Femminismo seriale 2 – Carrie, ma ‘ndo corri?!? di Vale'n'Tina
Ci era rimasto qualche sassolino nella scarpa…
Ah ah, pensavate che fosse già finita, vero?
Una sparata su Lexie, e poi mi sarei accodata anch’io ai raga del blog… d’altronde, quante critiche può fare una donna (essendone il target) alle serie “femminili”?
Molte, direi.
Seconda cosa che mi fa salire la carogna: la dilatazione temporale e la concomitante assenza di stanchezza fisica.
Mi spiego, split screen:
Io: mi alzo alle 8 (che comunque è un bell’orario).
Carrie: si alza quando le pare.
Io: Mi lavo, faccio colazione di volata, ficco randomicamente delle cose apparentemente utili in borsa, mi vesto, mi trucco ed esco. Saltuariamente l’insano pensiero “dai, oggi metto i tacchi” balena nella mia testa, e immediatamente viene fermato dalla subitanea coscienza dei chilometri che dovrò percorrere durante la giornata. Risposta del mio corpo dal ginocchio in giù: “Se vuoi metterti i tacchi, oggi cammini sulle mani. Qua siamo in sciopero”.
Carrie: non fa colazione. Apparentemente, non mangia. Mai. (Stronza). “Lallallà che mi metto, Dior o Valentino, lallallà chi lo sa…”(ma tutti sti soldi, tu, dove li prendi?). Indossato qualcosa di extrafico ed extracorto (indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne, stronza), si abbarbica su delle Manolo tacco mille, esce e corre.
Carrie corre.
Sempre.
Ma come diavolo fai con quei cavolo di tacchi? Senza mai -e dico mai- provare dolore? Senza neanche usare i plantari del Dottor Scholl?
E, in ogni caso, cosa corri che non c’hai niente da fare? Manco fossi milanese.
Io: la giornata scorre, tendenzialmente a ritmi frenetici.
Carrie: dopo una mattinata spesa a GUARDARE LE VETRINE (ogni commento è superfluo), pranza con un’insalata. Costo approssimativo della suddetta, dollari 40. Bah. Il tutto ovviamente condito con non meno di due/tre ore di chiacchiere con le amichette del cuore. Ma a NY nessuno c’ha da lavorà?
Io: giunta la sera, se ho le energie necessarie, vedo più che volentieri qualche amico; al limite mi guardo un film. L’idea, comunque, è che un essere umano medio, se il giorno dopo deve andare in ufficio, a una certa va a letto.
E qui, viro, perchè Carrie può dormire la mattina, e quindi è inutile prendersela con lei; allora, me la (ri)prendo con quelli di Grey’s Anatomy.
Cari amici, voi, tutte le sere (tutte) vi ritrovate al bar. Tutte.le.sante.sere. Com’è?
Fa freddo, piove, c’è la tormenta…ma non avete voglia di starvene un po’ sotto le coperte? No? Che poi voi siete pure chirurghi, sul lavoro dovete essere iperconcentrati… non avete bisogno di dormire?
No. In Grey’s Anatomy e Sex and the City la pragmatica umana non esiste: non si mangia (se non per diletto), non si dorme (se non dopo l’amplesso), non si prova né freddo né caldo, e dal cielo piovono dollari e Manolo.
Argh!