Serie in ferie – Serialminder on the beach di Diego Castelli
Le vacanze non interrompono la passione
Sono a poche ore dalla partenza per il mare – anzi, quando leggerete queste righe sarò in macchina direzione spiaggia – quindi non ho alcuna voglia di fare un serio post di analisi telefilmica.
Anche perché c’è un argomento importante da trattare quando si avvicinano le ferie: che telefilm mi porto in vacanza?
Sì perché io vi conosco, birichini, e so che voi pensate di mollare tutto, impanarvi con la crema solare e soffriggere al sole pensando solo alla rotonda perfezione del culo della vicina di ombrellone.
Ma brutti lavativi, non avete imparato niente in questi anni di Serial Minds? Il bravo serialminder non smette mai di guardare le serie! Può ridurle, certo, può ridistribuirle, sicuro, ma non pianta lì per tre settimane come se niente fosse.
Si poteva fare una volta, magari, quando l’unico modo per vedere i telefilm era aspettare la messa in onda televisiva, consci del fatto che da giugno a settembre non sarebbe successo poi tanto. Ma oggi è diverso, abbiamo internet e i tablet, che ci permettono di portare le nostre serie preferite ovunque. Steve Jobs non ha mica inventato l’iPad per farvi videochiamare vostra nonna o per farvi giocare a versioni extralarge di Angry Birds. No, Steve voleva che ci portassimo le serie sotto l’ombrellone.
Perché diciamolo, prendere il sole va bene, ma dopo un po’ che ti si brasa l’epidermide, e dopo quattordici volte che quel povero subumano passa davanti al lettino gridando “cocco bello alè cocco vitamina cocco”, magari è il caso di riaccendere il cervello e farlo lavorare su qualcosa. Sì ok, potete leggere… va benissimo eh, per carità, ma non siamo un blog letterario e dobbiamo tirare acqua al nostro mulino.
Ecco dunque che il mio ultimo atto prima di chiudere la valigia è scegliere accuratamente gli episodi da sparare sulla magica tavoletta. Già mi vedo, da bravo nerd, a cercare l’ombra per ridurre il più possibile il riflesso sullo schermo. Ahhh, che meraviglia…
Ovviamente ho caricato Orange is the new black. Non ne ho ancora visto un solo fotogramma, ma se il Villa si sbilancia a parlare di bomba, lui che non è esattamente il più magnanimo di tutti i critici, bisogna assolutamente dargli retta.
Poi ho messo un po’ di roba della settimana, tipo Franklin & Bash e The Bridge, ma che non ho avuto tempo di vedere e/o di cui non sono ancora usciti i sottotitoli. Perché c’è questa strana regola che sembra vigere nel mondo dei sottotitolatori per passione: se stai facendo qualcosa di disgustoso e aberrante tipo lavorare o studiare, i sottotitoli escono quasi prima che l’episodio vada in onda. Sembra quasi che i subber l’abbiano girato loro, il fottuto episodio, e che sparino fuori i sottotitoli così in fretta da non lasciarti neanche il tempo di dire “cazzo, ora non posso”.
Se invece tu sei pronto a vedere la serie, se anzi sei un po’ di fretta, perché tra poco dovrai fare le valige e partire, allora no, allora si fa con calma, e se cerchi nella lista dei sottotitoli in lavorazione quello che vuoi tu non lo trovi nemmeno, forse perché il traduttore va in vacanza negli stessi giorni tuoi.
Insomma, questi episodi me li porto dietro, poi vediamo cosa si può fare.
Male che vada c’è sempre West Wing. Che non è neanche male, a voler guardare. Ho ancora da finire la stagione sei e la sette, e i dvd del Villa, che il socio mi ha generosamente prestato quasi un anno fa, sono sempre lì pronti a darmi tante soddisfazioni. Figurati se non trovo una bella sera di stanchezza post-spiaggia, ideale per mettere su un paio di episodi mentre fingo di interessarmi alle stelle cadenti.
Poi ovviamente i possibili recuperoni non finiscono qui. Mi sono preparato tutta la prima stagione di Arrested Development (eh lo so, una grossa pecca, ma vedete che sto cercando di rimediare) e ho da mesi e mesi sull’iPad il pilot di Friday Night Lights, altra chicchina che voglio recuperare da sempre ma che ancora non ho avuto occasione di affrontare come si deve.
Perché in fondo all’inizio si scherzava: non è che sia proprio proibito chiudere tutto e dedicarsi alle onde e alla sabbia. Perché non so voi, ma io sono arrivato completamente spompo a queste ferie, vuoi per impegni lavorativi, per altri mille mila progetti in ballo, e per il semplice fatto che l’estate è arrivata tardi, ma quando è arrivata mi ha sciolto anche i gomiti.
Quindi ora prendo la mia bella macchinina, accendo l’aria condizionata, mi sparo nove ore di autostrada e inizio dieci giorni di svacco totale. Ma i telefilm me li tengo lì, perché sono un serialminder vero, e perché non puoi mai conoscere il momento preciso in cui il paesaggio è bello, ma alla fine sempre uguale.
PS la foto in alto non è mia, l’ho presa da internet. Non ho quella strana forma del pollice.