Dates – La serie sul primo appuntamento che mette una gran tensione di Marco Villa
Tutta la tensione del primo appuntamento
Dates è una di quelle serie tv che non è una serie tv come la intendiamo normalmente. In Dates c’è un unico argomento a fare da collante alle puntate, ma ogni episodio è a sé stante per trama e interpreti. In questo caso l’argomento lo deducete facilmente dal titolo della serie. Si parla di appuntamenti, nel dettaglio di primi appuntamenti.
Tema facile e difficile e insieme. Se da una parte offre mille spunti e strade, dall’altra è veramente facile cadere in banalità e cose già viste e riviste. Per trovare la propria strada, Dates punta tutto sui dialoghi. E non potrebbe essere altrimenti, visto che il racconto è strettamente legato alla situazione del primo appuntamento: non c’è un prima o un dopo, c’è solo il tempo presente. E il tempo presente sono due persone che parlano, giocano tra loro a coprirsi e scoprirsi, nel tentativo di conoscere l’interlocutore, di impressionarlo. Che poi l’obiettivo sia conquistarlo per la vita o scoparselo, poco conta.
Dates, in onda su Channel 4 dal 10 giugno, mostra tante situazioni di questo tipo. In particolare, parla di gente che esce per la prima volta grazie a un sito di incontri. Da lì, quindi, tutto il giochino di cosa è vero e cosa è falso e di come tutto quello che viene raccontato online venga spazzato via da cinque minuti di chiacchierata faccia a faccia. Come detto, i protagonisti cambiano di puntata in puntata, anche se alcuni di essi li rivediamo più volte, alle prese con appuntamenti differenti, mentre altri diventano veri e proprio recurring, con una trama orizzontale che si snoda nel corso della stagione. Il primo episodio di Dates è un piccolo gioiello di scrittura, tutto giocato su ironia, provocazione e una serie di battute che funzionano. Lui è Will Mellor, lei è Oona Chaplin (la moglie di Robb Stark in Game of Thrones) e insieme funzionano da dio. Così come funzionano le coppie delle puntate successive. Ho visto le prime cinque e, con qualche momento di calo, Dates riesce sempre a tenere alla grande.
Punto di forza della serie è riuscire a creare sempre una tensione palpabile, quasi da thriller, con un predatore e una preda che si scambiano continuamente il ruolo. Perché dite quello che volete, ma il primo appuntamento è un momento che di tensione ne ha parecchia, in cui ognuno gioca le sue mosse e sa che il minimo errore può risultare fatale. Quello che succede in quelle due ore viene amplificato e avrà un impatto mille volte più forte del normale. Poi certo, potete aggiungerci tutto il romanticismo che volete, ma la faccenda, ridotta all’osso, è quella che ho appena descritto. E Dates parte proprio da lì, dalla tensione, per raccontare storie che riescono a tenere attaccati allo schermo.
Perché seguirlo: perché una serie che parla di storie d’amore con un approccio da serie di tensione è tutt’altro che scontata
Perché mollarlo: perché si tratta di una serie giocata interamente sui dialoghi, senza grandi trame