10 Settembre 2012 1 commenti

Serial Moments #43 – Dal 2 all’8 settembre 2012 di Diego Castelli

Decisioni politiche, paure invincibili, e fucili molto lunghi

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ATTENZIONE! SPOILER PRE-AUTUNNALI DI HELL ON WHEELS, WHITE COLLAR, BOSS, BREAKING BAD
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5. Hell on Wheels 2×04 – Eutanasia da vecchio West
Quando Bohannon ha imbracciato il fucile più lungo, mentre gli indiani sulla collina torturavano gioiosamente il suo “concittadino”, abbiamo pensato che stesse per sterminare i pellerossa da vero figaccione qual è, da una distanza dove ben più miseri fucili degli indiani non avrebbero mai potutto impensierirlo. E invece no, Bohannon ci stupisce mirando accuratamente al bianco, la cui morte raggiunge il doppio obiettivo di porre fine alle sue sofferenze e rendere inutile la provocazione dei nativi. Da una parte è una scena cinica e drammatica, dall’altra una macabra variante del “se non la smettete di far casino, vi buco il pallone”. Comunque la vediate, è un serial moment.

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4. White Collar 4×08 – Fregati!

Era alla disperata ricerca di serial moments, in questa fiacca settimana di fine estate, quando la fidanzata si avvicina e mi fa: “nell’ultima di White Collar Neal e Peter vengono fregati contemporaneamente da una tizia che si permette pure di sbeffeggiarli facendogli trovare solo il candelabro… non era mai successo, mettilo nei serial moments!”
Ok, non ci ho capito niente, ma obbedisco!

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3. Boss 2×04 – La gabbia dei leoni

Il sindaco Kane, che fatica a far accettare alla popolazione povera dei Lennox Gardens il suo piano urbanistico, si reca di persona nel quartiere popolare per far sentire la propria presenza e scusarsi degli errori del passato. Ne esce una scena particolarmente potente, in cui la regia studia un’ottima soluzione: nel passare dai cancelli che delimitano il quartiere, Kane sembra entrare nella gabbia del leone, un passaggio di soglia sia fisico che metaforico. Il fatto che il protagonista sia tutt’altro che un santo, come viene sottolineato a più riprese in tutta la puntata, non fa altro che complicare ulteriormente un quadro già abbastanza articolato.

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2. Breaking Bad 5×08 – Le idee migliori vengono sempre da lì

Splendido finale di Breaking Bad, come ampiamente argomentato dal Villa. E vista la carenza di telefilm, in una delle settimane più spente dell’anno, si becca pure una doppia menzione. Il primo serial moment fa riferimento all’ultimissima scena, quando Hank si rende finalmente conto che il cognato è ben più che un ex professore di chimica dal matrimonio in crisi. Al di là dell’importanza del momento per il (purtroppo breve) futuro della serie, conta anche l’ironia che gli autori di Breaking Bad sanno spargere qua e là nella loro creatura: Hank ha l’illuminazione mentre è seduto sulla tazza, che tutti sanno essere un luogo ideale per comprendere i misteri dell’universo.

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1. Breaking Bad 5×08 – La paura di Jesse

Il vero serial moment non sta alla fine, ma poco prima, quando Walt va a casa di Jesse per dargli la sua parte dei soldi, e il ragazzo non può fare a meno di essere terrorizzato dall’ex socio. Se all’inizio di questa stagione (ma in realtà già sul finire della precedente) avevamo visto i primi passi della trasformazione di Walt in genio del crimine, solo ora ne comprendiamo pienamente la portata: non quando Walt ha accettato o apertamente commissionato dei crimini, ma quando il suo migliore amico inizia ad avere paura di lui, perché non ha voluto e potuto seguirlo in quel lato oscuro da cui nessuno fa ritorno. Nel momento specifico, Walt non fa nulla per giustificare o alimentare quella paura, ma noi spettatori la troviamo comunque pienamente comprensibile. Ed è qui che ti accorgi che sei di fronte al capolavoro.

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