Serial Moments #61 – Dal 6 al 12 gennaio 2013 di Diego Castelli
Cattivi uccisi, graditi spiegoni e tante, tante guest star
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ATTENZIONE! SPOILER VERAMENTE GROSSI DI LAST MAN STANDING, AMERICAN HORROR STORY, FRINGE, COUGAR TOWN, RAISING HOPE E DI 30 ROCK (e in fondo anche qualche riga su Family Guy, New Girl e The Big Bang Theory)
Finalmente è iniziata la primavera (televisiva), e non ci dobbiamo più trascinare attraverso pochi moments cercati col lumicino. Anzi, è stata una settimana particolarmente intensa, in cui protagoniste assolute sono state le guest star. Un sacco di serie hanno pensato di risvegliare gli spettatori assopiti dalle festività mangerecce facendo scintillare facce e nomi di gran pregio, inserendoli in cornici narrative che, in alcuni casi, non potevano non finire in classifica. Ne sono rimasti fuori, tra gli altri, T.R. Knight in The Good Wife e Matt Bomer in The New Normal, mentre per 30 Rock bisognerà fare un paragrafetto a parte.
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5. Last Man Standing 2×09 – Il ritorno di Al!
Questo è un serial moment molto specifico, dedicato a tutti coloro che da bambini guardavano Home Improvement (in italiano Quell’uragano di papà) alla domenica mattina su Raidue. La serie che per prima diede la fama seriale a Tim Allen vedeva come spalla del protagonista il buffo e paffuto Al Borland, interpretato da Richard Karn. In questo episodio di Last Man Standing, Karn appare come guest star, scatenando l’entusiasmo del pubblico in studio e piazzando un paio di gag da antologia insieme al vecchio compare di mille minchiate. In particolare, fa riferimento alla prole di Mike parlando di “tre figli”, e Mike deve correggerlo dicendo che si tratta di tre figlie femmine. Un errore comprensibile per l’ex Al, visto che Tim Allen i tre figli maschi li aveva nell’altro telefilm!
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4. American Horror Story 2×11 – Altra morte eccellente
Oh, quando gli autori American Horror Story decidono che bisogna chiudere baracca e burattini, non stanno lì a menare il can per l’aia (e complimenti a me per aver usato due modi di dire da bisnonno in una sola frase). Dopo la morte di suor Mary Eunice e del dottor Arden nella scorsa puntata, stavolta è il turno del dottor Thredson alias Bloody Face, sconfitto da Lana e ucciso senza troppi complimenti senza avere nemmeno il tempo di fare un’ultima mossa, come tutti ci saremmo aspettati. Brava Lana, anche se ora ci ha lasciato con due episodi finali praticamente senza cattivi. Vedremo come li riempiranno…
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3. Fringe 5×11 – L’atteso spiegone
Il cosiddetto spiegone, cioè il momento in cui un personaggio si mette a spiegare in modo chiaro gli eventi più complicati e segreti di una storia, è sempre un’arma a doppio taglio: in particolare, un suo uso troppo frequente e/o troppo vicino all’inizio del racconto fa storcere il naso, perché toglie forza alla narrazione trasformandola in mera descrizione esterna di eventi già avvenuti o comunque lontani. Alle volte, però, che sia al termine di un giallo o vicino al finale di una serie mistery come Fringe, lo spiegone diventa manna dal cielo, pioggia salvifica di informazioni che gli spettatori attendono da lungo tempo, persino da anni, tipo biblici ebrei nel deserto. Ecco allora che la terz’ultima puntata di Fringe (o la penultima, se consideriamo che le ultime due saranno accorpate in un unico episodio di novanta minuti) è un attesissimo e meraviglioso spiegone. Donald, l’ex Osservatore September a cui sono ricresciuti i capelli, ci racconta con chiara semplicità la gran parte delle informazioni che desideravamo ardentemente, dalla natura degli Osservatori al ruolo del piccolo Michael, inserendoci anche riferimenti al passato della serie (come ad esempio il momento del salvataggio di Walter e Peter dall’annegamento) e in generale dando un sacco di risposte a un sacco di domande. E adesso che ci siamo tolti molti pesi dal petto – anche se non tutti – possiamo affrontare con rinnovato entusiasmo il finale, che mai come ora assume i contorni di una grande e definitiva battaglia per l’umanità. Ulteriori approfondimenti li faremo a serie finita, sperando di rimanere pienamente soddisfatti!
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2. Cougar Town 4×01 – Prossimamente… Michelle Williams!
In molti casi, alla fine di una season premiere, i telefilm presentano una specie di anticipazione, un trailer che titilla l’attenzione dello spettatore con stralci di quello che vedrà nel corso dell’anno. Anche Cougar Town lo fa, nel finale della premiere della quarta stagione. Peccato che nulla di quello che vediamo sia anche solo lontanamente verosimile: è tutto un grande scherzo per parodiare la pratica stessa dell’anticipazione. Una genialata divertentissima, con una ciliegina: la breve ma intensa (nonché imbecille) presenza di Michelle Williams, attrice ormai affermatissima ma che per noi rimane sempre e solo la Jen di Dawson’s Creek. Peraltro, l’apparizione accanto a Busy Philipps è di fatto una reunion della mitica serie teen..
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1. Raising Hope 3×11 – Ritorno al futuro
Per tutti i figli degli anni Ottanta (e non solo) questa puntata di Raising Hope entra nel firmamento della serialità strappando risate e lacrime . Burt e Virginia, in una botta di nostalgia, spendono soldi che non hanno per comprare una DeLorean, la mitica auto usata da Marty McFly per viaggiare nel tempo nella saga di Ritorno al Futuro. Questo basterebbe a fare un serial moment, ma non ci si ferma qui, anzi: guest star d’eccezione della puntata è Christopher Lloyid, che nella trilogia cinematografica interpretava il dottor Emmett “Doc” Brown, ossia il creatore della macchina del tempo. Lloyd interpreta il signor Davies, viscido burocrate appassionato della saga di Ritorno al Futuro (e già il nostro cervello nerd si rotola felice nella scatola cranica), la cui massima aspirazione è mettere le mani proprio su una DeLorean. Quando infine ce la fa, chiunque abbia amato Ritorno al Futuro prova un brivido di esaltazione che frigge la spina dorsale: Davies prende la macchina e cerca di portarla a 88 miglie orarie, la soglia oltre la quale era possibile il viaggio nel tempo. Una volta raggiunta, e fuso il motore, si trova di fronte a quell’idiota di Barney, che per un attimo gli fa credere di essere nel vecchio west, come succedeva nel terzo e ultimo capitolo della trilogia.
Pura.
Gioia.
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Fuori concorso
30 Rock 7×09 – Una guest star dietro l’altra
L’episodio settimanale di 30 Rock vince il grande concorso “accumula le guest star”. In una puntata sola hanno raccolto Octavia Spencer, premio oscar 2012 come attrice non protagonista per The Help, Megan Mullally, indimenticata Karen di Will & Grace (nonché Tammy, ex moglie di Ron Swanson in Parks & Recreation), Chloe Moretz, astro nascente di Hollywood e già apparsa in 30 Rock nei panni di Kaylie Cooper, e infine Steve Buscemi, anche lui già apparso in 30 Rock nella parte del detective privato Lenny Wosniak, che questa volta manifesta le sue tendenze omosessuali finora sopite. Vi lasciamo proprio con una foto di Steve Buscemi, per la quale so che ci ringrazierete, specie i fan di Boardwalk Empire che non guarderanno più la serie di HBO con gli stessi occhi.
Ri-fuori concorso – Un po’ di comedy
Tra le guest star e gli inventi importanti delle serie drama, finisce che rimangono spesso fuori certi momenti comici che invece meriterebbero più fortuna. Anche questa settimana ce n’erano diversi, e mi va di citare la splendida sigla di Family Guy in stile Monty Python, Schmidt che va in cerca di crack in New Girl, e soprattutto la miglior puntata di The Big Bang Theory della stagione, con i maschi trasformati in personaggi di Star Trek, e le ragazze imprevedibilmente trascinate nel vortice della passione fumettistica. S’è riso proprio di gusto.
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