutte le furie, anzi diciamola bene, sbrocca e fa una scenata con annessa distruzione di vaso Ming regalato da Elton John, grazie alla quale si guadagna il licenziamento. Da qui il titolo Benched, ossia messa in panchina.

E la sua panchina è il tristissimo ufficio dei giudici di pace: la bella Nina si ritrova ad affrontare situazioni che nemmeno immaginava esistessero, del tipo ritrovarsi catapultata in una corte di tribunale nella quale cadono cadaveri dal soffitto, a difendere persone che nemmeno conosce e per di più trovandosi ad affrontare il suo ex, che è uno stimatissimo tipo dell’accusa (scusate gli scarsi tecnicismi ma educazione civica non l’ho mai studiata bene). Comunque se lo trova avversario in tribunale, e s’imbruttisce parecchio. Questo bene o male è come va il pilot, situazioni abbastanza buffe e imbuffite dalla protagonista, piuttosto credibile nel ruolo della figona fuor d’acqua goffa e impacciata, ma che sa farsi voler bene da tutti. Poi state sereni che già si annusa la storia d’amore. Ma non vi spoliero nulla che sennò vi brucio una delle scene “più divertenti” del pilot.

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Io con le comedy al femminile proprio non ci so fare. Il pilot di Mindy’s Project mi aveva lasciata abbastanza indifferente, 2 Broke Girls m’aveva fatto letteralmente impazzire… Dopo due stagioni ho abbandonato i cupcake e invece attendo impaziente gli aggiornamenti di Mindy e le sue pazzerellate. Questo per dire di prendere con le pinze le mie impressioni. Quello che penso ora è che potrebbe essere una serie carina, niente a che spartire con le comedy top level però può essere impiegata per star buona e ferma per i classici 20 minuti di asciugatura smalto. Piccola chicca per gli amanti di quelle comedy top level, nel cast c’è anche Yvette Nicole Brown, la Shirley di Community, che però a Community non ci sarà più. Comunque se proprio proprio vi manca così tanto Community, in attesa della sixth season e del movie potete alleviare l’astinenza andando avanti con Benched. Ah… se lo fate magari tenetemi aggiornata su come procede, così magari decido di andare avanti con le puntate, alla fine son solo 12. Perché non ho tempo da perdere e per ora per me questa serie è… benched!

Perché seguirla: perché vi piace immedesimarvi nella protagonista bella, brava, simpatica che cammina fa un sacco di pasticci ma cammina sempre a testa alta. E perché una volta a settimana bisogna cambiare lo smalto.

Perché mollarla: perché per ora Mindy’s Project e New Girl soddisfano la vostra voglia di comedy al femminile

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