New Girl – Ma è il finale della seconda o della decima stagione? di Marco Villa
Che noia questa sedicesima stagione di New Girl
E quindi siamo arrivati alla fine di un’altra stagione. Sembra ieri che stavamo guardando il pilot di New Girl e in un attimo siamo già alla fine della quinta stagione. Come? Non è la quinta stagione? Ah ok, no perché se fosse stata la quinta stagione in un certo senso sarebbe stata anche giustificabile. Invece è la seconda stagione. E allora non ci siamo.
Facciamo un passo indietro: New Girl è stata una delle cose più belle dello scorso anno. Ci è piaciuta dal primo episodio, ci è piaciuta alla fine. A suo tempo scrissi che aveva come grande punto a suo favore il fatto di avere introdotto una narrazione orizzontale già alla prima stagione, arrivando a cambiamenti importanti negli equilibri dei vari personaggi. Ecco, l’impressione della settima seconda stagione è che questa spinta si sia completamente persa. Ripensando a queste 25 puntate, quello che emerge è che New Girl si è trascinata per buona parte degli episodi, senza avere nulla da mostrare e da dire, per poi aumentare il ritmo negli ultimi cinque o sei. In pratica come gli studenti che non fanno un cazzo fino ad aprile e poi studiano un mese, pretendendo di avere gli stessi voti di quelli che studiano da gennaio. Magari funziona, ma la media rimane bassa.
Il problema di New Girl è stato molto simile a quello dell’ottava stagione di How I Met Your Mother: tutto quello che succedeva era del tutto implausibile. Mi riferisco alla storia di Nick con la spogliarellista e a quella immonda cagata del matrimonio indiano di Cece. Situazioni che non riuscivano a catturare l’attenzione dello spettatore, perché chiunque capiva in mezzo secondo che si trattava di cose destinate a evaporare in poco tempo. Più che linee narrative, espedienti per portare a casa qualche puntata. Di nuovo, come in How I Met Your Mother, questa dodicesima seconda stagione di New Girl porta in primo piano un personaggio maschile da prendere a sberle per giorni. Ovviamente parlo di Nick, che personalmente avrei messo in un angolo e costretto a subire sevizie. Un idiota completo, incapace di fare la minima cosa con la propria testa, del tutto in balia di quello che gli accade intorno. Davvero, un deficiente. E non dico così perché mi irrita come personaggio (almeno, non solo), ma perché una deriva di questo tipo rischia di far saltare ogni equilibrio: se hai un dissociato in casa, la faccenda cambia parecchio. Per questo, tutta la storia Jess-Nick l’ho trovata pesante, tirata in lungo e sempre sempre sempre sopra le righe. Jess la conosciamo ed è il personaggio che regge tutta la serie, trasformare Nick in un minus habens con le capacità cognitive di un lepidottero, beh, scusate ma mi pare una mossa sbagliatissima.
Tutto questo, diluito in episodi inutili, che si sono accumulati con una coerenza davvero impressionante. E l’ultima puntata è lì apposta per dimostrare quanto New Girl possa essere bello. Un episodio praticamente perfetto: ritmato, con tante trovate e situazioni fatte bene. Ecco, New Girl è questo, non è la palla atroce vista per buona parte della ventiseiesima seconda stagione. Non è una serie che guardi e poi cancelli immediatamente dalla testa. O almeno, ha ancora la forza per non essere così. Il giudizio complessivo sulla stagione è negativo e anche parecchio. New Girl ha dimostrato di essere una serie stanca e mollissima. Però ha dimostrato anche di avere ancora la forza di essere qualcosa di diverso. Nella speranza che la prossima sia la terza stagione e non la trentaquattresima.