How I Met Your Mother – Sempre. Sempre. Fermi. di Diego Castelli
C’ho i coglioni ridotti a un pistacchio
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ATTENZIONE SPOILER! NON LEGGETE SE NON SIETE IN PARI. VABBE’, POTETE ANCHE NON AVER VISTO L’EPISODIO DI QUESTA SETTIMANA.
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A maggio scorso il Villa scrisse un pezzo su How I Met Your Mother, in cui si diceva sostanzialmente “l’ottava stagione è stata inutile, meno male che almeno è arrivata la Madre”.
Io come sapete ci sarei andato anche più pesante del mio socio (è successo solo un altro paio di volte, dal Cretaceo), perché l’attrice che fa la Madre è scialba, ha i denti che partono dalle guance, e la scena in cui compare è priva di qualunque spessore narrativo ed emotivo. E’ lì solo perché Craig Thomas aveva paura che la gente gli avrebbe rigato la macchina durante l’estate (me lo vedo anche, lo sfregio: You are a… wait for it… jerk!)
Ma detto questo, ero d’accordo con l’esimio collega nello sperare che, spuntata la tanto agognata genitrice, l’ultima stagione sarebbe potuta essere in discesa, piena di belle cosine. Certo, c’era questo spettro del “un’intera stagione ambientata nel giorno del matrimonio”, però su, è il matrimonio in cui si incontrano Ted e la futura moglie, sai quante cose si possono raccontare?
Adesso, dopo dieci episodi di prudente attesa, lo possiamo dire: no, no e no, non ci siamo!
Non per la faccenda dell’unità di tempo e luogo, perché una serie come How I Met Your Mother – che lavora su flashback e flashforward e gioca agilmente coi piani spaziotemporali – può permettersi di tenere i personaggi fermi in un punto raccontando però mille cose successe prima, durante e dopo.
Nemmeno per la resa comica in sé e per sé: a volte ci dimentichiamo che How I Met è prima di tutto una comedy, e anche in questa stagione si ride di gusto, con tante gag e trovate nel pieno stile che amiamo ormai da quasi una decade (per esempio, nella puntata di questa settimana l’ormai recurrent William Zabka ha dato enormi soddisfazioni).
Però sappiamo che How I Met Yout Mother non è solo questo. Ci ha abituati a ben altro, e proprio da qui deriva una frustrazione che si trascina ormai da un paio d’anni. La staticità narrativa legata sia al matrimonio che alla Madre – in una sitcom che ha trai suoi massimi vanti quello di avere uno “scopo finale” (cosa rarissima per questo genere) – ha ormai raggiunto livelli parossistici.
Perché sì, anche quest’anno siamo fermi. Ok, il countdown verso le nozze dà un qualche brivido di movimento, ma è un’illusione, perché in realtà è sempre tutto immobile. Per lo meno, è immobile quello che ormai ci interessa di più: questa cazzo di Madre si vede ancora pochissimo!
Quello che speravamo era che, rivelatasi al mondo tipo Messia telefilmico, la Madre potesse entrare a pieno titolo nella serie, diventando un personaggio vero e non solo un ideale da raggiungere. Invece pare sempre più evidente l’intenzione degli autori di spostare il primo incontro il più avanti possibile, forse persino fino all’ultimo episodio o quasi.
In questi dieci episodi la Madre si è vista poco, e a volte in maniera assai paracula. L’idea sembra essere quella di farci vedere che in realtà tutti i personaggi l’hanno già incrociata in passato, ottenendo da lei una qualche forma di aiuto o supporto psicologico in una situazione difficile (successo con Barney, con Lily, probabilmente succederà con gli altri). E non sto contestando l’idea in sé, che è un espediente abbastanza originale per rendere presente il personaggio (anche nella testa degli altri protagonisti) senza averlo ancora effettivamente introdotto.
Ma per Dio, è TARDI! Basta sti giochi, basta sti mezzucci, vogliamo una svolta vera. Invece la maggior parte del tempo è passata a prendere tempo, scusate il bisticcio di parole. Ancora una volta siamo sospesi in attesa di sto benedetto matrimonio, e di fatto siamo ancora in attesa dell’incontro tra Ted e la futura moglie. Perché la Madre l’abbiamo incontrata noi, non lui.
Qualcuno di voi potrebbe legittimamente sostenere che, visto che la sospensione sul tema “incontro” è il nocciolo dell’intera serie, sia legittimo (se non addirittura necessario) mantenerla fino alla fine. E’ una posizione su cui mi sono a lungo interrogato, mentre con una paletta raccoglievo i miei coglioni sbriciolati.
Il problema è che non c’è più solo la sospensione, sono anche arrivate le boiate. Eh già.
Un paio di settimane fa abbiamo visto la scena in cui Ted chiede alla tizia di sposarlo. Tornate indietro un attimo e leggete bene: Ted chiede alla Madre di sposarlo. Dovrebbe essere un momento epocale della serie, giusto? Un serial moment grosso così, da monopolizzare da solo tutta la classifica del lunedì. Invece nei serial moments non ci è neanche entrato, perché semplicemente è di una banalità e di una pochezza senza eguali. Non c’è un solo briciolo di emozione in quei due minuti, e buona parte del motivo, ovviamente, sta nel fatto che questa tizia non sappiamo neanche chi sia, è una faccia che abbiamo visto e sentito parlare giusto un paio di volte. In che modo dovrebbe trasmettermi un qualunque pathos? In che modo dovrei percepirla come “diversa” rispetto a tutte le altre passanti a cui il Mosby ha confessato compulsivamente il proprio amore?
Eccolo qui, dunque, il rovescio della medaglia: vuoi rimandare l’incontro, ma allo stesso tempo non puoi permetterti di far recitare alla Madre niente più che due scene finali. Risultato: piazzi i momenti più importanti della coppia Ted-Madre in punti casuali della narrazione, con spostamenti temporali che aprono finestre troppo piccole e di nessun impatto. Ecco allora dieci episodi di quasi nulla, in cui uno dei momenti teoricamente cardine della vita del protagonista viene bruciato così, con poche frasette da cioccolatino e con un green screen imbarazzante perché non avevano nemmeno voglia di girare un’esterna come si deve.
Di solito quando mi infervoro così con How I Met poi succede di tutto. Quindi vedrete che settimana prossima Ted incontrerà la sua anima gemella, e da lì partiranno quindici episodi d’antologia. Vedrete, già lo so.
Ma ciò non toglie che i primi dieci episodi della nona stagione sono sostanzialmente buttati nel cesso. Un cesso che comincia farsi intasato, peraltro..
Basta, fatela finita, dateci modo di provare quel misto di incazzatura e sollievo che solo la conclusione dei telefilm più lunghi e amati riesce a trasmettere. Ne parleremo benissimo, tranquilli, perché How I Met Your Mother rimane una delle comedy migliori del decennio.
Ma così è una tortura cinese, di quelle con la goccia che ti scava nel cervello. Mo’ basta, dai…