Serial Moments #52 – Dal 4 al 10 novembre 2012 di Diego Castelli
Vampire incazzose, chirurghi anzianotti e citazioni da Matrix
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Settimana piuttosto ricca sul fronte dei papabile serial moments. Segnaliamo quelli narrativamente più pregnanti, anche se sarebbero da citare anche comparsate come quelle di Jorge Garcia in One Upon a Time o Jonathan Banks in Parks & Recreation. Più un paio di serial quote che magari troveranno spazio nei prossimi giorni. Sempre così comunque, o troppo o niente…
ATTENZIONE! SPOILER TOTALI DI GRIMM, GREY’S ANATOMY, FRINGE, E SOPRATTUTTO THE WALKING DEAD!
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5. Grimm 2×11 – Beccati!
Se non sbaglio, Grimm non è mai entrato nei serial moments, o per lo meno non l’ha fatto di recente. Ci siamo un po’ dimenticati di questa serie, meno innovativa della cugina Once Upon a Time e meno impattante negli ascolti. Eppure, rispetto allo scorso anno Grimm è cresciuta, è diventata più scura e violenta, e la trama orizzontale s’è fatta più interessante. Già settimana scorsa c’erano un paio di serial moments, ma ho visto l’episodio troppo tardi. Stavolta non me lo lascio scappare: il capitano Renard va da Monroe per farsi aiutare con una qualche pozione che lo liberi dall’ossessione amorosa per una donna off limits. Ma Monroe, al contrario di noi, non sa che la donna in questione è Juliette, moglie-con-amnesia del suo migliore amico Nick. Quando li becca mentre slinguazzano fa un’impagabile faccia da teen drama!
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4. The Vampire Diaries 4×05 – Ci fosse stata Buffy finiva diversamente…
Dopo le nostre critiche di inizio stagione (anche se dubito ci sia correlazione diretta), gli autori di TVD hanno corretto il tiro, dando a Elena un po’ di quelle tribolazioni da neo-vampira che sembravano totalmente mancare nella premiere. Poi ovviamente si esagera dall’altra parte, con Stefan che sfracella i maroni per settimane dicendo che no, Elena non può uccidere nessuno, altrimenti ne verrà distrutta ecc ecc. Solite menate da paparino iperprotettivo, con lo spettatore che non vede l’ora che Elena perda il controllo togliendosi la scopa dall’ano e cominciando a comportarsi un po’ più come Katherine, che ci manca tanto. Solo che non ci aspettavamo che la vittima designata sarebbe stata Connor, il cacciatore di vampiri che sembrava pronto a diventare un personaggio ricorrente, e invece lascia subito la scena al suo possibile successore, il sempre depresso Jeremy. E’ una serie cialtrona, Vampire Diaries, e ormai cavalca da tempo sulle praterie dell’esagerazione. Però succede sempre un sacco di roba che non ti aspetti, e finisce che son sempre lì ad aspettare il venerdì…
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3. Grey’s Anatomy 9×05 – Al lavoro fino all’ultimo
Come suggerito da Patrick Dempsey in una recente intervista, ormai Grey’s Anatomy è una specie di fabbrica di episodi, un meccanismo oliato e rodato che continua a macinare successo, anche senza riuscire più a imporsi come standard di qualità e innovazione come faceva una volta. La puntata di questa settimana è una esempio perfetto: niente di trascendentale, anzi un po’ di retorica di troppo (persino per lo standard di Grey’s), ma la solita solidità strutturale, con in più un bel serial moment: la morte del dottor Thomas, pur prevedibile di per sé (era il classico personaggio invecchio-insegno-muoio), arriva comunque a sorpresa, nella sala operatoria, lasciando lo spettatore a bocca a aperta e anche un po’ amareggiato, visto che era proprio un omino simpatico e con delle cose interessanti da dire. Insomma, quando vogliono Shonda e compagni sanno ancora piazzare le stoccate.
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2. Fringe 5×06 – Il Paese delle Fringeraviglie (e Matrix)
L’episodio di settimana scorsa si faceva notare soprattutto per il finale, mentre stavolta è tutta la puntata a meritare menzione particolare. La visita della “sacca” tra i due universi, con le inquadrature sghembe, la fotografia ombrosa, le finestre semoventi, la gravità a cazzo di cane e i glifi sulle porte, è un meraviglioso mischione tra Alice nel paese delle meraviglie, Inception e Lost, uno dei punti più alti mai raggiunti dalla serie, almeno per quanto riguarda l’atmosfera e lo stimolo intellettuale dello spettatore. Come se non bastasse, arriva il finale alla Matrix, con Peter capace di tenere fisicamente testa agli Osservatori, e improvvisamente in grado di vedere la realtà come la vedono loro, tutta luccicosa. Oddio, si potrebbe anche parlare di scopiazzatura, ma ci sembra davvero troppo esplicita per non parlare, più gentilmente, di “citazione”.
Comunque rimango in attesa che perda le sopracciglia.
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1. The Walking Dead 3×04 – Vabbe’, il degenero…
Primo posto inevitabile per la puntata-shock di The Walking Dead. Non uno, ma due personaggi principali passati a miglior vita, con particolare riferimento a Lori, che nel mezzo di una devastante aggressione di non-morti decide di farsi fare il cesareo per salvare la vita del bambino che porta in grembo. Siamo in una di quelle classiche situazioni in cui il cesareo è necessario alla sopravvivenza del feto, ma ovviamente non c’è alcuna sala operatoria o chirurgo disponibile, e la procedura non può che essere fatale alla madre. Ecco allora un finale durissimo, persino eccessivo, in cui Lori impone a Maggie di aprirle l’utero, subito dopo aver snocciolato a Carl qualche perla di saggezza per il futuro. E proprio sulla testa di Carl incombe l’onere di sparare in testa alla madre appena morta, per impedire che si trasformi in zombie. A voler essere pignoli la resa dei tempi non è perfetta, e rimane nello spettatore il dubbio (che non dovrebbe esserci) che bastasse aspettare poco di più per impedire tutto ‘sto sfacelo. Ma la puntata è talmente devastante da farsi perdonare queste piccole imprecisioni.
Due ultime note:
-Abbiamo sempre preso Carl per il culo per il suo essere un goffo combinaguai. Ora ha dovuto sparare in testa alla madre, quindi rispetto.
-Rendiamo onore al povero T-Dog, che già era al centro di certe critiche di razzismo subite dallo show (l’unico personaggio di colore è anche il meno importante), e che ora muore da eroe solo per farsi rubare la scena tre minuti più tardi dalla moglie di Rick. Non sappiamo se è razzismo, ma di sicuro è sfiga.
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Fuori concorso
Glee 4×05 – Passaggio di consegne
Dunque, c’è stato un momento teoricamente importante in Glee, visto che Will sta per traslocare e ha lasciato le redini del Glee Club a Finn (che può fare giusto quello e il meccanico, col massimo rispetto per i meccanici). Non sta in classifica perché, a di là del fatto che la scena è narrativamente importante, son due anni che Glee è brutto, e purtroppo questo episodio non fa particolare eccezione.
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