Killer Women – Walker Texas Ranger al femminile di Marco Villa
Killer Women è proprio una serie tv inutile
Pensavate che una serie (e che serie) dedicata al corpo dei Texas Rangers fosse sufficiente nella storia della televisione? Ecco, pensavate male. O meglio: avete pienamente ragione, ma qualcuno non la pensa come voi e si dà il caso che quel qualcuno sia la persona che decide i palinsesti di ABC. Eccoci allora alle prese con il pilot di Killer Women, serie tv creata da una che si chiama Hannah Shakespeare e che non onora nel migliore dei modi l’illustre omonimo.
Killer Women (remake della serie tv argentina Mujeres Asesinas) è la storia di Molly Parker, donna piena di ardore e coraggio che, dopo un matrimonio fallimentare (condito da botte del marito), si rimette in pista e punta tutto sul lavoro. Parker Texas Ranger (rendiamoci conto eh) è la tipica paladina delle cause degli ultimi, quella che si incista su un omicidio dalla dinamica chiarissima e con assassina rea confessa perché qualcosa non torna. Un po’ una specie di ispettrice Catiponda, che va oltre le apparenze e dimostra di avere sempre ragione. Certo, poco conta che l’intestardirsi della protagonista porti alla morte di altre persone, compreso un collega che non viene cagato di striscio. Probabilmente si usa così tra i Texas Rangers.
Molly Parker è ovviamente la texana tosta, che passa il tempo libero a marchiare bestiame e sbuffa quando deve mettersi un vestito elegante. Quando poi mette il suddetto vestito diventa la più figa di tutte e va in giro con lo stesso portamento di una modella che ha calcato migliaia di passerelle. Accanto a Molly c’è un capo di quelli severi ma giusti e un agente dell’antidroga superscavezzacollo-oh-ma-che-matto, che la nostra eroina si bomba con una certa regolarità, ma senza ufficialità alcuna. Ultimo tassello per descrivere Molly Parker: suona la tromba in una band mariachi. Ecco, se il vestito da sera lo porta con grande naturalezza, la credibilità con la tromba è pari a quella di Sasha Grey nei panni di una suora. Se a tutto questo aggiungete il fatto che la vicenda del primo episodio è la cosa con meno appeal nella storia dei crime e che viene raccontata con un piglio da Don Matteo, capite bene dove stiamo andando a parare.
L’unico mezzo guizzo è di regia e consiste nell’utilizzo di una serie di freeze colorati e dalla resa vintage, come quello che apre questo pezzo. L’obiettivo è un’estetica da b-movie, con strizzatina d’occhio a Tarantino, peccato che siano totalmente isolati e non ci sia traccia di quel mondo in nessun’altra parte del pilot.
Killer Women è una serie tv perfettamente inutile, in cui il livello di cazzomenefrega raggiunge vette forse mai toccate. Detto in altre parole: non guardatela, non perdete tempo. L’abbiamo fatto già noi per voi. Se volete ringraziarci, l’IBAN è sempre il solito.
Perché seguirlo: perché non sapete resistere al richiamo di una serie che, di fatto, si chiama Parker Texas Ranger
Perché mollarlo: perché contare quanti granelli ci sono in un etto di sale è un’occupazione più produttiva e, soprattutto, sensata.