Young & Hungry – La sitcom culinaria dal sapore orrendo di Diego Castelli
La droga fa male, anche agli sceneggiatori
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Ogni tanto arrivano delle serie per le quali ti fai davvero delle domande. Cioè, nelle reti americane c’è un processo di selezione, una trafila per cui i concept degli show vengono proposti ai megaboss, e poi scritti, e poi girati, e poi confezionati, e infine mandati in onda. Un processo pieno di tappe, quindi, che in più punti potrebbe facilmente essere interrotto se qualcuno si rendesse conto che si va verso la vergogna e il pubblico ludibrio.
Qualcosa probabilmente non ha funzionato nel meccanismo di produzione di Young & Hungry, altra nuova sitcom di ABC Family che vede protagonista Emily Hosment nei panni di una food blogger assunta come cuoca da un ricco imprenditore.
Qualcosa evidentemente si è inceppato, dicevo, perché mi rifiuto di credere che non ci fosse un solo umano decente in grado di dire, sulla base della sceneggiatura, “sta cagata non fa ridere”.
Invece no, la cosa è andata avanti per mesi, e si è infine arrivati a trasmettere un pilot che intenerisce per quanto è brutto, come se il confronto con TUTTE le altre comedy sul mercato fosse così schiacciante da renderti persino difficile parlarne male, perché sarebbe come sparare sulla croce rossa.
Purtroppo però di Young & Hungry non si salva proprio niente. Non la messa in scena generale, votata al classicisimo più spinto e quindi di per sé indifferente. Non la scrittura, davvero imbarazzante per pochezza di spunti e debolezza delle gag. Non per il cast, di cui dimentichi volti, voci e movenze un istante dopo aver terminato il pilot.
Per rispetto delle maestranze coinvolte, persone che in qualche modo devono portare a casa il pane per i figli, non andrò oltre.
Però no.
No e no.
Perché seguirla: masochismo.
Perché mollarla: amor proprio.
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