Once Upon a Time + Frozen: cosa ha funzionato e cosa no di Diego Castelli
L’unione dei due franchise ha attirato gli spettatori, gli elogi e le critiche
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OCCHIO! SPOILER CONGELATI DELLA 4X01 DI ONCE UPON A TIME!
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E’ un po’ che non parliamo di Once Upon a Time, ma la premiere della quarta stagione va commentata per forza.
Piccola premessa. Considerando il vasto pubblico che raccolgono (pubblico spesso molto entusiasta), tengo a precisare che trovo sia Once Upon a Time che Frozen largamente sopravvalutati.
OUAT aveva potenzialità clamorose, considerando la quantità di personaggi mitici che ha il permesso di utilizzare, ma la storia non mi ha mai appassionato veramente, l’ho sempre trovata abbastanza scialba. Ancora ancora la prima stagione, che aveva il focus sulla maledizione da spezzare. Passata quella, mi è sempre parso tutto posticcio, messo lì perché in qualche modo bisognava andare avanti.
E per quanto riguarda Frozen, non sto dicendo che mi fa schifo: l’ho visto volentieri, “Let It Go” è una canzone della madonna, Anna mi piace un sacco e capisco anche di essere lontanissimo dal target di riferimento (come dire: non è stato pensato per me). Detto questo, l’ho trovato eccezionalmente piatto rispetto a moltissimi altri film Disney, ben poco divertente nelle scene comiche, e in generale poco interessante: non riesco a non vedere che tutto il casino si crea solo perché una tizia coi superpoteri si fa le menate.
Poi hanno anche pontificato sul fatto che “finalmente ci sono principesse che non hanno bisogno del principe”: evidentemente nel 1998, anno di uscita di Mulan, dormivano tutti.
Detto questo, ecco cosa ha funzionato e cosa no nella 4×01 di Once Upon a Time, ovviamente nella mia prospettiva di trentaduenne maschio, figlio unico e senza poteri di sorta, tranne quello di farmi cadere magicamente i capelli (sto ancora cercando di imparare l’incantesimo contrario).
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QUESTO SI’
La semplice idea di usare subito Frozen
All’inizio mi sembrava una commercialata troppo pacchiana. E continuo a pensarlo, in verità, ma in fondo mi rendo conto che non c’è niente di male. Anzi, per i/le fan dei due franchise, è un vero orgasmo telefilmico, come se finalmente mi comparissero Wolverine e Spiderman dentro Agents of SHIELD. Capisco l’entusiasmo, e lo accetto di buon grado.
Non canta nessuno
Era abbastanza scontato, ma il rischio comunque c’era. Fortunatamente invece si rimane nei canoni della decenza. Già fatico quando cantano nei cartoni, in Once sarebbe stato troppo.
La scelta di Georgina Haig per Elsa (parte 1)
A parte la fama di certe sosia che girano su internet, tipo Anna Faith, la scelta di Georgina Haig per la parte di Elsa finisce con l’essere azzeccata. Attrice di buona espressività, la Haig ha lo sguardo giusto per la malinconica Elsa, una che, come detto più sopra, ama farsi ogni genere di menata.
I troll
Sono praticamente uguali a quelli visti nel film, e per quanto gli effetti speciali televisivi non possano mai essere eccelsi, se Dio vuole non stonano troppo.
Lo sviluppo di Regina
Diciamolo, è da sempre il personaggio più interessante. Lei e Tremotino, che poi sono i personaggi che più di tutti affrontano un grande cambiamento. Gli altri bene o male sono sempre simili a se stessi, mentre quei due hanno affrontato (e stanno affrontando) una bella parabola, fatta di continui saliscendi. La questione-Marion, che fa ricadere Regina nel Lato Oscuro, è anche sufficientemente credibile, per lo meno nelle sue dinamiche emotive.
Cerchiamo lo scrittore del libro
L’idea migliore di tutta la premiere è la scelta di Regina di cercare lo scrittore del libro di fiabe. Ha un che di epico, di sfida al Destino (con la d maiuscola) e potrebbe aprire scenari interessanti e molto meta. E poi porta a quel “è ora che anche i cattivi abbiano il loro lieto fine” che è certamente la frase migliore della puntata.
QUESTO NO
Il rischio di Frozen-centrismo
Va bene usare Frozen e sfruttarne la popolarità planetaria, però non vorrei che adesso prendesse troppo spazio. Voglio dire, avete già avuto un film, fatevi il vostro spinoff e non rompete.
Togliere il lieto fine a un cartone
Non so quanto questa cosa suoni moralista o da Famiglia Cristiana, ma a me il fatto che si spezzi il lieto fine di un film Disney giusto per andare avanti nella storia, fa venire il magone.
La scelta di Georgina Haig per Elsa (parte 2)
Ok, di per sé la Haig funziona. Ma ho anche un problema tutto personale: da pochi giorni ho finito di vedere Reckless, dove Georgina fa sostanzialmente la mignotta infida, e ora faccio un po’ fatica a credere ai suoi occhioni lacrimevoli.
Marian
Io capisco che gli autori vogliano farci parteggiare per Regina, però Marian così scassapalle mi pare davvero troppo. Il ricordo della bella volpina del cartone è ormai un ricordo, sostituito da questa clamorosa spina nei coglioni. Ma non c’è il divorzio a Storybrooke?
Robin Hood devoto
Diretta conseguenza del problema precedente è il Robin Hood fervente cattolico. In pratica non si mette con Regina solo perché ha fatto un voto e vuole rispettarlo. Forse in realtà il divorzio a Storybrooke esiste, ed esistono pure i contratti prematrimoniali. Marian deve averne uno di ferro, tipo che se lui la lascia per un’altra lei si prende la casa, i soldi, i figli, Little John e la faretra con le frecce. Sì insomma, questa famiglia Hood distrugge tutti i miei ricordi di bambino.
Elizabeth Lail per Anna
Non ce l’ho con lei specificamente, ma in Frozen Anna è doppiata da Kristen Bell. E Kristen Bell è un’attrice di telefilm. Casualmente piccola e tutto pepe. Devo dirlo ad alta voce o si capisce?
Il pupazzone
Ok, c’era anche nel film, ed è un po’ il cavallo di battaglia di Elsa (ogni volta che va alle feste glielo chiedono tutti, “dai Elsa, facci il mostrone di ghiaccio!”). Ma a me è sembrato maledettamente simile al mostro della pubblicità della Vigorsol, avete presente? Lì è infuocato, e viene sconfitto proprio da una specie di Elsa maschio. Però insomma, avete capito perché ho perso un po’ di pathos.
Dalla citazione al plagio
La linea tra il citazionismo e il plagio può essere molto sottile, e mi sembra che stavolta sia stata superata. Va bene riprendere immagini diventate icone, ma sto dialogo Emma-Regina con la porta in mezzo, uguale uguale a Frozen, non si può vedere. Mi aspettavo che da un momento all’altro spuntasse Anna con la sua tipica verve simpatica dicendo “Cazzo fai, copi?”
Il cappello da Topolino stregone
E parlando di citazionismo un po’ estremo, arriva il cappello da stregone di Fantasia. La prima reazione, molto istintiva, è “wow figata”. Poi però cominci a pensare a quando Tremotino se lo dovrà mettere in testa, probabilmente in una scena drammatica, o molto intensa. E a quel punto sarà solo Robert Carlyle con in testa il cappello di Topolino, una cosa che non credo di voler vedere…