14 Gennaio 2014 3 commenti

Helix – Perché a far gli scienziati ogni tanto si muore di Diego Castelli

La nuova serie di SyFy è originale come il Festival di Sanremo, ma qualche punto lo piazza

Copertina Pilot, Pilot

Helix (3)
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PICCOLI SPOILER SUI PRIMI DUE EPISODI
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Se andate sulla pagina che imdb dedica a Helix – nuova serie thriller-fantascientifica di SyFy – troverete la seguente descrizione: “A team of scientists investigates a possible disease out break”, la cui traduzione, più o meno, è: “un team di scienziati investiga su una possibile epidemia”.
Non proprio il concept più originale del mondo. Anzi, sembra lo stesso di centomila film e tv movie passati al cinema e in televisione negli ultimi decenni. Eppure attendevo questa serie con una certa ansia. Perché? Boh.
Forse per la locandina accattivante, forse ho visto un trailer figo da qualche parte, forse perché, semplicemente, ho sempre voglia di vedere qualcosa che vada oltre il solito crime/sitcom/teen drama. E poi la fantascienza, anche quella più tendente al thriller e all’horror come questa, è sempre in minoranza in ambito seriale, e mi fa tanta tenerezza.

Ad ogni modo, a fronte di due episodi visti (quando c’è già in giro il terzo) questo Helix mi pare esattamente ciò che imdb descrive in mezza riga. C’è una base scientifica nell’artico dove scienziati pagati per tacere fanno strani esperimenti genetici. C’è un virus che comincia a propagarsi, trasformando la gente in zombie (sì lo so, non è esattamente così, ma andiamo, il concetto è quello). C’è una squadra di scienziati del CDC (Center for Disease Control) che raggiunge la base per far luce sulla vicenda ed evitare danni maggiori. Senza sapere, ovviamente, che stanno per entrare in un buco di orrore e morte.
Helix

Ma quindi abbiamo di nuovo l’effetto-Intelligence? No, dai, manteniamo un filo di ottimismo. Intelligence è una serie che prometteva chissà che, rivelandosi invece sciatta e a tratti ridicola. Helix, almeno per ora, è a sua volta molto classica, ma è costruita con un minimo di criterio in più. E si noti il giochino linguistico: quando una cosa è già vista e ci fa un po’ schifo diciamo “banale”, quando una cosa è già vista ma non orripilante diciamo “classica”.
Molto più che nella scrittura, Helix riesce a piazzare qualche buon colpo in termini di messa in scena. Alla fine è un horror con elementi fantascientifici, e tutto si basa sulla capacità di creare tensione e, quando serve, far saltare sulla sedia.
In questo senso, forte della sua ambientazione chiusa, piena di cunicoli stretti, corridoi bui e stanze puzzolenti, Helix riesce a tenere la tensione abbastanza alta, tra corpi che spariscono e ricompaiono, umani impazziti e pericolosi, scimmie infette e violente, arti mozzati e quant’altro. Il tutto mantenendosi sufficientemente credibile per via dell’estensione della base, abbastanza grande da permettere a qualcuno di sparire, ma sufficientemente isolata da impedire la fuga.
E’ tutto un lavoro di regia e montaggio, dunque, allo scopo di far cagare addosso lo spettatore, ma senza esagerare, ché siamo sempre in tv e magari la nonna si sintonizza per sbaglio e le viene un infarto.
Helix (2)

Certo, anche non considerando le aspettative un po’ troppo alte, non basta qualche saggia mossa dietro la macchina da presa per avere una “grande” serie. Per ora Helix rimane comunque troppo normale per far gridare al miracolo, e già dal secondo episodio possiamo dire che tutta la componente drama è parecchio debole: non ce ne frega niente della tresca del protagonista con la sua studentessa/pupilla, né rimaniamo particolarmente impressionati dal suo pregresso col fratello ora infetto e la ex moglie. Dopo aver visto del buon sangue vogliamo vederne ancora, e sempre di più, e questo sarà presto un boomerang, se la sceneggiatura non saprà dare altri motivi di interesse oltre al classico “vediamo cosa spunta dal buio”.
Helix (1)

A questo poi dovete aggiungere alcuni difetti specifici che rovinano un po’ l’esperienza: qualche effetto speciale imbarazzante tipo la scimmia in CGI, l’idea della trasmissione del virus per via orale (che dovrebbe forse trasmettere un’idea di “bacio della morte”, ma che per ora più che altro fa ridere) e altre piccole imprecisioni che rischiano di spezzare quella tensione che finora è il maggior pregio dello show.
E’ un telefilm con qualche onesto pregio, diciamo, ma il cui futuro mi preoccupa un po’. Mi piacerebbe molto essere smentito.

Perché seguirla: E’ una serie che punta a creare suspense, e il più delle volte ci riesce, con strumenti semplici semplici ma tutto sommato efficaci.
Perché mollarla: Il concept banalissimo e una scrittura pericolosamente priva di spessore rischiano di indebolire la serie nel medio-lungo periodo, rendendola sempre più ripetitiva e perdibile.
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Argomenti Helix, Serie tv, telefilm


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