The Good Wife – Il finale della quarta stagione di Angela Maiello
Ecco com’è andata la quarta stagione di The Good Wife
Previously on The Good Wife. Ci eravamo lasciati con un finale della terza stagione davvero potente, sulla soglia di varie porte, mezze aperte e mezze chiuse. E ovviamente con tanti possibili scenari: che farà Alicia Florrick, donna in carriera? Madre moderna? Moglie devota? Kalinda metterà ordine nel suo passato? Che ne sarà di Will e della sua carriera? (per non parlare ovviamente della sua vita sentimentale?)
La quarta stagione di The Good Wife ha dissipato quasi subito tutti questi dubbi portando la serie su dei binari che le erano fino a quel momento sconosciuti: quelli della normalità. Finalmente Alicia (e non solo lei) comincia a comportarsi come una donna normale. Non più, quindi, una moglie ferita sotto shock che deve riprendere in mano la propria vita, riscoprire l’amore e la passione, l’astuzia e la furbizia legale. Alicia non è più una macchina da guerra, pronta a tutto, che ogni tanto un po’ vacilla ma poi non si ferma. No, Alicia Florrick è ormai una donna normale, cioè una donna molto confusa, che naviga a vista, che pare abbia ritrovato un certo affetto (e una discreta passione) per il marito, sempre vigile sulla sua famiglia, più disincantata sul lavoro (è diventata partner dello studio legale), ma con continui e destabilizzanti ripensamenti (ah quei viaggi in ascensore con Will!). E come tutte le donne quando sono confuse, anche lei reagisce finalmente con emotività, impulsività e un po’ di imprudenza (vedi ultima scena della stagione). Intendiamoci, non è che sia diventata improvvisamente tutta lacrime e sfuriate, è solo moderatamente po’ più umana, meno severa con se stessa e con gli altri.
Anche Ely ha perso la sua brillante e pungente invincibilità, ma non certo il suo smalto: la sua carriera (e la campagna elettorale di Florrik) sono state a rischio e un giovane intraprendete ma tanto impudente da pensare di essere più furbo di lui gli stava rubando il posto (ad interpretarlo il compianto George O’Malley di Grey’s Anatomy, alias T. R. Knight). Comunque tranquilli, seppure con qualche difficoltà Ely Gold vince sempre.
In questa quarta stagione di The Good Wife, il ridimensionamento meno riuscito è quello di Kalinda, che purtroppo perde quasi del tutto quell’aura di mistero che la circondava: si è scoperto qualcosa in più del suo passato, abbiamo finalmente visto la paura sul suo volto, ma dopo aver sistemato (per sempre?) il marito, nella seconda parte di stagione il suo personaggio è stato un po’ accantonato. Peccato, questa forse la vera nota negativa di questa quarta stagione.
Molti personaggi nuovi, alcuni interpretati da volti noti per gli appassionati/addicted di serie tv. Clark Hayden, quello che deve mettere a posto i conti di Lockart&Gardner (interpretato da Nathan Lane) ostile e ostinatamente ligio al suo dovere, troverà il modo di far venire fuori la sua empatia repressa; Elizabeth Tascioni (Carrie Preston), più fuori di testa che mai e in certi momenti davvero esilarante (chissà perché le hanno dato un cognome italiano). Matthew Perry interpreta Mike Kresteva, contendente senza scrupoli di Peter Florrick per il governatorato dell’Illinois, mentre Michael J. Fox è il sempre spregiudicato Luis Canning e se le vedrà ancora una volta con Alicia. E poi ci sono due donne, che minano un po’ la leadership femminile di Joulianne Margulies. La bellissima Amanda Peet (Jordan in Studio ’60 on the Sunset Strip) che farà girare non poco la testa a Will, ma che per amicizia di Alicia e per paura di soffrire abbandonerà il campo. E poi c’è Maddie Hayard sfidante di Peter alle primarie democratiche, che è interpretata da Maura Tierney. (anche lei come la Margulies infermiera di ER).
Insomma The Good Wife è cambiata ma convince ancora, i casi legali appassionano e danno un bel ritmo agli episodi; e i personaggi meritano ancora di essere tenuti sott’occhio. L’impressione è che ancora molte cose possono accadere. Stay tuned for scenes from my next episode.