4 Gennaio 2013 6 commenti

Ripper Street – Jack lo Squartatore non abita più qui di Marco Villa

Che novità! L’ennesima serie inglese bomba

Brit, Copertina, Pilot

Poi dici: eh che palle, ogni volta che si parla di cose inglesi si dicono sempre le stesse cose, possibile che siano sempre i più svegli e sul pezzo? Possibile sì, anzi, sicuro. Guardate Ripper Street e poi ne riparliamo. Perché abbiamo capito che gli inglesi sanno fare grandi serie in costume e grandi serie di tensione. Unite questi due filoni e troverete Ripper Street.

Ripper Street è una serie prodotta da BBC, in onda dal 30 dicembre in patria e tra qualche settimana su BBC America. Siamo a Londra, nel 1889. Da qualche mese Jack lo Squartatore è scomparso: omicidi cessati, ma nessun colpevole. Le genti londinesi ricominciano a vivere con una certa tranquillità, ma ovviamente la tensione sottopelle rimane, pronta a scattare in qualsiasi momento. In questo contesto agisce Edmund Reid (Matthew Macfadyen, la cui interpretazione è forse la nota meno convincente di tutta la serie), ispettore della polizia con il classico bel passato denso di drammi. Con lui una squadretta composta dal sergente Bennet Drake (Jerome Flynn, ovvero la guardia del corpo del nano Tyrion Lannister di Game of Thrones) e un medico ammeregano che fa il fenomeno ed è un po’ il Gil Grissom di CSI della situazione.

Il primo colpo di genio è l’ambientazione: ci vuole veramente un bel coraggio e un po’ di follia nel creare una serie che abbia Ripper nel titolo ma che si tenga lontana dalle gesta di Jack lo Squartatore. E ovviamente questa scelta rischiosa paga: non abbiamo l’ennesima rivisitazione della storia dell’omicida seriale, ma una vicenda nuova che ha sullo sfondo e come presenza incombente proprio il fantasma dell’amico Jack.

Poi c’è l’ambientazione. La Londra brutta, sporca e cattiva, con i ricconi che fanno i figli di troia con la povera gente e fango e prostitute ovunque ha sempre il suo perché. L’avevo già detto in occasione de Il petalo cremisi e il bianco, che poi però si perdeva via. Qui la sensazione è che Ripper Street non si perda via per niente: ogni puntata ha una componente verticale molto chiara con il caso di giornata, ma sfondo e quel contesto post-Jack fanno da cornice. E che cornice.

Dovendo fare il paragone facile, il primo titolo che viene in mente è Copper, non a caso prodotto sempre da BBC per BBC America. Là (almeno nel pilot, non sono andato oltre) però la sensazione era di una maggiore attenzione all’ambientazione che alla storia in sé, mentre in Ripper Street tutto sembra più equilibrato.

Quindi tocca dire sempre le stesse cose sulle serie inglesi? Eh sì, che ci volete fare? Però se questi mettono in fila in un anno delle serie come Good Cop, Last Weekend e Secret State c’è poco da fare. Perché queste tre sono serie da vedere assolutamente e Ripper Street completa il poker.

Perché seguirlo: per la capacità di unire ambientazione storia. E per la follia di una serie che parla di Jack lo Squartatore senza parlare di Jack lo Squartatore

Perché mollarlo: perché le cose fatte bene proprio non vi vanno giù.



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