Serial Moments 154 – Dal 26 ottobre al 1 novembre 2014 di Diego Castelli
Non fatemi pensare a quel water…
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ATTENZIONE! SPOILER CRIMINOSI DI AMERICAN HORROR STORY, HOMELAND, THE BIG BANG THEORY, THE WALKING DEAD, SONS OF ANARCHY (E AGENTS OF SHIELD)
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5. American Horror Story 4×04 – L’incubo di ogni stitico
Degli episodi finora trasmessi di Freak Show, il quarto è stato probabilmente quello più spinto e allucinato, quello che per efferatezza e orrore si avvicina di più ai fasti di Asylum (Coven non partecipa a questa classifica, essendo un teen drama). Se devo scegliere il punto più alto – o più basso, a seconda – allora non posso che mettere la crocetta sul water con le punte. Da persona che tiene in alta considerazione e rispetto la propria attività intestinale (e che fatica ad andare in bagno in posti che non siano stati preventivamente accettati da una sorta di implicito ma rigidissimo processo mentale), il water chiodato è un incubo ad occhi aperti, la distruzione di tutto ciò che è sacro, un “non cagherai mai più” tatuato a forza sulla fronte. Per non parlare del fatto che poi vediamo effettivamente un tizio che ci si siede. Mamma mia, vi prego non parliamone mai più.
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4. Homeland 4×05 – Bettere Save Saul
La passata stagione di Homeland vivacchiò nell’evidente necessità di eliminare Brody dall’equazione. Meno fondamentale dal punto di vista dell’architettura complessiva, ma comunque personaggio ingombrante, quest’anno Saul stava rischiando di fare una fine simile, nel senso che cominciavamo a domandarci quale fosse (ormai) la sua funzione nell’universo. Bene, ora l’abbiamo trovata: la sua funzione è farsi rapire e farci rimanere col fiato sospeso probabilmente per tutto il resto della stagione. Perché magari sarà meno importante di un tempo, ma è sempre Saul, è una specie di zio, e non possiamo che volergli bene. Giù le mani dalla famiglia!
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3. The Big Bang Theory 8×07 – Mitico Billy Bob
Una delle sorprese più liete di questo autunno telefilmico (non sono poi moltissime…) è la qualità dell’ottava stagione di The Big Bang Theory. In fase calante da qualche tempo – poi ognuno può decidere da solo “quanto” calante – la serie di Chuck Lorre s’è risollevata improvvisamente, e ormai sono settimane che inanella un episodio più divertente e fresco dell’altro. A questo giro è venuto a dare una mano anche Billy Bob Thornton, che luccica ancora nei nostri occhi per la sostuosa interpretazione in Fargo. Il buon vecchio Billy Bob entra in TBBT per interpretare un medico nerd in continuo equilibrio tra il tenero e l’inquietante, e ci regala un episodio gustosissimo che, per essere il nono anno, non è affato cosa da poco. Speriamo anzi di rivederlo ancora, ché noi serialminder siamo così: quando vediamo una cosa che ci piace, vogliamo vederla finché non ci viene a noia.
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2. The Walking Dead 5×03 – M’hai provocato…
Al vertice dei serial moments si ripropone paro-paro il duello della scorsa settimana. La serie zombiesca di AMC prova a piazzare la zampata con la prima, vera, totale concessione al lato oscuro da parte di Rick. Certo, lui e i suoi avevano già ammazzato delle persone vere, anche cari amici, ma finora l’avevano fatto per rispondere a un pericolo immediato per se stessi, o per fuggire dalla prigionia, o mossi da compassione. Stavolta, invece, i pur pericolosi nemici sono stati immobilizzati e resi inoffensivi, e il Rick di una volta non avrebbe più levato levato la mano su di loro, preferendo trovare una soluzione pericolosissima ma capace di lasciare la coscienza intonsa. Il nuovo Rick invece, quello che s’è un po’ rotto le palle della vita di merda che conduce da anni, ha pensato bene di risolvere il problema alla radice: e giù colpi di mannaia per sterminare i cannibali. Se la sono cercata, per quanto mi riguarda, ma ovviamente che la cosa avrà conseguenze al momento imprevedibili sull’equilibrio del gruppo.
Gruppo che comunque s’è sfaldato un’altra volta: ecco, questa è l’unica cosa che mi ha dato fastidio di sta puntata. Ho trovato mal motivato, o comunque troppo poco argomentato, il fatto che Glenn e Maggie se ne siano andati. Ero lì a chiedermi “ma perché?!?!!?” e ho trovato le risposte poco soddisfacenti.
1. Sons of Anarchy 7×08 – Jax, ormai sei allo sbando
Con sommo fastidio di Rick Grimes, i vincitori settimanali sono ancora loro, i Figli dell’Anarchia. E probabilmente Bobby non è contentissimo di questa cosa, visto che a finire al primo posto dei serial moments c’è di nuovo una sua mutilazione. Settimana scorsa era un occhio, stavolta è una mano. Comunque l’importante non è tanto che continuano a staccargli dei pezzi (scusa Bob), quanto il messaggio che quei pezzi stanno mandando. E’ un messaggio che, pure in certi appannamenti delle prime settimane, l’ultima stagione di Sons sta mandando ormai da tempo: Jax non ci sta capendo più un cazzo. Diventato presidente grazie al carisma e a una comprovata astuzia, dopo la morte di Tara il nostro biondo centauro non ne ha più imbroccata una, accecato dalla sete di vendetta, dalle bugie della madre, dalla pressione dell’essere genitore (e intanto il figlio cresce come se fosse la prole di Satana), dal confronto col padre (Jury s’è beccato una pallottola anche solo per aver sollevato l’argomento). Insomma, Sons of Anarchy è passata dal raccontarci l’ascesa di Jax Teller a descriverci la sua rovinosa caduta. Ho l’impressione che il finale non porterà gioia a nessuno. Se non forse ad Unser. Unser non lo ammazza nessuno.
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Anti serial-moment
Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. 2×06 – Che diavolo!
E’ risaputo che, quando si tratta di mettere in scena presunti italiani, le serie americane sembrano perdere in mezzo secondo tutta la professionalità che normalmente mettono in ogni singola inquadratura. Le avventure italiane di Marshall in How I Met Your Mother sono ancora lì a ricordarci che, probabilmente, non esiste un solo madrelingua italiano in tutti gli Stati Uniti che possa aiutare gli autori a capire cosa si può e non si può dire nel nostro idioma.
Questa settimana è toccato a Agents of SHIELD fornire un nuovo esempio a questa ampia casistica. In realtà si parte bene, con un ambasciatore italiano che mostra un certo carisma e buona padronanza dell’inglese (non parla come un idiota, insomma). Peccato che poi venga colpito a morte dagli agenti dell’Hydra, e non riesca a commentare in altro modo se non con un “che diavolo” che suona finto anche a seimila chilometri di distanza. Avesse detto “corbezzoli” sarebbe stato più o meno uguale…